Depuratori in letargo

Sab, 22/06/2013 - 12:33
Quest’estate il mare pulito sembra essere solo un miraggio, una speranza, anzi un sogno. I depuratori funzionano poco e solo d’estate e ci sono una serie di paesi che sversano nelle fiumare e a mare. Non ci resta che pregare che San Ponente non ci abbandoni anche quest’anno.

Un mare cristallino o fogna? Se uno leggesse solo i giornali non saprebbe cosa aspettarsi da una villeggiatura nella Locride. Allora se volete anche solo intravedere il mare da favola sponsorizzato dal report della Regione Calabria dovete svegliarvi presto ed essere fortunati o pregare che ci sia vento di terra.
Per i comuni mortali un po' pigri e che lavoreranno quest'estate il Ponente sembra ad oggi l'unica possibilità di riuscire a farsi un bagno senza beccarsi, nella migliore delle ipotesi, qualche fastidio gastrointestinale dovuto alla presenza  streptococchi e ammoniaca. I 73 punti di qualità eccellente assegnati dalla Regione alle acque della Locride infatti devono fare i conti e vengono smentiti, palesemente, dal rapporto di Legambiente e dalle condanne per infrazione alle direttive europee in materia di depurazione.
Nonché dalle ampie chiazze marroni e i fetidi odori che emanano le acque nostrane. è un mistero o ancora una volta la Regione e la realtà vivono su due pianeti diversi? Non c'è un piano e non c'è mai stata una seria programmazione regionale per la depurazione delle acque, nonostante i dieci anni di commissariamento della Calabria, dal 1998 al 2008; la fascia costiera della Locride ha un sistema di depurazione inadeguato, mal funzionante e con molti problemi di gestione e manutenzione.
Se si pensa che solo quest'inverno Canolo e Agnana hanno scaricato nelle fiumare; Antonimina ha un'ostruzione di 4 m nel collettore  che porta i liquami a Siderno; Casignana ha funzionato al 30%; Portigliola scarica nelle fiumare; Sant'Ilario ha funzionato al 50%, così come Marina di Gioiosa, Gioiosa Jonica e Mammola; Locri, Bovalino (per il cattivo funzionamento del gruppo di sollevamento) e Ardore hanno scaricato a mare, mentre Martone, S. Giovanni e Grotteria hanno sversato nelle fiumare le loro acque reflue.  
Allora si capisce quanto sembri strano che la qualità delle nostre acque sia così eccellente. Il mare della Locride è stato bombardato per tutto l'inverno dalle fogne delle città e adesso magicamente, con un po' di Ponente e riattivando i depuratori, andati in letargo, è splendido e trasparente.
Tutta apparenza, forse è questa che interessa di più. Ma se provate a fare il bagno verso l'una o le due sentirete anche voi un certo odore, strano e inusuale, avvolgervi e vedrete che l'acqua cristallina e trasparente a prima vista, da vicino è in realtà sormontata da una patina quasi oleosa.
E non è solo una sensazione. La melma, frutto dello sconsiderato sistema di gestione e manutenzione dei depuratori, di sottodimensionamento delle tubature e di scarichi abusivi, è sempre lì pronta ad apparire nei giorni di mare mosso e continua ad alimentarsi con gli scarichi che sversano a mare.
Questa “mota“, depositatasi sul fondo, dopo una certa ora del giorno riscaldandosi lo strato superficiale dell'acqua tende a venire a galla. Questo fenomeno si chiama “termoclino”.
Se vi sono le correnti marine o il vento (San Ponente) che la portano al largo, allora non ci sono problemi; al contrario in giornate di bonaccia o di scirocco, addio balneazione e ambiente paradisiaco. E si accendono ceri a San Ponente affinché torni da noi.                                                                                                
E dire che è dal 2004 che gli agglomerati di Siderno (che comprende anche Locri, Antonimina, Gerace, Canolo, Agnana Calabra, Grotteria, M.na di Gioiosa Jonica, Gioiosa Jonica, Martone, Mammola, S. Giovanni di Gercae) e Bianco (che include Bovalino, Benestare, Palazzi, Brancaleone, Staiti, Bruzzano, Zeffirio, Africo, Caraffa del Bianco, Casignana, Samo e Ferruzzano) sono anche incorsi negli avvertimenti e nelle successive condanne della Comunità europea per non aver adeguato i loro sistemi di depurazione delle acque a quanto prescritto nella direttiva 91/271/CE. In entrambi i casi gli agglomerati sono stati trovati sprovvisti per almeno il 95% del loro territorio di reti fognarie per acque reflue urbane conformi all'art.3 e gli impianti di depurazione  non adeguati all'art. 4 della medesima direttiva (ovvero un trattamento secondario dello scarico in ambiente).
E come se questo non fosse sufficiente l'agglomerato di Siderno è incorso anche in un'altra condanna: «agglomerati condannati dalla Corte di Giustizia Europea affinché la progettazione, la costruzione, la gestione e la manutenzione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane siano condotte in modo da garantire prestazioni sufficienti nelle normali condizioni climatiche locali e affinché la progettazione degli impianti di trattamento tenga conto delle variazioni stagionali di carico».
Ed ecco spiegato quindi come mai quando arrivano i turisti e le piccole popolazioni della Locride vengono rimpolpate dalle temporanee presenze degli stessi e soprattutto dagli emigrati se ne vedono delle belle.
Le pompe di sollevamento sottodimensionate e le tubature di diametro inferiore al minimo previsto per legge si guastano e le zone non ancora collegate alle condotte del depuratore che ospitano turisti danno il loro contributo alle nostre cristalline acque.
Per ovviare a questi contenziosi con la CE sono stati previsti nel Piano Nazionale per il Sud (C565/2010) ben 4.500.000€ per il completamento e l'ottimizzazione dello schema depurativo consortile dell'agglomerato di Bianco.
Mentre per l'agglomerato di Siderno erano previsti interventi per 22.5000.000€, poi ridotti a 11.500.000 € per destinare la differenza alla realizzazione del depuratore per i paesi della Vallata del Torbido.
Dalla pubblicazione della delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica nella Gazzetta Ufficiale dell'11 luglio 2012 ad oggi è stato concluso lo studio di fattibilità degli interventi e si dovrebbe quindi passare a breve alla pubblicazione della gara d'appalto e alla presentazione di un'offerta economica entro dicembre 2013.
A quel punto non resterà che attendere l'approvazione del progetto definitivo e i lavori veri e propri dovrebbero quindi iniziare entro la prossima estate.
Lo studio di fattibilità per la realizzazione del depuratore nella Vallata del Torbido, regolarmente approvato dai sei paesi (Marina di Gioiosa, Gioiosa Jonica, Martone, Mammola, S. Giovanni di Gerace e Grotteria), dopo innumerevoli vicissitudini, pare che questo documento sia stato firmato e stia per essere inviato all'Assessorato all'Ambiente della Regione Calabria e al Ministero dell'Ambiente.  
Il mare pulito sarà quindi ancora per quest'estate, e forse anche per la prossima, una mera speranza e tutti dovremmo sperare che tiri un bel Ponente tutta l'estate. Come sempre del resto.

Autore: 
Eleonora Aragona
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