Dei cani e dei pesci

Lun, 03/07/2017 - 20:00

Una bimba scende a mare col suo cagnolino. Giocano un pochino sulla spiaggia e poi lei decide di provare un gioco nuovo:  lo trascina in mare e lo mette sotto l’acqua, così, per vedere cosa succede. Il cane cerca di uscire fuori ma lei lo tiene giù. Lo guarda curiosa. Il cane muore dopo lunghissimi minuti, e lei continua a giocare. Un bambino va a mare coi genitori e si annoia un po’, non sa che fare. Decide allora che il suo gioco sarà quello di pescare dei pesci. Prende il secchiello e la maschera e si avventura in mare. Prende una decina di pesci e li lascia dentro al secchiello, nell’acqua del mare. Poi arrivano gli amici e si scorda dei pesci. I genitori intanto sono rilassati sotto l’ombrellone. L’acqua si scalda e a poco a poco si fa insopportabile. I pesci muoiono uno dopo l’altro, senza rumore alcuno. Una storia è vera, l’altra è inventata. Decidete voi. La differenza tra le due è che un cane può almeno provare a difendersi, i pesci invece moriranno in silenzio perché non sono molto “di compagnia”. La morale della favola è che gli animali non sono giochi: né cani, né pesci, né uccelli e così via. Nessuno ha il diritto di torturarli. Esistono tanti giochi da fare a mare, non è un lodevole insegnamento quello di restare indifferenti alla morte di altri esseri viventi. Ricordiamoci che un domani i bimbi saranno grandi, cerchiamo di dare loro un esempio amorevole, che porteranno con loro e tramanderanno ai loro figli. E chissà forse, un domani potremo essere fieri di noi.  

Autore: 
Brigantessa Serena Iannopollo
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