Fra Saggio da Longobardi e le Elezioni Regionali

Mer, 19/11/2014 - 09:44

La nostra storia comincia nella notte dell’epifania del 1650. A Longobardi, piccolo centro del cosentino, nasce Giovanni Battista, destinato, suo malgrado, a condizionare la storia politica calabrese di 364 anni dopo.
Di famiglia contadina, Giovanni Battista ebbe un’educazione cattolica, imparando presto a trovare nel credo le consolazioni che la vita terrena non poteva offrirgli. La frequentazione del convento dei Minimi fin dalla tenera età fece nascere in lui il desiderio di divenire parte attiva della vita religiosa. Siccome i suoi guadagni servivano a sostentare la famiglia, però, quando comunicò ai genitori la volontà di seguire le orme di Francesco di Paola e farsi frate, questi non poterono che protestare e, per rispetto a loro, Giovanni Battista rinunciò ai suoi intenti.
Nell’autunno del 1668, tuttavia, le cose avrebbero preso una piega che ci condurrà alle regionali del 2014. Rassegnato a non realizzare i propri intenti, una mattina di settembre Nicola si svegliò cieco e la sua famiglia non poté che interpretare questo evento come il segnale inequivocabile che il giovane dovesse prendere i voti per volontà stessa dell’Altissimo. Entrato nell’Ordine Minimo, il nostro riacquistò la vista e assunse il nome di Nicola.
La nuova vita del giovane sarebbe stata scandita da esperienze mistiche, estasi e contemplazioni della Trinità, tanto che già a sette anni dalla sua morte si diffuse la voce della sua santità.
Assicurarsi che una persona buona si meriti questo titolo, però, obbliga quasi sempre a percorrere una strada lunga e tortuosa, tanto che i fedeli avrebbero dovuto attendere il 1786 per assistere alla beatificazione del frate. Da quel momento, Nicola da Longobardi sarebbe divenuto patrono del proprio paese natale. Nella primavera del 1938 la storia del frate si incrocia a quella di Giuseppe Laudadio, giovane muratore che, durante i lavori per il restauro della chiesa di San Francesco, precipitò nel vuoto cadendo da un ponteggio. Il giovane ebbe solo il tempo di invocare l’aiuto di Nicola prima di impattare al suolo, ma quando si rialzò illeso gli astanti gridarono al miracolo e si fece presente l’evento alla Chiesa, che avviò un’inchiesta, anche se con 70 anni di ritardo. Gli accertamenti ecclesiastici tra il 2008 e il 2014 hanno portato alla conclusione che quanto accaduto a Giuseppe non sia scientificamente spiegabile, tanto che, a 93 anni, il protagonista di questa vicenda assisterà alla canonizzazione del suo patrono.
Tale processo avrà inizio alle 10.30 di domenica 23 novembre, la stessa domenica elettorale di cui stiamo parlando da mesi.
Ecco a cosa ci porta questa vicenda iniziata quasi quattrocento anni fa: a una richiesta di differimento delle elezioni regionali proveniente dalla giunta comunale di Bovalino.
Quando ci si è resi conto della coincidenza di date, è stata firmata una delibera che facesse presente agli organismi organizzativi che un evento importante per l’intera regione avrebbe potuto mettere a rischio il raggiungimento del quorum. Pare che la giunta Mittiga si sia limitata a esprimere appoggio alle istituzioni di Longobardi, proponendo l’alternativa che i seggi elettorali rimangano aperti anche il lunedì.
Fermo restando che l’evento religioso sia di un’importanza alla quale non rimanere indifferenti e catalizzatore dell’attenzione dei fedeli, richiedere il rinvio delle elezioni per un evento che sarà possibile seguire attraverso i più svariati mezzi di informazione sembra eccessivo. L’apertura dei seggi, inoltre, non durerà solo il tempo della cerimonia ecclesiastica, né questa si protrarrà per l’intera giornata, tanto da far apparire questa richiesta come un tentativo di giustificazione a priori del calo di affluenza alle urne previsto per il prossimo 23 novembre.
E pensare che il nostro editore era convinto che la richiesta di Mittiga fosse dettata dai danni provocati dal maltempo!

 

Autore: 
Jacopo Giuca
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