Legambiente lancia nella Locride la campagna “Spiagge e fondali puliti”

Lun, 19/06/2017 - 19:40

Domenica 4 giugno ho partecipato ad una bellissima iniziativa (la prima finora) del neo circolo di Legambiente Roccella Jonica Costa dei Gelsomini, costituitosi ufficialmente nel mese di maggio: la campagna “Spiagge e Fondali Puliti”.
Chi è nato vicino al mare ha dentro di sé qualcosa delle tartarughe Caretta Caretta (l’istinto del “mare di casa”, ossia riuscire a tornare, dopo aver percorso svariati chilometri, per nidificare laddove sono nate). Con questo splendido animale mi sento in sintonia per il semplice fatto di voler tornare a depositare qualcosa di buono nella terra che mi ha visto crescere, per restituire a quel mare che mi porto nel cuore tutta la bellezza che gli appartiene.
Di certo viaggiare porta con sé una libertà e una vastità di idee, pensieri, rinnovamento ma anche nostalgia per la propria terra di appartenenza. Viaggiare è bello quando c’è una casa a cui fare ritorno, una terra con radici forti e solide, una terra che vorrei fosse sempre splendida e pulita, con una bellezza tale da fa vibrare cuore e anima di chi la contempla.
Per noi del Sud il viaggiare è una condizione “necessaria”, a volte vitale, che ci vede girovagare per il mondo alla ricerca di un benessere che non si è ancora ben capito cosa sia: un posto di lavoro, locali alla moda, agglomerati urbani giganteschi in cui scomparire come singoli per essere fagocitati dalla folla?
Cosa può rendere felice l’essere umano? Credo di non avere una risposta ben precisa ma l’esperienza e il quotidiano mi stanno insegnando via via, dopo aver inseguito idee “fasulle”, dettate da uno stile di vita che s-natura l’essere umano, allontanandolo da tutto ciò che lo può rendere veramente libero, che la felicità è nell’essenziale. Tutto ciò che può renderci felici è nelle piccole cose, eliminando tutto quello che non è necessario nella nostra vita e crea solo inutile “spazzatura” (come quella ritrovata sulle spiagge e di cui la gente si sbarazza perché superflua, o semplicemente obsoleta, rotta, un “di più” che non serve).
Andare contro la corrente ordinaria può sicuramente spaventare ma può renderci anche stra-ordinari. Sembra straordinario quello che ha fatto un circolo appena costituito: un gruppo di volontari, assolutamente NON retribuiti, che una domenica mattina, sotto il caldo sole di giugno, ripulivano una parte del litorale jonico, accomunati dalla voglia di fare qualcosa di bello e di necessario, per la comunità ma anche per se stessi, sotto una bandiera gialla in cui campeggia il cigno verde di Legambiente (per chi ancora non la conoscesse, si tratta di un’associazione ambientalista sparsa su tutto il territorio nazionale che ha, tra i tanti elementi che la caratterizzano, una attenzione prioritaria verso qualsiasi forma di degrado ambientale).
Andare contro la corrente dei media, delle tendenze, delle manie, di tutto quello che ci ha portato ad un consumo eccessivo (fermato solo momentaneamente dalla “crisi”), mi rendo conto non sia cosa facile (più facile a dirsi che a farsi). Andare contro corrente potrebbe comportare sulla breve distanza l’essere tacciati di “follia” (“Ma chi te lo fa fare, tanto qui al sud le cose non cambieranno mai”, mi sono sentita dire mentre pulivo insieme ad altri volontari la Pineta in prossimità del Porto delle Grazie di Roccella J.). Ma io voglio essere libera di poter prendermi cura dello spazio che mi circonda, e anche se apparentemente potrebbe sembrare che si viaggia “in solitaria” (in questa impresa che sa di titanico, il fare ecologia al sud), poi ti giri e vedi intorno a te altri puntini gialli sulla spiaggia (con tanto di cappellino, pettorina e guanti per raccogliere i rifiuti), altre mani che raccolgono plastica, cicche di sigarette e spazzatura di ogni sorta.
Quasi alla fine della giornata di lavoro, mentre ripulivo la Pineta che fino a poche ore prima sembrava essere stata presa d’assalto da orde di barbari, con la sola compagnia degli alberi a rendere il lavoro molto meno faticoso, via via che dal suolo spariva ogni traccia di rifiuto e bruttura, tutto intorno a me sembrava più bello, più luminoso, e io mi sentivo in pace con la Natura ma soprattutto con me stessa.
E allora vi vorrei suggerire di provarci anche voi, potreste scoprire che prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo vale ben più di un’abbuffata, di una “chattata”, di un bighellonare tra i social. Fare del bene all’ambiente che ci circonda è fare del bene a noi stessi. Noi, nel nostro piccolo, domenica scorsa ci abbiamo provato. A Legambiente auguro lunga vita e tante altre bellissime iniziative come questa e sono davvero felicissima di esserne socia e che finalmente ci sia un circolo lungo la Riviera dei Gelsomini. Grazie.

Per chi volesse avere maggiori informazioni può andare sulla pagina facebook: Legambiente Roccella Jonica - Costa dei Gelsomini.

Autore: 
Daniela Rullo
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