Anteprima “Tre Bicchieri” 2019: i vini calabresi premiati

Lun, 15/10/2018 - 16:20
Conversando

La Calabria del vino è un enorme laboratorio a cielo aperto: qui dimorano vitigni coltivati da millenni, gaglioppo e greco, bandiere del territorio di Cirò e della sua Doc ma iniziano a distinguersi in tutta la regione altri vitigni autoctoni, a momenti obliati ma mai estinti, con esiti eccellenti. Un esempio è il Pecorello Bianco ’17 della Cantina Ippolito che per il primo anno ottiene i Tre Bicchieri. Soffermandoci nei vini bianchi rispolveriamo ai vertici il Neostòs bianco di Spiriti Ebbri e il Grisara Pecorello di Ceraudo.
Riappare autoritariamente il Cirò con il Gravello '16 della cantina Librandi che ha tanto investito in qualità e ricerca. Chiudiamo la rassegna segnalando una minuta ma rilevante realtà, Saracena, ai piedi del Pollino, dove la produzione del Moscato Passito, un antico vino da meditazione, ha conquistato apici qualitativi incarnati nel Moscato Passito '17 dell’azienda Viola. Nella terra dalle memorie enoiche millenarie siamo agli albori di una nuova era.
Eroi del rinascimento dell’enologia calabrese sono le nuove generazioni che hanno iniziato a lavorare nelle storiche aziende di famiglia trasferendo nuova forza vitale e tanti giovani vignaioli che con passione si stanno impegnando come non mai nella valorizzazione del territorio e dei vitigni autoctoni, producendo vini peculiari e territoriali. Il passato che riecheggia nell'oggi che si fa il domani.

Autore: 
Sonia Cogliandro
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