ASP RC: Dov’era la politica che oggi accusa Brancati, cinque anni fa?

Gio, 29/06/2017 - 10:50

Che l’ASP di Reggio Calabria si trovi ormai da tempo in una stato di grave caos e di umiliante abbandono che sta portando alla paralisi tutto il sistema salute è ormai sotto gli occhi di tutti i cittadini tranne che del mondo politico-istituzionale di questo territorio che sordo e apatico durante i lunghi cinque anni di commissariamento si sveglia improvvisamente  in questi giorni accusando di inerzia il Direttore Generale dell’azienda dr Brancati.
Ci meraviglia,ma non troppo, che la politica si accorga solo oggi,a pochi giorni dalla nomina del Direttore Generale, dopo circa sei anni di commissariamento , della disastrosa situazione finanziaria in cui versa l’ASP di Reggio Calabria,priva di bilanci preventivi e consuntivi da tanti anni (oltre cinque) e che per tale motivo non ha una programmazione finanziaria tanto da  rendere inefficace ed inefficiente un sistema deputato ad erogare salute ai cittadini.
Ci chiediamo dove fosse la politica che oggi accusa il Direttore Generale Brancati di operare con lentezza, quando è stato chiamato dal commissario Scura per riordinare i bilanci dell’ASP di Reggio Calabria il consulente d’oro che è costato ai cittadini calabresi 600 euro al giorno senza risultati apprezzabili perché a tutt’oggi non si riesce a quantificare il grosso disavanzo.
Ci chiediamo dove fosse la politica quando le risorse destinate alla sanità reggina venivano saccheggiate a discapito della salute dei cittadini attraverso il pagamento di fatture tre o quattro volte o addirittura pagamenti effettuati senza corrispettivo.
Ci chiediamo dove fosse la politica che oggi attacca Brancati quando gli ospedali venivano smantellati  e si agiva con atti dirigenziali, in mancanza di un atto aziendale , con chiusure di alcune strutture complesse e/o semplici a favore di altre, con l’abbattimento dei posti letto senza programmare il dopo, con conferimenti di incarichi dirigenziali, consulenze e creazioni di servizi ad hoc a scapito delle professionalità esistenti , con servizi privati convenzionati che anziché integrarsi col pubblico come valida alternativa si sostituivano  ad esso.
Dove era la politica quando alla garanzia della salute agli assistiti e alla dignità professionale dei lavoratori venivano anteposti quasi esclusivamente gli interessi dei pochi “eletti” .
Se fossimo maliziosi,ci verrebbe da pensare che questo attacco nei confronti del Direttore Generale  sia strumentale e poco o nulla ha a che fare con l’interesse verso le sorti dell’azienda e la tutela del diritto alla salute dei cittadini i quali continuano a non ricevere prestazioni dignitose.
E’ arrivato il momento in cui la politica dovrebbe, con senso di responsabilità con coraggio e coerenza, evitando il solito scarica barile, mettere in campo azioni vere e concrete nell’interesse comune tralasciando altre logiche che poco ci appassionano e soprattutto poco  interessano i cittadini di questo territorio che tutti i giorni rivendicano il sacrosanto diritto alla salute senza ricevere risposte .
E’ arrivato il momento di invertire la rotta e la nomina di un Direttore Generale con ampi poteri non può che rappresentare un momento favorevole per attuare quei cambiamenti urgenti e indifferibili attraverso interventi riorganizzativi /strutturali per ricondurre la gestione della sanità reggina nell’alveo della trasparenza della legalità e del rispetto delle regole.
La FSI auspica che al più presto si completi l’atto di nomina delle altre figure istituzionali, il direttore sanitario e il direttore amministrativo che, insieme al direttore generale avranno il delicato compito di gestire questa azienda difficile e complicata e chiediamo sin da subito una vera apertura di trattative sindacali al fine di approdare ad una sanità ”normale”che assicuri ai cittadini di questo territorio il diritto alla salute, bene comune che deve essere posto al di sopra di visioni di parte e logiche clientelari e spartitorie.

IL SEGRETARIO TERRITORIALE
Emanuela Barbuto

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