Io cerco la sinistra, la cerco e non la trovo

Dom, 30/09/2018 - 11:00
Lettera a Nicola Irto Presidente del Consiglio Regionale della Calabria

Caro Nicola
Ti scrivo esortato dalla tua affermazione durante la Festa dell’Unità a Siderno. Premetto i complimenti a chi ha organizzato la festa e ci ha fatto rivivere atmosfere lontane nel tempo. Tu hai chiesto a chi organizza queste manifestazioni di iniziare ad ascoltare i cittadini per capire bene come stanno le cose, hai espresso una curiosità sullo stato della sinistra e su cosa pensa la base. Vero è che in questi incontri ormai i relatori sembrano parlare a se stessi mentre la gente, il popolo avrebbero detto molti anni fa, pensa altro.
Bene, in questa lettera, “caro compagno”, cercherò di dirti la mia sulla sinistra (disperata) che cerco di trovare ma non trovo. Parto dalle parole ascoltate la mattina dal professore Viscomi che sottolineava che oggi alla sinistra e al PD servono entusiasmo e volontà di lavorare insieme. Questo cerco di scrivere anche io in qualche articolo: entusiamo e volontà mi sembrano due elementi importanti, perché questa terra non arrivi a un punto di non ritorno. Ma serve altro. Serve la verità.
L’ultima sera i relatori, tra le più alte cariche del PD in provincia di Reggio Calabria, parlavano di personalismi e divisioni nel partito come male da superare. Noi da anni scriviamo a chi dirige il partito che la Locride è un raro esempio di dualismo del PD dove personalismi e divisioni la fanno da padrona. Ci sono in molti paesi due PD, due partiti divisi solo sul personalismo, in molti comuni le sfide elettorali sono stati tra due candidati del PD; per ultimo, in molti comuni tante sono le figure importanti che non hanno avuto la tessera del partito. Se poi vogliamo prendere come esempio Siderno, allora serve l’assistenza di Freud. Partiamo dalla vecchia guardia dei comunisti e socialisti che sono fuori dal partito. Uno dei padri fondatori del PD si è dimesso e ha costituito un movimento che ha eletto 3 consiglieri comunali; parlando poi di ex consiglieri nell’ultima legislatura, il presidente del consiglio e il vicesindaco eletti nel PD sono fuori dal partito, gli altri 2 ex consiglieri, Ruso e Pellegrino, che sono entrati nel PD dopo un’esperienza in SEL e cresciuti politicamente nella segreteria dell’ex consigliere Cosimo Cherubino non hanno partecipato alla festa del 23 e 24 settembre. Non bastasse questo coacervo di divisioni, in questi due giorni non ho visto nemmeno la neo e già ex consigliera comunale Gabriella Boccuti, nemmeno l’ombra anche dell’ex assessore regionale Federica Roccisano, iscritta allo stesso circolo. Considera, poi, che molti di sinistra dichiarata e compagni storici sono ai margini di questo partito.
Come vedi questo è quello che sta succedendo a questo partito, non solo a Siderno. Ora non mi interessa capire di chi sia la colpa oppure cosa sia successo in questi anni, ma dopo i discorsi dell’incontro in cui eri presente e alla luce di questo spaccato di un singolo paese, si evince il problema. Chi parla non vede a due metri dai suoi piedi. Perché le responsabilità comunque ci sono, e le risposte di un responsabile di partito come Puccio non possono essere quasi di accusa verso altri. Questo partito non si riunisce, non discute, non rappresenta nessuno se non piccoli avidi giochi di potere. Questo è il grande peccato che si sta consumando a sinistra, tutti dicono di aprire le finestre ma non aprono le porte, non danno le tessere e, la cosa peggiore, non aprono a nuovi tesseramenti, non svolgono dibattiti e soprattutto non fanno congressi. Questa è la situazione che in due giorni di festa molti hanno sfiorato ma nessuno ha detto, io la dico a te perché la leggano tutti. Bisogna avere il coraggio di dire la verità, io posso permettermelo, non ho interessi in politica, non sarò mai candidato con questo sistema dei partiti e, inoltre, sono uno dei pochi figli di parlamentare a non aver avuto mai un euro di stipendio pubblico, né un incarico, né missioni per conto del partito, anzi a suo tempo non ho preso nemmeno lo stipendio da portaborse quando ho accompagnato mio padre nell'esperienza senatoriale. Per cui scrivo questa amara verità, non cerco di colpire nessuno, ho solo una gran voglia di vedere di nuovo una sinistra che faccia cose di sinistra.
Ora serve la verità, una visione, un'idea di sviluppo della Regione Calabria, una linea di apertura verso la gente, tornare nelle piazze e parlare con il cuore, appunto far tornare l’entusiasmo e la voglia di lavorare insieme.
Chiudo, dicendoti che scrivo a te, ma non mi rivolgo solo a te, perché ti ho conosciuto molti anni fa e ricordo la vena pura che ti ispirava.

Autore: 
Rosario Vladimir Condarcuri
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