Dopo le varianti inglese, brasiliana, sudafricana, nigeriana, californiana del coronavirus, entra in gioco anche quella giapponese. La mutazione della proteina spike E484k, ribattezzata «Eek», sembrerebbe sfuggire agli anticorpi generati da una precedente infezione da Covid e anche ai vaccini sviluppati finora.
La Variante che, pur essendo già nota, sembrerebbe essersi sviluppata in modo indipendente in Giappone, dato che nessuna delle persone affette aveva viaggiato all’estero o era entrata in contatto con qualcuno che avesse varcato i confini nazionali.
Il virologo Roberto Burioni ha rassicurato tutti spiegando che "La variante EEK non aggira per nulla i vaccini più efficaci" di Pfizer e Moderna e che peraltro "I vaccini 'meno efficaci' sono comunque molto efficaci nel proteggere (in generale) dalla malattia grave.