Domani a Roccella il nostro 25 aprile

Mar, 24/04/2012 - 13:00
Oggi, domani e sempre Resistenza si diceva un tempo. La prima riunione dell'Associazione
Domani a Roccella il nostro 25 aprile

Sono perfettamente d’accordo con Pasquino Crupi che nella lotta alla ndrangheta bisogna mettere da parte “l’enfasi nemica della verità” ed affrontare il fenomeno per quello che realmente è. E’ questo che facciamo da anni sul nostro giornale, e questo che tentiamo di fare con testarda determinazione quando parliamo di ndrangheta. C’è chi vorrebbe ridurre la mafia ad una infezione locale da estirpare affondando il bisturi della repressione nelle carni vive, senza distinzione alcuna tra la parte ammalata e quella sana, e senza andare molto per il sottile..
Noi abbiamo sulle nostre spalle quasi mezzo secolo di menzogne di stato e di imposture . Menzogne ed imposture che ci hanno piegato e costretto ad accettare come vera una impostazione palesemente falsa. S’è passati dalla fase in cui il potere ( non solo politico ma economico e giudiziario) ha fiancheggiato e vezzeggiato la ndrangheta, alla fase in cui la si è utilizzata per derubricare la questione meridionale a questione criminale, sino ad arrivare a strumentalizzare a piene mani il fenomeno mafioso come strumento per far carriera e  accumulare potere.
E’ vero, molto spesso, i partiti politici hanno collocato nelle loro liste una vittima di ndrangheta, o presunta tale, oppure una “personalità” antindrangheta, così come si colloca una farfalla colorata in una collezione di poco valore. Noi ci siamo posti in altro emisfero.
Per noi la lotta contro la ndrangheta non si può fermare all’aspetto militare ma deve cambiare la società che produce la violenza mafiosa. C’è una fase storica che il Meridione non ha vissuto ed è la Resistenza , la conseguenza è stata che da noi la Costituzione non è mai stata percepita come terreno di impegno per cambiare la società in senso democratico e di giustizia sociale. Sballottati sempre tra conservatorismo ottuso e massimalismo sterile. Resistere ovunque un sindaco, al pari di un muratore o del più povero dei disoccupati, viene minacciato, resistere dove una persona viene tenuta in carcere senza processo, resistere dove gli arresti di massa coprono i limiti di una giustizia ingiusta, resistere quando un consiglio comunale viene sciolto senza dare la possibilità agli amministratori di difendersi, resistere al tentativo di cucirci addosso, come calabresi, la stella gialla che fu degli ebrei,, infine a fianco del sindaco Lanzetta senza criminalizzare la “civilissima comunità  di Monasterace”.
C’è un filo rosso che collega ognuna di queste tappe.
Per noi ogni occasione è quella giusta se ci consente di gridare la verità, se ci aiuta a chiudere una pagina infarcita di bugie. Vorrei invitare a leggere la relazione al comitato dei sindaci riunito a Monasterace. Si capirà con quanta rabbia e determinazione abbiamo gridato la verità senza attendere i liberatori di turno ma invitando a contare innanzitutto sulle nostre forze. So bene che i sindaci della Locride non sono la lega dei giusti così come non lo sono i giornalisti, i giudici, i parlamentari, gli intellettuali. Sono però l’anello più debole e più esposto in una catena, ed  hanno dinanzi la difficile scelta tra una visione burocratica- spesso prevalente- del loro ruolo e che li pone all’ultimo posto in una scala di sopraffazione, oppure collocarsi come autentici rappresentanti di un popolo che tenta di spezzare una antica oppressione. Questo è stato il senso che abbiamo cercato di dare alla nostra presenza a Monasterace.
Oggi domani e sempre Resistenza si diceva un tempo.. Oggi “resistere” non significa andare in montagna ma non per questo il sentiero è più agevole. Resistere ovunque un sindaco, al pari di un muratore o del più povero dei disoccupati, viene minacciato, resistere dove una persona viene tenuta in carcere senza processo, resistere dove gli arresti di massa coprono i limiti di una giustizia ingiusta, resistere quando un consiglio comunale viene sciolto senza dare la possibilità agli amministratori di difendersi, resistere al tentativo di cucirci addosso, come calabresi, la stella gialla che fu degli ebrei,. Parafrasando una antica parola d’ordine oggi nella Locride, domani oltre la Locride. Questo deve essere il nostro impegno!

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Autore: 
Ilario Ammendolia
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