Cooperativa Pathos, una vita al servizio degli ultimi

Dom, 12/03/2017 - 11:09
Intervista a Maria Paola Sorace

Tra le cooperative del gruppo Goel, c’è Pathos di Maria Paola Sorace, una cooperativa sociale di tipo A (offre servizi alla persona), costituita nel febbraio 2007 da un gruppo di soci lavoratori che per più di 15 anni hanno prestato la loro attività lavorativa nel gruppo appartamento “Teresa Vesuviano” della cooperativa COSSEA.“La COSSEA si occupava dell’assistenza ai minori in condizioni di bisogno per favorirne la crescita in ambiente familiare idoneo e favorevole al loro sviluppo psico-fisico. Ad un certo punto la cooperativa è entrata in crisi. Ci siamo rivolti al vescovo Bregantini facendogli presente che non avremmo voluto perdere, oltra all’esperienza acquisita, tanti posti di lavoro e tanti servizi. Ci siamo, quindi, avvicinati alla realtà di Goel. La cooperativa Pathos parte con la gestione di un gruppo appartamento per minori, ereditando le strutture psichiatriche della vecchia Cossea. Nel tempo si sono aggiunti altri servizi, come l’assistenza domiciliare agli anziani, l’assistenza ai portatori di handicap, fino ad arrivare ad occuparci dell’accoglienza agli immigrati. Premetto che le cooperative sociali sono delle onlus quindi non hanno scopo di lucro. Il loro obiettivo è quello di far raggiungere il benessere a chi riceve l’assistenza e agli operatori che la offrono. Dell’accoglienza ai migranti abbiamo iniziato a occuparci dal 2008, quando il sindaco di Caulonia, è stato informato dal sindaco di Riace, Mimmo Lucano, della presenza nel nostro territorio di un gruppo di ragazze nigeriane a cui lui non era riuscito a trovare collocazione. Ed ecco che si avvia il progetto di accoglienza a Caulonia. In realtà questa prima fase non è stata gestita dal Goel, perchè ad aggiudicarsi il progetto sarà una società che viene da fuori. Subito dopo si avvia un nuovo progetto, sempre in collaborazione con Riace, che vedrà coinvolti profughi palestinesi, e così Comune di Caulonia, Goel e Pathos si avviano sulla strada dell’accoglienza. Da quel momento in poi abbiamo partecipato ai bandi di evidenza pubblica del ministero e siamo diventati enti titolari dei progetti Sprar”.
Dopo averci spiegato le attività svolte dalla cooperativa Pathos, chiediamo a Maria Paola Sorace come si è svolto l’incontro con Renzi, da lei personalmente accolto insieme a Vincenzo Linarello.
“Matteo Renzi è venuto a conoscenza del gruppo coperativo Goel perchè la moglie del suo segretario conosce bene la nostra realtà soprattutto il marchio Cangiari, il brand di moda etica di fascia alta prodotto da Goel, le cui collezioni sono interamente confezionate in Calabria con materiali pregiati e applicazioni di artigianalità tessile d’eccellenza: ricami a mano e tessuti al telaio, realizzati secondo le antichissime tradizioni calabresi. Durante l’intero incontro Renzi è rimasto in ascolto. Siamo abituati a un Renzi logorroico, invece per tutto il tempo ha preso appunti. Vincenzo gli ha raccontato la storia di Goel, partendo dallo stimolo ricevuto dalla Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi dilocri-Gerace, voluta da Monsignor Bregantini, dall’idea di aprire lo sportello Crea Lavoro...  Renzi era interessatissimo, molto preso dai nostri racconti. Ogni tanto si soffermava, faceva qualche domanda. Non ha voluto che si parlasse di politica, il vescovo Oliva ha fatto una domanda in proposito e lui ha risposto in maniera secca”. L’obiettivo della visita dell’ex premier Matteo Renzi sembra, dunque, proprio quello di esportare il modello Goel in altre realtà creando così, come lo stesso gruppo cooperativo della Locride si propone, “corridoi liberi di risposta ai bisogni delle persone,  per consentire loro di poter esprimere liberamente il proprio consenso rompendo la pesante collusione tra i poteri di morte e il mondo politico”.

Autore: 
Maria Giovanna Cogliandro
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