‘ndrangheta: per 1 italiano su 4 ha un potere assoluto

Sab, 27/02/2016 - 16:25

COMUNICATO STAMPA - Agli spettatori è anche stato chiesto quali brand criminali  della mafia calabrese sono più conosciuti o dei quali hanno sentito parlare almeno una volta,  quantomeno collegati a un episodio di cronaca  . La cosca più nota si conferma  quella dei  reggini conosciuta dal 23 pc degli interpellati; al secondo posto si piazzano  i di Gioia Tauro con il 19 %. Il 18% dichiara di aver sentito parlare della cosca Morabito (fortissima anche nel nord Italia) ; cosi come anche dei  Pelle piazzati quarti,  che  vantano il 17 per cento di  awarness criminale ,  trainati dalla famigerata faida di San Luca culminata con la strage di Duisburg.  Stesso discorso per  i Nirta Strangio con il 16 per cento di notorietà.  Staccati  i Bellocco con un indice di notorietà del 10 per cento. Cosi come anche i Pesce di Rosarno (collegati alla vicenda  di Maria Grazia  Cacciola)  conosciuti  da nove italiani su cento. In classifica figurano anche i Cordi  (7per cento); gli Abruzzese (collegati al delitto del piccolo Coco) con il 5 per cento. Vantano una limitata  notorietà anche i ‘milanesi’  Barbaro Papalia , conosciuti da 4 italiani su cento. Conosciuto solo a livello regionale invece   il Clan emiliano Grande Aracri.
Franco Mirabelli, senatore del Pd e membro della Commissione Anti mafia ha commentato  “forse non c’è la percezione della pericolosità della Ndrangheta al nord e del suo massiccio insediamento nell’economia reale. Penso che sia meno percepito il modo in cui la Ndrangheta opera. La tensione dell’opinione pubblica di fronte alla scelta che la criminalità organizzata di ridurre al minimo le scelte militari ha fatto si che non ci sia  la percezione della pericolosità che comunque la Ndrangheta mantiene. I miliardi che derivano dai traffico di stupefacenti e attività illegali costituiscono un problema per la nostra democrazia. Su questo il movimento anti mafia deve fare di più.”
Quanto al delitto Fortugno :”credo alle verità processuali. Le procure che sono scese in campo sono molto autorevoli e impegnate sul territorio. Resta un crimine di stampo mafioso. Ho molta fiducia negli investigatori . Lavorano in una terra molto difficile e lavorano molto bene.”

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