Mio figlio vuole lavorare

Lun, 11/01/2016 - 11:45
L’appello di una madre

Questo è l’accorato appello di una mamma che da anni lotta per la legge n. 68 del 12 marzo 1999 che prevede che i datori di lavoro pubblici e privati con almeno 15 dipendenti siano tenuti ad assumere lavoratori con disabilità. La legge purtroppo resta un’utopia.
T.C. è la mamma di un giovane che ha avuto la sfortuna di nascere audioleso, patologia invalidante che, oltre al disagio fisico provoca anche depressione nel soggetto affetto.
Tale legge dovrebbe garantire sin dalla prima iscrizione al centro per l’impiego un lavoro che non è un dono ma un diritto di tutti.
Intanto il tempo passa ma solo per far passeggiare questi ragazzi che aspettano invano la chiamata al tanto desiderato posto di lavoro.
Dove sono le istituzioni?
Questa legge è stata fatta per essere dimenticata in un cassetto?
Vengono banditi concorsi pubblici e anche privati ma con delle clausole - come il limite di età, il voto del diploma - che non fanno che deprimere ulteriormente i nostri figli. Per non parlare della riserva dei posti per categorie protette che spesso gli enti non contemplano.
Spero che questo mio appello risvegli la coscienza di tutti coloro che abbiamo mandato al potere e che al più presto si attivino a promuovere e a realizzare progetti o altro così da essere d’aiuto a molti giovani e ragazzi più sfortunati di altri.
Continuerò a combattere per mio figlio ma anche per gli altri che si trovano nella stessa situazione poiché non c’è cecità peggiore di coloro che di fronte a così gravi problemi chiudono gli occhi lasciandoci soli ad abbattere questa barriera.
Spero che il mio appello sia letto e preso in considerazione da chi ha il potere di aiutarmi in questa lotta.

Autore: 
T.C.
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