Milioni di danni in nome della “sburocratizzazione”

Dom, 02/04/2017 - 16:11
Il 9 gennaio la Regione Calabria, per l’approvazione dei progetti delle grandi opere, ha sostituito il SIE-RC con il SISMI.CA. Nonostante gli ordini professionali avessero avvertito che questo passaggio non sarebbe stato indolore e che molte pratiche sarebbero state bloccate, l’approvazione da parte dell’agenda digitale del nuovo sistema ha fatto procedere la Regione sulla propria strada. E, a oggi, oltre 200 progetti sono bloccati con un danno enorme per la comunità.

Lo scorso 9 gennaio, con l’entrata in vigore della Legge Regionale 37/2015, la Regione Calabria ha inaugurato la nuova piattaforma telematica SISMI.CA per la trasmissione dei progetti edili soggetti ad autorizzazione sismica, sostituendo il vecchio sistema (SIE-RC) in vigore dal gennaio 2011. SISMI.CA, intenzionato a eliminare il cartaceo e presentato come la panacea per uscire dall’intricato tunnel della burocrazia, ha ricevuto grande consenso da parte delle istituzioni, che lo hanno premiato all’Agenda Digitale 2016. Il nuovo sistema, tuttavia, non ha convinto i professionisti di settore, i quali, fin dal primo momento, si sono adoperati a far presente alla Regione Calabria come alcune criticità avrebbero invece reso la nuova piattaforma telematica quasi del tutto inutilizzabile. Nelle specifico venivano contestate la poca formazione e informazione fornita ai progettisti, ai funzionari del servizio tecnico regionale preposti al controllo e ai dirigenti degli sportelli unici per l’edilizia, oltre che la difficoltà per l’immissione di dati molto articolati e complessi senza la dovuta documentazione esplicativa, l’incompletezza della L.R. 37/2015 e la poca chiarezza del Regolamento Regionale N. 15/2016.
L’aspetto più sconcertante di questa vicenda è che le perplessità sopra elencate sarebbero state formalizzate dai singoli professionisti già un mese prima dell’inaugurazione di SISMI.CA attraverso l’invio di precise segnalazioni al Direttore Generale del Settore Lavori Pubblici e Mobilità Domenico Pallaria. Le comunicazioni, nello specifico, evidenziavano come la Regione Calabria non avesse, fino ad allora, garantito “la piena operatività dei professionisti nell’utilizzo della nuova piattaforma” prevista dalla L.R. 37/2015 e chiedevano un differimento dell’entrata in vigore della stessa.
Così, mentre l’impegno profuso dall’ingegnere Ovidio Italiano e dall’architetto Arrigo Lagazzo, diventati portavoce dei problemi rilevati e segnalati, manteneva alta l’attenzione sulle conseguenze negative di un’eventuale e immediata entrata in vigore di SISMI.CA, il vecchio sistema SIE-RC si intasava per l’accelerazione dei tempi di presentazione dei progetti da parte dei professionisti che, per evitare di trovarsi dinanzi a un sistema che non erano in grado di utilizzare, si erano affrettati a presentare le proprie idee entro la fine di dicembre scorso.
Nonostante l’emergere di queste problematiche, gli organi regionali sarebbero rimasti indifferenti alle richieste e SISMI.CA ha soppiantato, senza un adeguato periodo di transizione, il vecchio SIE-RC, generando il caos che i professionisti avevano facilmente paventato e che la Regione Calabria non aveva invece voluto prevedere.
Una volta entrato in vigore il nuovo sistema, le modalità di esecuzione dell’operazione sono state contestate anche dagli ordini professionali regionali coinvolti mediante la stesura di due note congiunte risalenti al dicembre 2016 e gennaio 2017 e indirizzate all’Assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno. Anche le note segnalavano tutte le criticità rilevate che non avrebbero, ancora una volta, ricevuto riscontro ma, al contrario, avrebbero prodotto una strenua difesa delle scelte operate dalla Regione e della piattaforma, che si sosteneva essere perfettamente funzionante.
Solo al termine di più di due mesi di continue proteste e segnalazioni è finalmente giunta la prima e oggettiva constatazione, da parte degli organi amministrativi e tecnici regionali, che sia la L.R. 37/2015 sia la nuova piattaforma SISMI.CA andavano profondamente e necessariamente rivisti. A tale scopo, e grazie anche all’intervento del presidente della IV Commissione Regionale Mimmo Bevacqua, si è arrivati a un ciclo di confronti tra l’assessorato regionale alle infrastrutture e gli ordini professionali mediante l’istituzione di alcuni tavoli tecnici, l’ultimo dei quali è stato convocato mercoledì scorso presso la cittadella della regione Calabria a Catanzaro. Al fine di individuare le criticità e le opportune soluzioni per consentire la piena operatività del sistema nel più breve tempo possibile, il dialogo intavolato tra ordini professionali e Regione ha prodotto un accordo che prevede, fino al 31 dicembre 2017, l’utilizzo semplificato della piattaforma mediante una notevole riduzione della quantità di informazioni da fornire per la trasmissione dei progetti. Il danno che SISMI.CA ha nel frattempo creato sul nostro territorio, tuttavia, è enorme non solo per gli ordini professionali, ma anche per i cittadini.
A oggi, infatti, questo processo di sburocratizzazione bloccato dalla burocrazia ha fatto sì che i progetti e le pratiche relative al territorio di competenza della Città Metropolitana di Reggio bloccate siano circa 200, numero che rappresenta altrettanti interventi che non potranno essere effettuati in tempi brevi sottraendo servizi, posti di lavoro e, non da ultimo, denaro, ai Comuni e ai contribuenti.Già, perché mantenere in vita SISMI.CA costa alla Regione Calabria ben 820mila € senza che, almeno per il momento, se ne possano toccare con mano i frutti.

N.B. Alleghiamo la documentazione fornitaci dagli ordini professionali sulla base della quale è stato redatto il presente articolo.

Autore: 
Jacopo Giuca
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