La morte di Rita Tassone – deceduta nel settembre 2009 all’ospedale di Locri – non sarebbe riconducibile all’omicidio colposo, secondo quanto riportato nell’articolo di Rocco Muscari su “La Gazzetta del Sud”. Erano queste le accuse mosse dai congiunti della donna contro due medici in servizio al reparto Neurologia, G.F. e A.A. I legali degli imputati evidenziano la mancanza di elementi probatori a loro carico, essendo intervenuti «in maniera pienamente doverosa». L’accaduto risale al 27 settembre 2009, quando Rita Tassone, di Placanica, viene ricoverata all’ospedale di Locri a seguito di una caduta dalle scale; arrivata al pronto soccorso le è stata diagnosticata una sospetta frattura vertebrale cervicale e due giorni dopo muore per insufficienza respiratoria acuta «da lesione midollare per frattura cervicale».