La buona politica

Mer, 13/01/2021 - 19:30
Rocco Ferrero racconta la sua esperienza di consigliere comunale di Palmi e di come i si sono andati a incrinare i suoi rapporti con il sindaco

Sbandierata da molti, ma concretamente fatta propria da pochi. Più che un politico mi sento di dire che sono stato un amministratore, senza riserve e con l'unico scopo di perseguire il bene comune, il bene della mia Città. Questo è stato l'obiettivo di questa mia esperienza politica. Certamente non è stato tutto semplice. Infatti, dopo soli due mesi dalla mia elezione a Consigliere Comunale i rapporti tra me e il Sindaco Giuseppe Ranuccio si sono cominciati ad incrinare. Ho cominciato a subire intollerabili mancanze di rispetto, ma per senso di responsabilità e di lealtà sono andato avanti ed ho continuato a sostenere la maggioranza. Era evidente, però, che per il Sindaco il sottoscritto era diventato un "pericolo" in Consiglio Comunale, un problema politico da risolvere. Ed ecco trovato il modo subdolo per mettere politicamente a tacere il “contestatore” Rocco Ferraro. Mi è stato chiesto di dimettermi da consigliere comunale per ricoprire la carica di Assessore al Patrimonio e Manutenzioni fino al termine della legislatura. 

Il Sindaco mi aveva garantito piena fiducia.

Ho sperato di avere a che fare con un uomo di parola e con il quale avrei potuto realizzare progetti importanti per Palmi e mi sono fidato, di nuovo. L’ho fatto nella consapevolezza delle difficoltà che avrei incontrato e del rischio che correvo se Il Sindaco non avesse mantenuto la sua parola. Le poche risorse, il periodo di difficoltà legato alla pandemia da Covid-19 e il conseguente funzionamento a singhiozzo degli uffici comunali, sono state circostanze difficili da gestire. Nonostante tutto ho profuso il massimo impegno, ma mai avrei pensato di trovare nei miei confronti un Sindaco non collaborativo, fino al punto di farmi sentire commissariato dall’assessore Alessandro Riotto e dal sig. Gianluca Spampinato (non si capisce con quale ruolo) nella gestione di vicende rientranti nella competenza del mio assessorato. Ciò senza mai essere interpellato. Per dirla tutta, da quando sono stato nominato Assessore, non ricordo di avere mai partecipato ad alcuna riunione indetta dal Sindaco con gli uffici. Era evidente, quindi, soltanto dopo qualche settimana, che quella fiducia era stata sbandierata dal Sindaco per convenienza. Con un cinismo da far paura, si è rimangiato tutto per miseri calcoli politici ed ha deciso di revocare il decreto di nomina assessorile. Sono condotte che fanno male a chi come me crede nella lealtà e che non sono minimamente supportati da motivazioni concrete. Sono deluso e dispiaciuto, ma posso dire di essere in pace con la mia coscienza, di essermi sempre speso con grande amore per la Città e di non aver nulla da rimproverarmi. Posso anche dire di aver creduto in un sogno, in un progetto, in una persona e nella sua iniziale voglia di dare vita ad una squadra di giovani e di nuovi amministratori e di costruire un futuro migliore per la nostra città. Ho creduto nell’avvento di una politica diversa, fatta di uomini e di donne liberi da condizionamenti politici dei partiti. Una politica dei fatti, delle idee, del rispetto reciproco, pur nella diversità di pensiero. Ho creduto che tutto ciò fosse ancora possibile nei nostri territori e che Giuseppe Ranuccio potesse concretizzare tutte queste mie speranze. Purtroppo le mie aspettative sono rimaste confinate nella mia mente, nel mio cuore. Giorno dopo giorno di questo viaggio è venuta fuori una realtà diversa. Un giovane, ma che di politicamente giovane ha ben poco, legato per come è ai più vecchi modi di intendere la politica (per l'amor di Dio in modo del tutto legittimo) e il mio caso ne è l'esempio. Un modus operandi che cozza nettamente con l'immagine di uomo di rottura con il passato che ha cercato di cucirsi addosso. Un uomo che ha dimostrato di non amare il confronto politico, il confronto delle idee.

Un giovane accecato dalla propria ambizione politica.

Un giovane che ha tradito i buoni propositi di cui ho detto prima, che si è nascosto dietro le liste civiche professando il cambiamento e puntando il dito contro la politica partitica.

Un giovane che si è autoproclamato il nuovo e che ha fatto credere ai cittadini di non essere più legato ad alcuna corrente politica.

Un giovane che con il passare del tempo non ho più riconosciuto. 

Non c'è stato bisogno di tanto tempo per capire tutto ciò.

Subito dopo la sua nomina a Sindaco di Palmi ha palesato il suo vero volto politico e il suo stretto legame con il PD. Proprio quel partito che in campagna elettorale raccontava di aver abbandonato per poter strumentalizzare la sua ritrovata verginità politica da utilizzare per attrarre a sé gente politicamente libera come me, gente senza padroncini politici. Un Partito Democratico per il quale non ha esitato a scendere in campo in prima persona in tutte le più recenti campagne elettorali, pur apparentemente mantenendone le distanze. Come dicevo, nonostante tutto in questi anni ho cercato di collaborare cercando di non tradire la fiducia che gli elettori avevano riposto in me. 

L’ho fatto, lo rifarei! 

Ho proposto tanti progetti, sono stato portatore di tante idee. Tutto sempre respinto o apparentemente accettato salvo, poi, essere ostacolato. Tante le problematiche risolte dopo tanti anni. Per comprendere meglio il mio odierno stato d'animo, richiamo soltanto alcuni degli ultimi provvedimenti amministrativi da me considerati di pura propaganda. In un momento in cui i nostri concittadini vivono una così grave difficoltà economica, si è preferito impegnare la somma di 8.654,19 PER FORNITURA DI OPUSCOLI DI INFORMAZIONE ISTITUZIONALE RELATIVA ALLE ATTIVITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PALMI, dopo aver sin dall'inizio dell'avventura amministrativa optato per una campagna informativa a mezzo social network, per la quale già l'Ente è impegnato economicamente. Si è preferito spendere per pochi giorni € 27.450,00 per le luminarie natalizie. Cosa ancora più grave si è proceduto all’affidamento esterno per la progettazione definitiva ed esecutiva, direzionale dei lavori, misura e contabilità, redazione del certificato di regolare esecuzione dell’intervento denominato “Palmi Città Felice” per complessivi euro 22.880,00, nonostante la presenza di personale tecnico altamente qualificato all’interno dei nostri uffici comunali. Avremmo potuto impegnare, invece, 10.000,00/15.000,00 euro, come da me peraltro proposto a inizio mandato assessorile (fine febbraio 2020), per fare fronte alla grave emergenza rappresentata dalle buche stradali e/o per l'acquisto di lampadine per l’illuminazione pubblica, vista la carenza di investimenti sufficienti destinati a questo settore rispetto agli interventi da porre in essere. Orbene, se la revoca del decreto sindacale avente ad oggetto la mia nomina ad assessore è dipesa da una scaletta di priorità diversa, più vicina ai reali bisogni dei cittadini (la mia) e da quanto sin qui detto o, addirittura, dalla rivendicazione della mia libertà politica e di pensiero, allora la accetterei anche se con incredulità, avendo io portato avanti l'interesse della collettività e con il mio libero pensiero (viva la Costituzione) non arrecato danno ad alcuno. L'importante, però, è che i cittadini sappiano la verità. Al contrario, non accetterò mai di essere utilizzato come capro espiatorio di un Sindaco inconcludente dal punto di vista amministrativo e privo di un reale progetto di sviluppo per la nostra Città.

Voglio ringraziare i miei ex colleghi in consiglio comunale e di giunta che mi hanno sempre dimostrato rispetto anche nei momenti più difficili.

Grazie, infine, a tutti i cittadini palmesi.

Viva Palmi.

Dott. Rocco Ferraro

 

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