Gioiosa Marina un'occasione persa

Lun, 24/10/2011 - 10:37
Gioiosa Marina un'occasione persa

«Nonostante sto scirocco, l’estate par non volere dare spazio all’autunno», disse Micu, ispirato da un’insolita vena romantica di matrice provinciale.
E continuò: «Non c’è niente da fare, questo è il miglior paese del mondo. A ottobre inoltrato caldo e sole tutta la settimana…»
«E a dominica ragù» lo interruppe Cola. «Ma che vai dicendo Micu, hai saputo?
«Cosa?»
«Quelli dell’Enoteca vanno via, e da quello che si dice pare che non vogliano voltarsi indietro?» Spiegò Cola
«Ma veramente? Allora è na piaga. La solita piaga: ci spogliamo ogni anno di qualche giovane promettente», disse Micu.
«No Micu, altro che piaga, qui siamo al pus, e ogni giorno è sempre più denso»
«Allora vuoi dire che rischiamo la cancrena?» Disse Micu.
«Rischiamo l’amputazione, non c’è dubbio!» Affermò categorico Cola.
«Ma mio nonno con ottimismo ha sempre sostenuto che più buio della mezzanotte non c’è!» Replicò soddisfatto Micu.
«Il problema è che il fuso orario della Locride segna mezzanotte meno un quarto», chiuse Cola.
Un silenzio tombale li accompagnò quasi fino alle rispettive case e prima che si lasciassero Micu non trattenne l’ultimo residuo della vena romantica di prima: «Quindi non vedrò più quella con le caviglie sottili che, da sola sul bancone, pasteggiava Joselito con un  Rislyng alsaziano. Era una meraviglia: la più bella ragazza del mondo a Gioiosa Marina!»
«Credo proprio di no! E comunque te l’avevo detto di fermarla prima. Nella Locride non si sa mai: certi patrimoni hanno vita breve».
«Come le illusioni»?
«Bravo Micu. Sono quasi sicuro che il tuo gran finale verrà decantato anche da Alessandro e Rocco (che ringrazio personalmente). Per loro due era fondamentale, anche nella serata di lunedì, chiudere in bellezza e con gusto».

Autore: 
Ercole Macrì