Diritto alla salute nel Reggino, la UILFPL esulta: “Eppur si muove!”

Mer, 09/05/2018 - 12:40

Accogliamo con favore, dopo anni di silenzio, le uscite pubbliche di soggetti che si posizionano a difesa dell'ospedale di Polistena e quindi della sanità pubblica della Piana. Finalmente non siamo più  soli a rivendicare il diritto alla salute costituzionalmente garantito.
Nel merito delle notizie apparse sulla stampa, però, non possiamo che stigmatizzare alcune affermazioni che lamentano carenze di personale, ma si omette di dire che, all'interno della u.o. di Ostetricia e Ginecologia del p.o. di Polistena,  sono 34  le unità assegnate, senza contare medici ed OSS, per garantire 18 posti letto,  due di day hospital e le attività operatorie.
Inoltre bisognerebbe spiegare  che si parla di unità operativa quando prevista nell'Atto Aziendale (DCA 57/2017), allo stato l'Atto Aziendale nell' Ospedale di Polistena, prevede  UNA sola unità operativa di ostetricia e ginecologia. Definire  unità operative, una serie di servizi collaterali alla normale attività di un reparto, è un marchiano errore..
Condividiamo  le lamentele sul cosiddetto fenomeno degli "imboscati" e riteniamo ci sia bisogno di un'opera di disboscamento radicale, come andiamo ribadendo da anni  anche sulla stampa nazionale. Senza criminalizzare i lavoratori, come qualche segretario regionale ebbe a dire quando scrivemmo queste cose, ma partendo dai fenomeni, perlomeno illeciti, dei cambi di qualifica. Sarebbe opportuno accertare se, nelle more del cambio di qualifica e dopo aver verificato a monte la liceità dell'operazione,  durante l'utilizzazione in compiti diversi da quelli della propria qualifica di assunzione,  allo stesso personale sono state corrisposte le indennità professionali specifiche. Anche questo è "imboscamento". Così come bisognerebbe capire se i fantomatici servizi ambulatoriali disseminati sul territorio possono essere classificati posti "tranquilli", al pari di servizi chiusi ma che utilizzano personale.
Inoltre a questo solerte fustigatore di costumi, chiediamo viste le sue asserzioni, di fare nome e cognomi dei dirigenti sindacali e del personale protetto da sigle sindacali e/o da politici.
Infine, si dovrebbe ricordare che le elezioni RSU sono finite il 20 aprile!
Il "rispetto delle regole" passa attraverso la scrupolosa osservanza delle Leggi e dei CC.CC.NN.LL.   su questa strada ed in questa direzione, noi ci siamo da anni. Rispetto delle norme che vanno  dai tempi di intervento del personale in reperibilità ( "immediata reperibilità" recita l'art. 7 CCNL integrativo 7.4.1999), al  rispetto del dettato dell'art. 17, c. 3, CCNL 7.4.1999, all'erogazione di somme accessorie (solo se previste dai contratti e non fantasiosi compensi), al rispetto delle  qualifiche di assunzione (art. 2103 cc), questi solo per citare alcune delle storture segnalate e denunciate.
Auspichiamo che le competenti Autorità investite del problema, intervengano per fare luce e chiarezza su queste concause che contribuiscono a fare dell' ASP di Reggio Calabria la "peggiore d'Europa" (cit. Scura, commissario ad acta PdR).

La segreteria Provinciale
Nicola Simone Francesco Politanò

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