Su iniziativa e richiesta del giovane e apprezzato parroco di Ardore, don Antonio - detto Tonino – decine di fedeli hanno consegnato a Milena Trapasso, designer di alta gioielleria, oggetti d’oro e d’argento, con i quali è stato realizzato il nuovo ostensorio della chiesa S. Maria del Pozzo. L’idea è nata in occasione del primo “giubileo” della cittadina, vale a dire il compimento dei cento anni dalla nascita della locale parrocchia. L’ostensorio è quell’oggetto liturgico che «rappresenta la figura di Cristo con le braccia alzate – spiega con cura don Tonino, 38 anni calabrese di Stignano, già prevosto per dieci anni delle frazioni di Siderno, Mirto/Donisi - che sorregge l’ostia che simboleggia il Corpo del Cristo stesso che si dona vivo al mondo nell’eucarestia». Dalla fusione di catenine, anelli, argenteria varia e altri manufatti di valore, Trapasso - artista ardorese doc - ha dato vita a un arredo sacro alto oltre mezzo metro, di grande valore non solo dottrinale, perché oltre che forgiato con oro e argento, è arricchito da pietre preziose quali acque marine, lapislazzuli e ambre, che ne aumentano il pregio.
«Ho voluto consegnare alla parrocchia – dice ancora il parroco – un ogetto che fungesse da segno per i posteri, che tra altri cento anni, in occasione del secondo giubileo della parrocchia di Ardore, potranno ammirare l’arte sacra del nostro tempo». Un’arte che si traduce nella stilizzazione del manufatto. «Proprio così – conclude don Tonino - perché a mio avviso è ciò che caratterizza di più l’epoca moderna. Quest’ostensorio deve rappresentare uno spartiacque tra passato e futuro».