Salvini, la Lega, Pietro Molinaro e una memoria morta sulla SS106

Lun, 13/05/2019 - 19:40
Riceviamo e pubblichiamo

Nei giorni scorsi la Calabria ha ricevuto la visita del “nostro” Onorevole Ministro Matteo Salvini. “Nostro” perché – come è noto – egli è stato di fatto eletto in Calabria (quindi con i voti dei calabresi), sottraendo peraltro, in modo poco chiaro, il posto che occupa in Parlamento ad una donna calabrese, Fulvia Caligiuri, a cui di certo sarà restituito, mi auguro al più presto, il maltolto.

Mi hanno profondamente ed intimamente scosso le dichiarazioni dell’On. Ministro Salvini: egli ha affermato che in Calabria – cito testualmente – “bisogna votare la Lega” perché in questo modo “si darà peso a Bruxelles” ad una forza politica che tra un anno si presenterà alla guida della Regione Calabria per realizzare tra le altre cose “strade ed autostrade che mancano”.

Non avrei di certo mai scritto questa riflessione se, qualche anno addietro, non avessi ricevuto in dono dal Prof. Francesco Filareto (che ringrazio), già sindaco dell’ex comune di Rossano, una copia del carteggio intercoso tra l’Amministrazione di Rossano da luigi guidata, il Ministero delle Infrastrutture, il Governo allora in carica e la Presidenza della Repubblica italiana (carteggio che custodisco gelosamente e che metto a disposizione di tutti).

Un carteggio che dimostra che il Governo Prodi, con l’allora Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, stanziò ben 7 miliardi di euro per l’ammodernamento della S.S.106 in Calabria. Risorse subito prelevate dal Governo Berlusconi (nemmeno un anno dopo), per via dell’imposizione dell’allora Lega Nord che, con Salvini in testa, chiese ed ottenne l’utilizzo di quei fondi per pagare le quote latte degli allevatori del Nord.

Oggi, la Calabria, avrebbe sulla costa jonica un cantiere da 7 miliardi di euro ed invece attende solo le briciole: l’avvio del Megalotto 3, un progetto già definitivamente approvato ed aggiudicato per un importo complessivo di 1,3 miliardi di euro già stanziati da anni per l’ammodernamento di un tratto di S.S.106 di circa 40 chilometri che, precisamente un anno fa, fu oggetto di una durissima contestazione organizzata dell’allora presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro che ideò una manifestazione contro la realizzazione di questa importante infrastruttura insieme ai proprietari terrieri da sempre in opposizione all’Opera.

Lo stesso Pietro Molinaro che, non rivestendo da pochi mesi la carica di presidente della Coldiretti, poiché sembra che questa è incompatibile con una candidatura regionale, è già impegnato a raccogliere consensi per sé in vista delle prossime elezioni regionali dal momento che – le coincidenze a volte sono stucchevoli – egli oggi rappresenta il riferimento di Salvini in Calabria a tal punto che già oggi è assessore della prossima futura giunta regionale.

Insomma, che dire: c’è da augurarsi che questi Signori siano cambiati e che oggi, dopo un ravvedimento, abbiano capito che in Calabria servono infrastrutture e la più immediata ed importante da realizzare è l’ammodernamento della S.S.106.

Nel frattempo mi sia consentito di ricordare due grandi citazioni. Quella di Luis Sepulveda: “Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”. Quella del nostro Indro Montanelli: “Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”. Chissà se questa volta la Calabria avrà la stessa memoria esposta sui tanti balconi della Città di Catanzaro nei giorni scorsi oppure deciderà di fidarsi di nuovo dell’ennesimo incantatore di serpenti che promette “strade ed autostrade che mancano” e dimentica che oggi in Calabria mancano perché ieri bisognava pagare le quote latte degli allevatori del Nord con i soldi destinati alle infrastrutture per i calabresi.

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