La logica del terrore

Dom, 22/11/2015 - 15:19

Interpretazioni un po’ troppo estreme del Corano portano molti giovani senza denaro e con famiglie da mantenere a sposare la causa terroristica, un po’ come accaduto con Al Quaeda. Gli fanno il lavaggio del cervello, gli fanno imbracciare un fucile, ed è finita…
“Ciao, amico mio. Hai saputo dei fatti di Parigi? Ti ho subito pensato”.
“Sì, ho saputo. Una grande tragedia dell’umanità. È l’umanità stessa che si annienta. Incredibile”.
“Hai letto le rappresaglie sui social e sulla stampa?”
“Sì, ho letto tutto. Anche il titolaccio di Libero. Ha vinto il califfato”.
“Che vuoi dire?”
“Voglio dire che questi terroristi, queste persone che in nome di Allah uccidono senza ritegno e a sangue freddo, volevano ulteriore notorietà, ottenendola tramite le dichiarazioni di guerra dei paesi colpiti, tramite i titolacci dei giornali, cogliendo l’occasione di diffondere la propaganda anti occidentale. Per versare altro sangue”.
“Non so cosa pensare, amico mio. L’Islam sta diventando un pericolo per l’Occidente”.
“Sta diventando? Da che mondo è mondo, la religione è stata un pericolo per l’uomo. Dimentichi il sangue versato durante le Crociate? In ogni caso devo dissentire: il problema non è l’Islam. Il problema non sono gli islamici, o i migranti come taluni politici pontificano da giorni. Il problema è un gruppo di terroristi, finanziati dall’Occidente che tanto odiano. È un gruppo di terroristi da 300 miliardi di dollari di patrimonio, riforniti da famiglie molto ricche. È un gruppo di terroristi che continua, tra l’altro, a rifornirsi di armi dai depositi di Gheddafi, posti sotto sequestro dalle forze Nato. È l’ascesa del mercato, amico mio. Di religioso, in questa carneficina, non c’è nulla. Certo, mi duole ammettere che interpretazioni un po’ troppo estreme del Corano portano molti giovani senza denaro e con famiglie da mantenere a sposare la causa terroristica, un po’ come accaduto con Al Quaeda. Gli fanno il lavaggio del cervello, gli fanno imbracciare un fucile, ed è finita…”
“L’ascesa del mercato? Non ti seguo…”
“La mia religione, l’Islam, è la religione dell’amore, del rispetto e non dell’odio. Alcuni versi condannano chi solo prende un’arma nelle mani, amico mio. Figurati chi si fa esplodere. L’Is è una scusa per portare ulteriore sangue e guerra nei luoghi degli ultimi giacimenti di petrolio rimasti nel mondo arabo. E questo esportare guerra, non fa che aumentare l’odio delle popolazioni residenti, come in Siria, nei riguardi delle forze atlantiche. Non è un caso che tantissimi militanti del califfato siano di origine siriana. In questo aggregarsi all’Is non v’è alcuna consapevolezza religiosa: c’è solo odio, voglia di vendetta nei riguardi di un mondo, quello occidentale, che altro non ha fatto che portare fame e sofferenza dai tempi della prima invasione in Afghanistan”.
“Non rischiamo di cadere nel complottismo?”
“Un paese che bombarda a tappeto un posto dove ormai esistono solo macerie, generando odio, non è un complotto. È logica. Sono i nostri tempi, amico mio. È la logica del terrore, che insegna dall’11 settembre 2001. Ed è disgustoso quando di mezzo ci vanno persone innocenti, siano islamiche, protestanti o buddhiste. L’unico modo per uscirne non sono le bombe. È lasciare queste popolazioni libere di creare il loro destino”.

Autore: 
Antonio Cormaci
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