Il cancro: meglio prevenire che curare

Dom, 17/06/2018 - 16:00

Il 2 giugno 1986 la dottoressa Angela Serra moriva, a soli 29 anni, a causa di un tumore. Nata a Galatina  (provincia di Lecce), nel 1977 si trasferì a Modena per studiare medicina. Amava schierarsi e combattere per i diritti delle donne e delle classi più povere, soprattutto aveva fretta di conoscere, forse un presentimento che la vita presto si sarebbe allontanata da lei. Si laureò velocemente, col desiderio di specializzarsi in ginecologia. Ma la vita è imprevedibile, presto scoprì il terribile male che l’aveva colpita, all’inizio scambiato come un ulcera gastro-intestinale da stress. Dopo la sua morte alcuni amici e colleghi decidono, per onorare la sua memoria, di fondare un’associazione senza fini di lucro, allo scopo di offrire un contributo alla lotta contro i tumori. Quando il 19 febbraio 1987 nasceva l’associazione “Angela Serra” per la ricerca sul cancro, nessuno poteva immaginare che in pochi anni si sarebbe radicata cosi forte nel cuore della gente, tanto da realizzare un grande centro oncologico a Modena. L’associazione non si è fermata ai confini modenesi, ma ha camminato lungo lo stivale tanto che, il 28 aprile di quest’anno, a Siderno è stato inaugurato lo sportello “Agenzia no viaggi”dell’associazione Angela Serra. Il progetto punta ad assistere i pazienti in quella delicatissima fase di disorientamento che accompagna il primo approccio con lo stato di malattia, tentando, in futuro, di ridurre la migrazione sanitaria dalla Calabria verso le altre regioni. Essi riceveranno informazioni utili in merito alle problematiche legate alle diagnosi oncologiche. Puntando l’attenzione soprattutto sulla prevenzione. Tutti i servizi saranno gratuiti.
Il cancro può colpire organi e tessuti differenti. Considerando che esistono circa 200 tipi di cellule in un organismo adulto, non sorprende che ci siano 200 tipi diversi di tumore. La buona notizia è che contro ognuna di queste proprietà disponiamo già di terapie, come i chemioterapici e di altri farmaci sperimentali piuttosto promettenti. Pertanto più che puntare l’attenzione sulle ricerca, sarebbe più utile e concreto farlo sulla prevenzione, quale metodo efficace per la lotta contro le forme aggressive, quali i carcinomi. Considerando il fatto che i tumori più diffusi e letali sono: il carcinoma della mammella, a seguire quello del colon retto, unitamente a quelli del polmone e della prostata, occorrerebbe realizzare una struttura che si concentrasse su questi fenotipi di tumore e sulla prevenzione degli stessi. I tumori hanno una stadiazione ben precisa, suddivisa in cinque gradi. Intervenire al terzo  significa guarigione completa. Ecco perché occorre puntare sulla prevenzione. Coloro che stanno affrontando una simile prova, ritengono che sia utile parlarne: è un’arma vantaggiosa per la sua sconfitta.  “Io non sono il mio tumore, resto una persona”. E ancora “quello che mi ha aiutato è stato non identificarmi nella mia malattia”. Confrontarsi con le altrui esperienze aiuta il soggetto a combattere con maggior determinazione. Un elemento fondamentale per sconfiggere il male è possedere una grande forza d’animo, così da poter dire “ho lottato con coraggio e ho vinto”. Altrettanto necessario, dal punto di vista psicologico, è avere una forza su cui poggiarsi. La risposta di un padre, accanto a sua figlia per sconfiggere un tumore al seno, alla domanda:  “Dove hai trovato la forza per affrontare tutto questo? È stata: “La fede. È difficile da spiegare, poiché è un qualcosa che va al di là della normalità. L’hai mai visto il vento? No, però lo senti, lui ti tocca. La stessa cosa la fede, non la vedi, però puoi sentirla”.
La vita, spesso ingiusta, ha troncato la vita di una giovane donna quando ancora i suoi occhi guardavano con speranza al futuro, forse la sua morte è servita ad intensificare l’attenzione verso questo male. Dal 1986 ad oggi la medicina ha effettuato tanti passi in avanti, molte più persone guariscono  e tanto lo si deve alla prevenzione. Attraverso “l’agenzia no viaggi” il paziente potrà, forse un giorno, concretizzare il bisogno di cure evitando “i viaggi della speranza”, che comportano anche l’impoverimento delle famiglie. Milano, Verona, Modena rappresentano il monopolio dell’eccellenza oncologica, specialmente in virtù di reparti molto organizzati e accoglienti. Non operano medici più bravi, il punto è che l’organizzazione non difetta. Un carcinoma al quinto stadio non ha cura, mentre con la prevenzione si può intervenire al terzo e guarire. Di conseguenze prevenire vuol dire evitare la malattia tumorale e lo dobbiamo a noi stessi e al rispetto per la vita.

Autore: 
Rosalba Topini
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