Nuova 106: prove di futuro per la Locride

Dom, 08/03/2020 - 09:00

Ritengo che la realizzazione della nuova Statale 106 sia una delle più importanti opere che il nostro territorio debba pretendere in un’ottica di sviluppo economico e sociale. Una fase importante è stata avviata nel 2011 con l’inizio dei lavori del lotto tra Marina di Gioiosa e Ardore, conclusi senza alcuna inaugurazione con l’apertura al pubblico, il 30 novembre 2013, del tratto che si fermava a Locri, mentre il 9 luglio 2015 veniva inaugurato in pompa magna il lotto che da Marina di Gioiosa arrivava a Caulonia sud. Tali opere rientravano in un finanziamento che riguardava tutto il Megalotto che, da Palizzi Marina, giungeva fino a Caulonia.
Fase storica importante, quella, perché, da quel periodo, la Locride si trova a sentirsi meno brutto anatroccolo e più cigno. Partire da Locri per andare a Caulonia in 10 minuti sembra una cosa incredibile, perché sulla vecchia 106 di minuti ce ne vogliono almeno 25. Un esempio di politica lungimirante, di sviluppo per la nostra zona, figlio anche di due politici, Sisinio Zito e Pietro Fuda, che hanno ben rappresentato i tanti che si sono battuti per il lotto nord e per il lotto sud.
Oggi alla componente dei sindaci che si sta entusiasmando per questo nuovo finanziamento dico che anche io sono ottimista per i nuovi progetti, ma anche che bisogna vigilare e non smettere mai di combattere. Per chi segue da anni la politica calabrese, infatti, salta subito agli occhi il comportamento storicamente tenuto nei nostri confronti dai vertici ANAS in Calabria e proprio da questo atteggiamento vorrei mettere in guardia i nostri sindaci.
Chi ha più anni di me, infatti, mi ha fatto capire che, alcuni anni fa, la strategia di chi finanziava le opere pubbliche in Calabria era quella della disgregazione o, meglio, di ostacolare il più possibile l’unione dei calabresi. Le strategie ANAS, infatti, hanno sempre puntato alla realizzazione di grandi opere dirette verso nord, Campania o Puglia in primis, dandoci così sbocchi verso altre realtà permettendoci così raramente di muoverci agevolmente all’interno della nostra stessa regione. Oggi, invece, sembra che la strategia della società miri ad allontanare i comuni della Locride dalla Città Metropolitana, luogo da cui dovrebbe naturalmente partire lo sviluppo del nostro comprensorio, perché solo così si può spiegare la scelta di investire più soldi verso nord senza far proseguire invece la nuova Statale 106 verso Ardore, che rimane uno dei nodi più difficili da attraversare in tutta la provincia.
Ma, come scrivevo prima, voglio essere ottimista e studiare a fondo la situazione per essere pronto, il 31 marzo, a fare le domande giuste ai tecnici ANAS, per poter così spiegare meglio ai nostri lettori la situazione di questa importante arteria e informarli al contempo sul suo significato; perché non stiamo parlando solo di una strada, ma di un’occasione di sviluppo, della volontà di un territorio di guardare al domani con ottimismo e fiducia nello Stato.
Questo vorrei sottolineare ai sindaci: bisogna battagliare, serve unità di intenti, perché questa diventa una prova decisiva per il futuro di tutta la Locride.

Autore: 
Rosario Vladimir Condarcuri
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