Voce ai candidati

Dom, 18/02/2018 - 12:00
Continua la nostra carrellata di candidati territoriali alle Elezioni Politiche 2018. Questa settimana diamo voce a sei aspiranti parlamentari presenti nel Collegio Plurinominale Calabria 02 per la Camera dei Deputati.

1. Qual è la vostra ricetta per fare ripartire in tempi brevi il nostro territorio?
2. Ha individuato un punto nel programma dei vostri avversari che trae in inganno gli elettori?
3. È sempre attuale il problema della distanza tra elettorato e politica. Come pensate di colmarla?

Rita Commisso - Liberi e Uguali
1. No a servilismi e logiche di potere. Tutela e centralità del lavoro con una terapia d’urto che prevede il 45% degli investimenti pubblici al Sud. Zona Economica Speciale, con cuore a Gioia Tauro ma con tentacoli su tutto il territorio e con, necessariamente (altrimenti sarebbe monca), investimenti che puntino alla trasformazione e alla valorizzazione delle risorse locali e alla sicurezza del territorio. “Sburocratizzazione” per rendere facili e fruibili le procedure. Ripristino delle spese per le infrastrutture al Sud, basti pensare alla SP2 Bagnara Calabra-Bovalino o alle linee ferroviarie. Arginare il dato della “Sanità malata” ponendo fine, una volta per tutte, al Commissariamento della Sanità calabrese, ai prelievi forzosi e alle varie “smemoratezze” che hanno determinato lo sfascio della nostra Sanità.
2. Le belle parole che incantano e di cui, ormai, siamo tutti stanchi: flat tax, riforme fiscali, europeismo. Non aver acceso i riflettori sulla questione meridionale, sui nostri giovani costretti a emigrare e credere che gli effetti tra centro-nord e sud siano gli stessi, ponendoli sullo stesso piano. Scoprire che tante pagine di programmi elettorali non sono altro che copia-incolla da Wikipedia, articoli di giornale o dossier.
3. L’unico percorso per colmarla si fa strada facendo, restituendo fiducia e dignità, dimostrando coi fatti, e non con le parole e gli slogan, che la politica non è un mestiere, non è un affare per le lobby ma è passione, serietà, abnegazione, onestà. È Bene Comune!

Gianfranco Sorbara - Partito Valore Umano
1. La mia candidatura è già di per se stessa un punto di partenza positivo: sono infatti l’unico candidato in posizione utile della provincia. Avere ricette e soluzioni per i territori significa conoscerli e viverli, non fare passerelle politiche solo nei momenti elettorali. Oggi Reggio Calabria e la Locride vivono una campagna elettorale condita quasi esclusivamente da candidati cosentini e catanzaresi: perché dovremmo continuare a votarli? Che risultati hanno prodotto in questi anni?
2. I programmi dei partiti cosiddetti “classici” sono un guazzabuglio di ripetizioni e di promesse elettorali irrealizzabili. Tutti parlano alla pancia delle persone di immigrazione, economia ed Europa. Nessuno si rivolge al cuore perché non è politicamente “conveniente”; noi, invece, abbiamo inserito il cuore anche nel simbolo elettorale proprio perché scegliamo la strada più difficile ma gratificante, quella di dire la verità sempre e comunque per ridare credibilità alla politica dopo anni di delusioni e illusioni.
3. Rifacendomi alla prima domanda ricordo a me stesso e a tutti gli elettori i pilastri sui quali è nato e si fonda il Partito Valore Umano: meritocrazia e autodeterminazione dei territori. La politica deve tornare a essere tra la gente e per la gente; mai più rappresentanti paracadutati dalle segreterie nazionali e avulsi dai territori, il vuoto lo si potrà colmare solo eleggendo donne e uomini conosciuti e apprezzati dai cittadini, non per partito preso o per indicazione delle segreterie nazionali.

Domenico Giannetta - Forza Italia
1. Le ricette sono sempre le stesse; il problema non è l'obiettivo, ma il risultato. I nostri governi regionali non sono riusciti a incidere nello sviluppo in modo organico. Si è lavorato a macchia di leopardo senza costruire un’identità unitaria. Ci sono realtà che funzionano malissimo ed eccellenze. Lo sviluppo della Calabria passa dal raggiungimento della normalità e la si può ottenere rispondendo ai bisogni fondamentali del territorio, primo fra tutti il lavoro.
2. Trovo decisamente debole l'idea del reddito di cittadinanza proposta dal Movimento 5 Stelle. Non porta occupazione ed equità sociale, ma ci riporterebbe a sistemi assistenziali che hanno prodotto più danni che benefici. Pensare poi di recuperare i fondi aumentando le tasse sul gioco d'azzardo dichiarando di voler combattere la dipendenza, ma di fatto sfruttandola mi sembra un cane che si morde la coda.
3. Siamo sicuri che sia così? Non è così nella mia esperienza personale. Io vivo costantemente a contatto con i miei elettori. Ascolto il loro bisogni, le loro preoccupazioni. Se la politica non ascolta i bisogni reali delle persone non vive il proprio tempo, non riesce a creare le condizioni per investire nella propria terra, è una politica che non parla al cuore della gente e non risolve i problemi. Però attenzione a chi usa l'antipolitica in modo strumentale per fare politica. Il Movimento, per esempio, ha ricandidato gli uscenti, consolidando così di fatto le strutture di potere a discapito della proclamata democrazia dal basso.

Giuseppe Serranò - Fratelli d’Italia
1. Per far ripartire la Calabria è necessario programmare un piano delle infrastrutture. Alta velocità fino a Reggio Calabria, efficientamento della ferrovia Jonica, completamento della 106 e delle trasversali Jonio-Tirreno toglierebbero dall’isolamento il nostro territorio, creerebbero lavoro e attirerebbero investimenti. Essenziale anche la realizzazione di porti turistici e la valorizzazione dei beni storici, artistici e archeologici per puntare sul turismo culturale.
2. Il reddito di cittadinanza venduto dai pentastellati come la “panacea” per affrancare dal bisogno i ceti meno abbienti. Credo che non risolva i problemi della disoccupazione né sia la strada da indicare alle nuove generazioni. La soluzione è la “cultura del lavoro” sia come fonte di reddito che come realizzazione personale di ogni individuo. Ovviamente, per fare ciò, è necessario puntare sul rapido inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
3. La politica decaduta e il suo esercizio sempre più spesso finalizzato a scopi personali disorientano e creano disaffezione. Credo non ci si debba arrendere. Ognuno deve assumersi la responsabilità esercitando uno dei diritti fondamentali che sta alla base della democrazia partecipativa: il voto. I partiti hanno un compito fondamentale perché la politica torni a occuparsi del bene pubblico. Devono favorire il processo di selezione della classe dirigente attraverso un continuo confronto interno e la garanzia di accesso alle più alte cariche da parte dei più capaci e meritevoli.

Antonio Viscomi - Partito Democratico
1. Voglio cercare di scrivere questa ricetta in prima persona confortandomi sul tema con i cittadini, a cominciare dalle ragazze e dai ragazzi di questa terra, che non possono avere come unica alternativa l'emigrazione, ma devono riscoprire, nella propria realtà di appartenenza, nuove opportunità e una visione strategica per realizzare un sogno comune, un’impostazione che, in definitiva, coincide con il fine ultimo della Politica. Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso un’adeguata rappresentanza politica del nostro territorio, sostenendo i tanti processi di cambiamento sociale e politico della Calabria attraverso un azione mirata sul piano del lavoro, della sicurezza, del welfare, dell’attenzione ai bisogni e dei diritti civili.
2. Più che concentrarmi su un singolo punto ritengo che ingannevole sia l’intera impostazione della campagna elettorale degli altri partiti. Poggiano tutti su un’interpretazione fuorviante della realtà, secondo la quale tutto va male, sottolineando non tanto le intenzioni di governo, quanto gli errori degli altri. Ne risulta che nessuno voterà certi partiti per il loro progetto politico, ma perché rancorosi e arrabbiati.
3. Stando in mezzo alla gente, ascoltandone i bisogni, le incertezze, le paure, non per cavalcarle, come fanno gli altri, ma per risolverle. Dobbiamo migliorare nella comunicazione e nel contatto con i cittadini, una questione sulla quale spero di riuscire a dire la mia affinché la sinistra torni ad avere un rapporto privilegiato con il popolo!

Dalila Nesci - Movimento 5 Stelle
1. Il reddito di cittadinanza a chi vive sotto la soglia di povertà. È una misura necessaria e urgente, per cui abbiamo trovato le coperture. Ai singoli sino a 780 euro e alle famiglie con 4 componenti fino a quasi 2000 euro. Abbiamo previsto anche le risorse per la formazione al lavoro e norme affinché non si abusi del sussidio. Ne deriverebbe una ripresa economica, perché oggi, con la crisi, non spende più nessuno. Il provvedimento rivoluzionario cancellerebbe la dipendenza delle masse dalla politica e sottrarrebbe i bisognosi dal reclutamento della criminalità organizzata. Assieme abbiamo previsto le pensioni di cittadinanza, al fine di garantire anche gli anziani poveri.
2. Il federalismo nella scuola proposto dal centrodestra è la negazione dell'istruzione pubblica, che invece deve uscire dalla logica aziendalistica voluta dalla Lega. Serve qualità dell'insegnamento, oggi ingiustamente diversa nelle aree d'Italia. Vanno gratificati i docenti sul piano economico e bisogna eliminarne il precariato. Infine il programma Lavoro del Pd è una contraddizione unica: il partito ha trasformato i lavoratori in sfruttati.
3. Con l'esempio. Abbiamo rinunciato ai rimborsi elettorali per 42 milioni e restituito indennità che ci spettavano per 23 milioni. Abbiamo dimostrato di stare con i cittadini, non con le banche, amiche dei partiti. La commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche, istituita tardi per colpa di PD e Forza Italia è merito del Movimento. La chiesi ufficialmente nel lontano 2013.

Autore: 
Jacopo Giuca
Rubrica: 
Tags: 

Notizie correlate