Locri, quello che "Le Iene" non dicono

Mer, 22/05/2013 - 18:15
Sottolineano i mali della Calabria e della Locride, ma si "dimenticano" di parlare della Calabria quando mostra il volto migliore

La storia di Belal è ormai famosa sul web. Il giovane venditore di rose del Bangladesh dimostra la sua onestà durante una candid camera organizzata da Angelo Duro, inviato de le Iene, e ottiene un lavoro. A offrire al 24enne indiano un posto di lavoro è stata un’imprenditrice della Locride, Iaia Capogreco.  Belal ha conquistato la sua fiducia in pochi minuti, la durata della sua apparizione in tv.

Ma andiamo per ordine. Per chi non avesse mai visto il servizio “Olimpiadi dell’illegalità” spieghiamo in breve in cosa consiste. L’esperimento portato avanti dalla Iena Duro è semplice: un finto prete lascia in custodia a uno sconosciuto un barattolo contenente 100€ specificando che si tratta di offerte, si allontana con una scusa e verifica con una telecamera nascosta se la persona ruba e scappa con il contenuto del barattolo. Belal è stato l’unico, finora a superare la prova, ha resistito e non ha rubato neanche un euro. E non solo non ha toccato i 100 €, ma anche quando il finto prete ha versato nel contenitore altri 200€ e si è riallontanato con un’altra banale scusa Belal non ha preso nulla.  

Iaia e la sua famiglia vedendo quelle immagini hanno deciso di volere che una persona onesta come Belal lavorasse nella loro tenuta. Per rintracciare il venditore ambulante, che in India ha una laurea in marketing, Iaia si è rivolta alle Iene e ha lanciato un appello. Adesso il 24enne si trasferirà da Milano a Locri e avrà vitto e alloggio offerto dalla nuova datrice di lavoro.

  Questa è una di quelle occasioni in cui la Locride ha mostrato il suo volto migliore. L’imprenditrice di Locri ha offerto una possibilità a questo ragazzo. Chissà quanti imprenditori o commercianti hanno visto la puntata e il servizio del popolare programma di Italia Uno ma nessuno ha mostrato la stessa sensibilità. La scelta della locrese è stata anche molto criticata da alcuni che le hanno contestato la scelta di dare un posto di lavoro ad uno straniero piuttosto che ad un italiano.

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Nei suoi quarant'anni di onorata carriera Pietro Melia ha contribuito da protagonista all'evoluzione del giornalismo in Calabria. Formatosi al “Giornale di Calabria”. In Rai dal gennaio 1988, ha collaborato al “Mattino di Napoli” e allo storico “Paese Sera”.   

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