Il gioco delle tre carte

Dom, 26/06/2016 - 10:05
La crisi del PD obbliga Oliverio a cercare le larghe intese affidando a Gianni Nucera la delega alle politiche giovanili a discapito di Federica Roccisano

La crisi nazionale del Partito Democratico ha avuto evidenti ripercussioni anche nella nostra Regione e non ci riferiamo soltanto ai netti risultati elettorali emersi dai ballottaggi della scorsa settimana che, ancora una volta, hanno visto uscire claudicante il PD, ma anche a un meno evidente “mini rimpasto” al quale è stata soggetta negli stessi giorni la giunta regionale guidata da Mario Oliverio.
Protagonista in negativo delle ultime decisioni del governatore calabrese è la nostra Federica Roccisano, assessore che si sarebbe vista sottrarre in sordina una delle deleghe sulle quali aveva fondato il suo programma operativo fin dal giorno della sua nomina, meno di un anno fa. L’Assessore della Locride, fino a ieri con delega a scuola, lavoro, welfare e politiche giovanili, sarebbe stata privata della gestione proprio di quest’ultimo campo, affidato sorprendentemente a Gianni Nucera. Avete letto bene, proprio a Gianni Nucera, quel Gianni Nucera esponente di Sinistra Ecologia e Libertà che spesso si è rivelato essere una delle voci più critiche nei confronti del governo regionale all’interno della maggioranza di centrosinistra. Mettendo in pratica un sorprendente gioco delle tre carte, Oliverio, con un unico e fluido movimento della mano, ha messo da parte la regina Roccisano per mostrare al pubblico il re Nucera e tenere girato sul banchetto il Jack delle larghe intese, che dovrebbe oggi dargli maggiore solidità dinanzi agli agguati di un Nuovo Centrodestra sempre più fastidioso.
E la povera Federica? Non le resta che cercare di concentrarsi sulle deleghe che le rimangono cercando di riflettere su quali siano state le cause propedeutiche allo scippo che ha subito in settimana.
Le politiche giovanili, di assai complicata gestione soprattutto in un territorio che, come il nostro, ai giovani offre veramente poco, erano in effetti la patata bollente che, forse, la Roccisano era stata in grado di gestire con minore intelligenza. I due scivoloni peggiori in questo ambito, probabilmente, sono stati la convocazione degli Stati generali delle Politiche per i giovani svoltisi a Feroleto lo scorso marzo e la criticissima gestione della questione Garanzia Giovani.
Propagandati per settimane come la panacea di tutti i mali della gioventù calabrese, gli Stati generali si sono tuttavia rivelati una due giorni inutile e ridondante, durante la quale sono stati prodotti interventi spesso di scarsa qualità e non c’è sicuramente stata la partecipazione che gli organizzatori si sarebbero aspettati. Non è un caso, in effetti, se del proclamato seguito di questo grande evento non solo non se ne sia sentita l’esigenza, ma non c’è n’è stata, fino ad oggi, alcuna traccia.
Per quanto riguarda Garanzia Giovani, invece, pur non essendo il problema delle difficoltà organizzative e dei pagamenti in imbarazzante ritardo direttamente imputabile all’assessore, dobbiamo riconoscere a Federica il coraggio di averci messo fin da subito la faccia cercando di dare quotidianamente risposta alle decine e decine di persone che le chiedevano spiegazioni e aggiornamenti in merito alla questione. Nonostante questo punto a suo favore, tuttavia, l’esposizione mediatica che l’assessore ha avuto in questi mesi ha certamente generato una pubblicità negativa nei confronti suoi e della giunta regionale che, politicamente, si è rivelata essere un boomerang per la maggioranza, già imputata per un altro mezzo migliaio di motivi di non essere in grado di portare a termine il proprio lavoro.
Da questa serie di concause sarà dunque derivata la decisione di Oliverio di alleggerire il carico delle responsabilità per Federica, trovando un valido sostituto in qualcuno che, fino a ieri “nemico” della maggioranza, potesse oggi rivelarsi invece l’arma vincente per resistere agli attacchi dell’opposizione.
Da qui la scelta di Gianni Nucera, al quale Oliverio ha affidato, oltre alle politiche giovanili, anche le deleghe allo sport e all’associazionismo, incarichi dal consigliere de La Sinistra ben accetti in vista di un prossimo salto qualitativo nella politica regionale e, sempre da qui, derivata anche la scelta del governatore di formalizzare la delega alle politiche agricole per Mauro D’Acri che, fino ad oggi, si era occupato della questione in modo ufficioso.
Parafrasando I Due Liocorni: “Ci sono scuola e lavoro, welfare e politiche giovanili, la delega allo sport e all’associazionismo, alle politiche agricole, a Turismo e sanità… solo non si vede una delega alla cultura!”.
Aveva ragione Tremonti…

 

Autore: 
Jacopo Giuca
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