Sergi si prepara alle Regionali: “La politica va spedita a farsi curare”

Mar, 17/09/2019 - 12:00

Sono giorni che penso alle parole per descrivere le vicende politiche qui in Calabria, e nonostante abbia una certa dimestichezza con il racconto non riesco a decifrare bene la situazione. Dirò che il mio profondo amore per la Politica e per questo benedetto e maledetto lembo di terra accarezzata dal mare, baciata dal sole e sputata in faccia da chi l'ha amministrata, mi ha spinto fuori dalle pastoie partitiche. Nei Partiti non si produce più Politica ma soltanto frizioni interne, costruzioni di liste e coalizioni fatte di sommatorie per arrivare al tanto agognato potere narciso e declinato sempre ad una forma di onnipotenza che fa crescere solo le consorterie; molto spesso intorno a figure mediocri, mai all'altezza del compito. Si arriva per dinamiche irrazionali costituite da elementi che vedono mischiarsi bramosia di potere, favoritismi derivati dalla trasformazione di diritti sanciti dalla Costituzione in favoritismi di questo o quel medico/politico in Sanità, documentazioni dovute ma pretese spesso con tempi rapidi minori dell'iter normale; iter accorciati se conosci qualche burocrate che risparmia la sua competenza per i soli suoi amici.
Tutto ciò senza voler generalizzare, perché parlo di sistema imposto ma, purtroppo, molto spesso accettato dall'utenza che si adegua cercando la scorciatoia attraverso scambio di favori, dove spesso la merce di scambio sono i voti.
Ecco, non generalizzo ma evidenzio. Nella convinzione che la corda si sia rotta da tempo ma che attraverso questo ostinarsi da parte di chi sta fuori a non volersi ribellare invece di cercare canali per costruire scorciatoie, i soliti più o meno noti riescono a fare un nuovo nodo che unisce debolmente la corda. Corda rattoppata che tiene il minimo indispensabile a consentire ai burocrati, ai politici e alle consorterie promiscue di rimanere ai loro posti. Io credo, invece, che quella corda e quelle consorterie promiscue vadano stroncate! Vanno assolutamente riportati nel loro alveo i favori e i diritti, scissi senza possibilità che si possano di nuovo contaminare. Bisogna iniziare a seminare il seme egemonico del voto di opinione e non certo del voto individuale acquisito per promesse che mai potranno essere mantenute per tutti e delle quali promesse ne usufruiranno solo gli adepti delle consorterie costituite come banchi di nebbia. Se serve, la Politica va ricacciata all'opposizione. Va spedita a farsi curare (e fottere) in quella Sanità che ha distrutto e che si è mangiata. Sanità che per dirla col mio amico Poeta, Gianni Favasuli, hanno ridotto a "crapa strippa, ossu chi mancu nu cani cchiù spruppa"! Anche se mangeranno la capra strippa e neppure l'osso lasceranno ai cani. E allora se la Politica ha fallito e non dà segni di rinsavimento o di pentimento alcuno, che si cambi e ci si rivolga ai tecnici preparati e a chi dimostra passione e sensibilità e non solo bramosia di potere. Che si inneschi la Rivoluzione contro la burocrazia e gli sprechi e che mentre i partiti sono impegnati coi loro bilancini da orafi in spartizioni "Cencelliane", chi, come noi, ha davvero a cuore le sorti della nostra Regione, chi ha davvero a cuore le sorti dei nostri giovani migliori che vanno messi nelle condizioni di far progredire la propria terra e non sparpagliarsi per l'universo mondo, torni tra le gente comune e ci aiuti a riportare un po' di normalità nelle dinamiche democratiche delle consultazioni elettorali regionali. Non consentiamo a chi si è giocato la propria credibilità e ci ha imposto di consegnare la nostra dignità di Cittadini, di ricattarci attraverso le promesse, perché se vado a Locri a curarmi vado da cittadino iper-tassato, e senza servizi, con gli stessi diritti di un qualsiasi cittadino italiano e che non mi debba far battezzare quattro figli dall’infermiere o dal medico/politico per scavalcare qualche povero Cristo in qualche lista di attesa per una TAC o un controllo necessario di qualunque tipo. Dipende da noi, il nostro destino lo dobbiamo sovvertire noi e, credetemi, la matita e la libertà, la dignità di rendersi liberi da condizionamenti sono armi potentissime contro l'arroganza, il ricatto e il fallimento totale di chi poteva fare tanto e non ha fatto nulla. Nessuna volontà di generalizzare ma purtroppo queste dinamiche anno, ad oggi, assoluta preponderanza rispetto a modus operandi da normale gestione dei servizi ai Cittadini.

Pietro Sergi

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