Calabria, 10 voti mandano in tilt proposta di fusione tra 5 comuni

Ven, 05/05/2017 - 18:53

Sono bastati 10 voti dei cittadini di Spezzano Piccolo (CS) per mandare in tilt un lungo lavoro legislativo regionale e un referendum popolare proposto per accorpare cinque piccoli comuni della provincia cosentina (Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta) in un’unica realtà denominata: Casali del Manco. Dopo le delibere dei singoli comuni, il lavoro della Commissione regionale riforme e lo svolgimento di un referendum popolare tra i cittadini interessati, complessivamente favorevole alla fusione, dalla lettura analitica del voto è emerso che i residenti di Spezzano Piccolo hanno invece espresso un voto diverso. Per dieci voti ha prevalso il no (481 no, 471 si). La notizia ha messo in subbuglio l’attività del Consiglio regionale chiamato a votare la proposta di legge (96/10) per l’istituzione del nuovo Comune. La stessa Corte d’Appello di Catanzaro ha ratificato l’esito del voto favorevole alla fusione, facendo valere la volontà complessiva dei cittadini. L’episodio ha creato imbarazzo soprattutto all’interno della maggioranza di centro-sinistra. Dalla lunga discussione c’è chi ha anche proposto la fusione per quattro comuni tranne uno, chi invece ha deciso di andare avanti con tutti e cinque. Anche lo stesso presidente della giunta Mario Oliverio si è dovuto ricredere: “parlo da consigliere e non da presidente. Personalmente volendo rispettare la volontà popolare, prima ero dell’idea della fusione di quattro comuni tranne Spezzano Piccolo. Nel corso della conferenza dei capigruppo, invece, dopo aver verificato il parere dell’ufficio legale del Consiglio regionale, suffragato da altri pareri e dalla pronuncia della Corte d’Appello che ha proclamato l’esito sul referendum nel suo complesso, ho cambiato opinione. Il quesito era unico per i cinque comuni – ha concluso Oliverio – i cittadini di Spezzano Piccolo potranno sempre ricorrere appellandosi al parere del Governo“. L’esito del voto dell’aula del Consiglio regionale ha comunque registrato l’approvazione della legge per la fusione dei cinque comuni. A favore si sono espressi i consiglieri di maggioranza di centrosinistra, l’opposizione si è espressa in ordine sparso, con qualche voto contrario e qualche astensione.

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