Bobby e Fufi nel mirino: boom di esche avvelenate a Roccella

Lun, 20/06/2016 - 12:42
Abbiamo intervistato un'esperta per capire come contrastare questo fenomeno criminale

Purtroppo c’è chi tra i frustrati dalla vita si diverte a giocare al piccolo chimico preparando in casa polpette al veleno da posizionare lungo i marciapiedi, le piazze e persino in spiaggia, bocconcini appositamente aromatizzati e appetibili da attirare cani e gatti. Succede a Roccella e le segnalazioni giunte in redazione fanno riferimento in particolare a Via Zirdone. Tra i proprietari dei nostri amici a quattro zampe ovviamente dilaga la paura. Per capire come arginare questo deplorevole fenomeno dei bocconi avvelenati e soprattutto per capire come muoversi in caso di avvelenamento anche solo sospetto, ci siamo rivolti al medico veterinario Carla Circosta.
Come riconoscere le polpette al veleno?
Le esche avvelenate si presentano come delle polpette di carne cruda, formaggio o uova miscelate a sostanze tossiche, le quali, sono solitamente visibili per la loro colorazione bluastra o rossastra. Vengono posizionate in punti strategici, poco visibili all’uomo ma facilmente individuati dall’olfatto dei nostri cani.
Cosa fare se i nostri amici a quattro zampe hanno ingerito un boccone avvelenato?
Se sospettate l’ingestione di veleno, occorre rivolgervi immediatamente al vostro medico veterinario, che darà le indicazioni necessarie in base al tipo di sostanza ingerita e che provvederà alle successive cure necessarie. In caso di urgenza, sempre sotto consiglio del medico, si può indurre il vomito, entro 30 minuti dall’ingestione del boccone sospetto. Un metodo efficace consiste nel porre una manciata di sale direttamente in bocca a cui deve seguire abbondante acqua tiepida. Il secondo metodo prevede la somministrazione di acqua ossigenata 10 volumi diluita
con acqua in proporzione di 1:1.
Quali sono i sintomi tipici?
La sintomatologia varia in base alla sostanza tossica ingerita. Tra i veleni solitamente usati per i “bocconi” troviamo: il topicida (veleno per topi) il quale si rende responsabile, anche a distanza di 7-10 giorni dall’ingestione, di una sintomatologia emorragica, a cui si accompagna debolezza, pallore delle mucose, vomito, difficoltà respiratoria.
Il molluschicida (veleno per lumache): è un veleno che colpisce il sistena nervoso, provoca convulsioni, aumento della temperatura corporea e porta a morte se non si interviene tempestivamente.
La stricnina: la sua vendita è vietata da una direttiva del 2006, ma purtroppo è ancora reperibile. Induce contrazioni tetaniformi, dispnea e infine morte per insufficienza respiratoria.
Come possiamo proteggere i nostri amici da possibili avvelenamenti?
La regola d’oro è l’attenzione! Durante la passeggiata con il vostro amico a quattro zampe non dovete perdere di vista i suoi movimenti. Le zone più a rischio sono quelle limitrofe ai campi coltivati, così come i giardini e le pinete. Se siete a conoscenza di una zona “contaminata” per non correre il rischio di un avvelenamento potreste usare, temporaneamente, la museruola. Se ci si imbatte in un “boccone” sospetto va fatta immediatamente una segnalazione scritta a un qualsiasi organo di Polizia. La denuncia è il primo passo per punire chi mette a rischio la vita dei nostri cari amici a quattro zampe.

Autore: 
Maria Giovanna Cogliandro
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