Il Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri si trasforma in teatro

Dom, 17/06/2018 - 17:40

Lo scorso mercoledì 6 giugno il Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri ha ospitato una rappresentazione teatrale i cui protagonisti sono stati proprio gli allievi dell’istituto che hanno partecipato al progetto PON “Apprendere con la drammatizzazione”.
I ragazzi hanno messo in scena il primo atto del dramma “Le tre sorelle” di Čechov, talvolta riscrivendolo e adattandolo, in altri casi rimanendo fedeli all’originale.
Gli stessi ragazzi si sono occupati anche di allestire la scenografia: tutto rimandava a un contesto apparentemente leggero e spensierato in cui, però, è emerso lo stato di malessere delle tre sorelle insoddisfatte dalla soffocante e mediocre vita di provincia.
Gli allievi che hanno aderito al progetto pomeridiano si sono impegnati per un totale di trenta ore a studiare, interiorizzare e provare il copione, confrontandosi fra loro e mettendosi in gioco superando la timidezza.
Infatti, una delle finalità del PON “Apprendere con la drammatizzazione” è stata quella di avvicinare gli alunni alla realtà scolastica attraverso attività che non prevedevano lezioni cattedratiche e relative verifiche o interrogazioni, ma un contatto diretto con i testi e la possibilità di impegnarsi in prima persona, socializzando e interiorizzando. Inoltre, questo si è rivelato un ottimo metodo per indurre i ragazzi al piacere dell’apprendimento arginando il fenomeno della dispersione scolastica e facendo leva sull’interesse di attività di gruppo creative e dinamiche, proprio come quella del teatro.
I ragazzi sono stati seguiti da un’attrice, Cristina, che fino a qualche minuto prima della rappresentazione ha provato insieme agli aspiranti attori, dando loro le ultime direttive e gli ultimi accorgimenti.
La stessa, alla fine, si è complimentata per l’interesse e l’impegno degli allievi nonostante il poco tempo a disposizione.
Il professore Amos Martino, docente referente del progetto, ha, invece, sottolineato il fatto che gli alunni che hanno preso parte al progetto non abbiano ricevuto alcun tipo di “sconto” a livello didattico: nonostante gli impegni pomeridiani e le prove hanno dovuto affrontare interrogazioni, verifiche e studio proprio come tutti gli altri. Ha, inoltre, ribadito che la scelta della “drammatizzazione” come apprendimento fosse mirata al coinvolgimento diretto dei ragazzi che, sentendosi protagonisti, avrebbero avuto i mezzi per poter combattere la propria timidezza maneggiando letteratura e arte, ai fini di una formazione non sterile e fine a se stessa ma interiorizzata.
Salvatore, uno dei ragazzi che si è cimentato come attore nella rappresentazione, ha affermato: “Si è trattato di un progetto coinvolgente e stimolante. All’inizio ero in imbarazzo, poi mi sono molto divertito”.
Ben vengano, dunque, queste iniziative che coinvolgono direttamente gli alunni facendoli sentire protagonisti attivi della loro vita formativa e permettendo, dunque, che questo possa essere un metodo ottimo ed efficiente per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica.

Autore: 
Sara Leone
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