L'Asp sospende le assunzioni, gli Oss scrivono al ministro Speranza

Dom, 05/01/2020 - 17:00

Quindici operatori socio sanitari, sono in attesa da agosto di sapere che fine faranno. Dopo aver ricevuto formale comunicazione di essere stati assunti a tempo indeterminato presso l’Asp di Reggio Calabria, si trovano ancora nel limbo della precarietà. Stanchi di attendere hanno scritto al ministro della salute Roberto Speranza. 
Egregio Ministro Speranza, chi le scrive sono i 15 operatori socio sanitari che sono in attesa di prendere servizio presso l’Asp di Reggio Calabria. Dopo aver ricevuto un telegramma di assunzione a tempo indeterminato il 12/08/2019 da parte dell’azienda appena citata con presa di servizio il 16 di settembre, ad oggi non abbiamo nessuna comunicazione in merito".
"Nonostante le rassicurazioni per queste assunzioni da parte del commissario Cotticelli – prosegue la lettera – ad oggi tutto è fermo. Ci rivolgiamo a lei ministro Speranza per far luce su questa vicenda del tutto assurda sia per noi e le nostre famiglie che per la sanità calabrese che è stata messa in ginocchio a causa della carenza di personale che ad oggi emerge nei vari ospedali. Nonostante le nostre denunce tramite tutte le massime Istituzioni, quali in primis il prefetto di Reggio Calabria, il commissario Cotticelli e la commissione prefettizia dell’Asp di Reggio Calabria con a capo il prefetto Meloni, nessuno sa darci risposte concrete.
La nostra storia - proseguono- è stata riportata alla luce da tutte le testate giornalistiche di Reggio Calabria evidenziando lo stato di abbandono in cui versano gli ospedali  Calabresi  dal punto di vista di personale sanitario, e come risposta in tutto ciò, l’Asp di Reggio ci risponde con un telegramma che ci sospende momentaneamente  le assunzioni, preciso, il tutto dopo tre mesi". Oltre l’assurdità della storia quindi anche la beffa.
“Ad oggi – concludono – abbiamo scritto all’Asp di Reggio Calabria tramite un nostro legale che ci sta seguendo la pratica, siamo in attesa di risposte. I calabresi non possono aspettare la burocrazia delle carte per farsi curare, la vita delle persone non può dipendere da carte che non vengono firmate. Nel 2020 non si può morire perché manca il personale sanitario negli ospedali. In attesa di una sua risposta in merito, le porgiamo i nostri distinti saluti”.

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