Il modello Lucano umilia la classe politica Europea

Lun, 04/04/2016 - 09:52
“Io penso che in questo mondo esiste solo una grande Chiesa che passa da DOMENICO LUCANO e arriva fino a Madre Teresa”. Penso Positivo – Jovanotti (con un‘opportuna modifica!)

La Calabria in questi giorni si risveglia al centro dell’attenzione mondiale grazie a Domenico Lucano, Sindaco di Riace, grazie alle sue politiche di sviluppo sostenibile e di accoglienza verso gli immigrati.
Ma non siamo stai noi calabresi a farcene portavoce, non sono stati i governi regionali o nazionali, è stata una rivista americana, Fortune, che ha inserito il nome di Domenico Lucano fra le cinquanta persone più influenti del mondo.
Mentre morivano migliaia di immigrati nel canale di Sicilia e l’esodo dalla Siria cominciava ad angosciare il pacato benessere occidentale, l’Europa si riscopriva incapace di trovare soluzioni adeguate al “problema immigrati”. I potenti del mondo, con staff di tecnici, studiosi, economisti, sociologi, professionisti delle più disparate materie, si ritrovarono impreparati alla gestione del più grave problema umanitario del nuovo millennio.
Nessuno pensò a Domenico Lucano, sindaco di Riace, che nel lontano 2009 allo sbarco di un primo barcone di immigrati aveva trasformato quel problema in una risorsa, nessuno fece caso al ripopolamento di un piccolo Comune a cui, qualche decennio prima, erano stati strappati via anche i Bronzi, un Comune troppo piccolo per ospitare un ritrovamento così importante.
Oggi grazie a Fortune l’arretrata Calabria si riscopre più accogliente di Berlino, più moderna e civile dell’intera Europa. E così “Mimmu u curdu” ha dato lezioni di sviluppo all’intera classe politica italiana, ha umiliato l’Europa e ci ha fatto capire che per trovare l’innovazione non bisogna visitare unicamente le aziende hi-tech della Silicon Valley.
C’è Riace! Piccolo Comune in provincia di Reggio Calabria, con una comunità multietnica che sta cambiando il mondo e dove l’accoglienza è diventata sistema virtuoso di sviluppo.

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