Calabrese ricorda Fortugno e lancia un appello alle istituzioni: Aiutateci!

Mar, 17/10/2017 - 16:40

COMUNICATO STAMPA - Un intervento chiaro e netto sulle criticità della Locride quello del Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, durante la commemorazione dell’On. Franco Fortugno, ma allo stesso tempo pieno di ottimismo e speranza per questo territorio, solo però con il reale intervento del Governo e dei rappresentanti regionali.
Una Locride dal passato glorioso, ricco di storia e cultura, infangato ed offuscato da «un manipolo di maledetti vigliacchi e criminali». Ma è una Locride che vuole ripartire: ciò sarà possibile solo con il giusto intervento del Governo, al quale il Sindaco Calabrese ha chiesto reale e concreto aiuto. Stesso supporto richiesto al Governatore Regionale Oliverio, al quale è stato direttamente chiesto una “legge speciale” che miri ad aiutare la Locride. Perché le criticità, nonostante i 12 anni dall’assassinio di Fortugno, restano sempre le stesse: occupazione, sanità, trasporti. Tante proposte, ma ancora nessun atto concreto.

Di seguito l’intervento integrale del Sindaco di Locri, dott. Giovanni Calabrese:

Sono trascorsi ben dodici anni da quando, nell’androne di Palazzo Nieddu, venne assassinato Franco e tutti noi lo ricorderemo sempre per il garbo, la pacatezza, generosità ed altruismo doti che hanno caratterizzato il suo impegno professionale e politico.
Quello dell’On. Fortugno è stato, per le modalità e per il ruolo istituzionale ricoperto, un delitto assurdo, un omicidio ancora oggi, a distanza di dodici lunghi anni, indecifrabile ed incomprensibile, malgrado le esemplari condanne inferte dalla magistratura a quelli che sono stati individuati dalle Forze dell’Ordine, come autori ed organizzatori.
La morte di Franco Fortugno ha rappresentato una forma di violenza inaudita nei confronti delle istituzioni tutte; quella drammatica e violenta morte rappresenterà per sempre una delle pagine più dolorose per la città di Locri.
Quel brutale assassinio è stato l’ultimo episodio di una lunga e dolorosa pagina di storia negativa, una storia negativa durata quasi un trentennio.
Un lungo periodo che ha visto tante persone perbene cadere per vile mano assassina, altre scappare e tante altre rimanere e, purtroppo, subire l’arroganza e la tracotanza delle forze criminali.
La città di Locri aveva un passato glorioso, eravamo conosciuti come la terra della Magna Graecia, la città di Zaleuco e di Nosside, la culla della civiltà e per colpa di un manipolo di maledetti e vigliacchi criminali siamo diventati la terra dell’anonima sequestri, delle faide e degli omicidi; la Locride diventata in tutto il mondo la capitale della ‘ndrangheta e del malaffare.
E proprio il volgare ed eclatante omicidio dell’Onorevole Fortugno ha amplificato, a livello internazionale, questa dimensione negativa della Città di Locri e dell’intera Locride.
Sicuramente decisiva, positiva ed incisiva la presenza e l’azione, soprattutto repressiva, delle forze dell’Ordine, ai cui uomini va il nostro sincero ringraziamento, che con grande impegno stanno liberando, giorno dopo giorno, la città dalla evidente forza e cappa della malavita che la gente per anni ha subito con angoscia, rabbia e disagio.
Ogni arresto di un mafioso diventa un momento di felicità e di soddisfazione nel cuore di un cittadino onesto.
Nulla però è stato fatto per modificare l’amaro destino di intere generazioni segnato, purtroppo, da anni di negatività.
Oggi siamo davanti al dramma di un territorio abbandonato; una tragedia che colpisce, in particolar modo, i giovani ed il loro futuro.
I giovani di oggi, tutti diplomati o laureati, saranno obbligati ad andare via da Locri e dalla Locride, un territorio che rischia in modo serio la desertificazione perché non ci sono condizioni per sbocchi occupazionali.
La locride, purtroppo, ha in Europa il più elevato tasso di disoccupazione della popolazione attiva. Una disoccupazione che in alcuni comuni supera il 70%.
Nei mesi successivi al sacrificio di Franco Fortugno vennero accesi i riflettori su Locri e la Locride. Sembrava a tutti che da quella assurda e violenta morte, da quel sacrificio umano, potesse avere inizio un percorso nuovo per Locri e per la Locride.
Grande disponibilità, soprattutto politica, ad affrontare le ataviche problematiche del nostro difficile territorio.
Vennero immediatamente individuate le priorità da affrontare per aiutare la Locride. Si ipotizzò di mettere a frutto le potenzialità del territorio trasformandolo in un grande “distretto turistico culturale”.
Si supposero interventi pubblici nel settore del Lavoro, dell’Istruzione, della Cultura, nei Trasporti.
Venne commissariata per infiltrazioni mafiose – primo caso in Italia-  l’azienda Ospedaliera con l’obiettivo di ripristinare la legalità e puntare a garantire ai cittadini un’offerta sanitaria moderna ed efficiente.
Tutto ciò come antidoto certo alla criminalità e come garanzia per liberare i cittadini dal potere e dalla pressione criminale.
A distanza di dodici lunghi anni, di tutto ciò assolutamente nulla, il vuoto più totale. Tutte le priorità dell’agenda politica nazionale e regionale sono state puntualmente disattese. Parole e presenze tante, fatti veramente pochi.
Dopo dodici anni stiamo riuscendo con grande difficoltà ad utilizzare le risorse per l’edilizia scolastica messe a disposizione dal governo regionale dell’epoca e rilanciate dall’attuale governo regionale guidato dal Presidente Oliverio, grazie anche all’intermediazione operativa della ex Provincia ed oggi della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Ed anche grazie a quelle risorse abbiamo inaugurato nei giorni scorsi una scuola dell’infanzia che per modalità di realizzazione - una scuola antisismica interamente in legno realizzata in 200 giorni - rappresenta una delle opere pubbliche innovative tra le più interessanti d’Italia. Tante altre strutture scolastiche non si è riusciti a realizzarle per come previsto ed oggi l’Istituto Statale Alberghiero, con il più elevato numero di studenti, è stato spacchettato in due comuni diversi con grave pregiudizio per l’offerta didattica e formativa.
Ma sulle altre criticità principali, ripeto occupazione, sanità, trasporti, tante proposte, ma nessun atto concreto.
La Call & Call, la più importante azienda privata del territorio, che nell’ultimo decennio ha garantito un lavoro onesto e dignitoso a circa cinquecento persone ha licenziato nelle scorse settimane ben 140 dipendenti e lo Stato non è riuscito ad evitare questo disastro sociale, mentre è riuscito a bloccare, nei giorni scorsi, 66 licenziamenti a Milano grazie al tempestivo ed immediato intervento del Ministro Calenda.
I licenziamenti di Milano hanno suscitato l’interesse dei media nazionale, quelli di Locri, con centinaia di lavoratori in strada giorno e notte, hanno avuto solo l’attenzione della stampa locale. Questo a dimostrazione del pregiudizio e disinteresse nei confronti della Locride.
L’unico ospedale del territorio rischia di essere chiuso nell’indifferenza politica del Governo romano e del suo commissario che continua ad ignorare il grido d’allarme che viene rinnovato di giorno in giorno.
Le vie di collegamento sono sempre più ridotte, i treni non passano più e le condizioni della nostra strada statale 106 sono sempre più critiche con uno spropositato numero di vittime della strada.
L’occupazione, il futuro dei nostri giovani, la loro speranza. Nessuna idea, nessuna “zona franca urbana”, l’dea di inglobare la Locride nella perimetrazione della istituenda ZES, “zona economicamente svantaggiata”, proposta dai sindaci della Locride e dal nostro Vescovo, con l’obiettivo di attrarre investitori privati in un territorio dalla enormi potenzialità, non è stata compresa e di conseguenza non ha trovato riscontro nelle istituzioni sovraordinate che l’hanno bollata come proposta inutile e demagogica.
Da anni i fondi comunitari stanziati per le zone ad “Obiettivo 1” vengono in parte restituiti e nessun progetto serio, valido e concreto è stato realizzato per il nostro territorio malgrado la redazione di ben cinque progetti di sviluppo integrato o di piani strategici per la Locride.
Nessuno è stato in grado di regalare un sorriso ai tanti giovani disoccupati che avrebbero voluto e vorrebbero realizzare il sogno di vivere ed affermarsi dove sono nati e cresciuti.
Ai nostri giovani, quelli conosciuti come i “ragazzi di Locri”, che all’indomani dell’omicidio di Franco hanno commosso l’Italia intera, esponendo uno striscione bianco davanti al Palazzo di Giustizia, non è stato consentito un futuro.
Illustri Autorità, onorevoli rappresentanti del Governo, Vi ringrazio per la Vostra significativa presenza oggi a Locri in questa giornata dedicata al ricordo ed al sacrificio di Franco Fortugno e Vi invito anche a raccogliere il nostro disperato grido d’allarme e di dolore. A portare a Roma, nel Palazzo del Governo, il nostro disagio, la nostra amarezza e la nostra delusione che in certi momenti non ci fa sentire italiani.
A Lei, Signor Presidente della Regione, che in più occasioni ha dimostrato sensibilità ed attenzione verso questa area periferica della Calabria, la richiesta di un gesto coraggioso, un provvedimento straordinario per la Locride.
Serve una legge regionale speciale che miri ad aiutare la Locride, quale zona con evidenti criticità e notevoli ritardi rispetto ad altre aree della Calabria. Un provvedimento straordinario che punti a salvare l’Ospedale trasformandolo in centro sanitario efficiente, realizzando anche il sogno di Franco Fortugno.
Urge un intervento non comune ed immediato finalizzato a produrre opportunità di sviluppo con l’unico fine di creare occupazione evitando così la migrazione dei nostri giovani verso altri territori più fortunati del nostro.
Autorità, regionali e metropolitane, uomini del governo aiutate la Locride, aiuteteci ad uscire dalle sabbie mobili.
Fatelo affinché non rimanga invano il sacrificio di Franco Fortugno e di tante meno note vittime della mafia che hanno pagato con la propria vita per l’essersi opposti al potere mafioso e criminale.
Fatelo in memoria di Franco Fortugno, fatelo per i giovani studenti qui presenti oggi in rappresentanza di tutti i giovani della locride.
Aiutate il popolo della Locride, un popolo onesto e desideroso di assistere al riscatto sociale di un lembo di terra violentato per anni da una minoranza di forze criminali.

Giovanni Calabrese

Ufficio Stampa Città di Locri

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