Pagamenti agli agricoltori: Coldiretti risponde al dipartimento agricoltura

Mer, 12/07/2017 - 17:05

“Dopo che Coldiretti aveva segnalato in modo dettagliato al Presidente Oliverio lo stato dei pagamenti agli agricoltori, il Dipartimento Regionale Agricoltura e Arcea, in un comunicato congiunto, in replica all’incalzare della organizzazione agricola, hanno fatto il punto della situazione. “Evidentemente avevamo visto giusto sulle disfunzioni e ritardi–dichiara Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – non con spirito polemico ma a garanzia di sempre maggiori informazioni e per fare sempre di più e meglio, ritorniamo allora sull’argomento. Piaccia o non, serve una inversione di rotta e Coldiretti l’ha sempre incoraggiata e sostenuta sia sia prima, che dopo la manifestazione alla Cittadella regionale, dove erano presenti oltre seimila persone e rappresentanti istituzionali di comunità, (se ne facciano una ragione) non centinaia; non è che nel tentativo di brillare, si può spegnere l’importanza di una manifestazione e ancor di più le persone! Comunque, ben venga, ci verrebbe da dire, l’impegno costante, continuo e attento della Coldiretti che ha permesso tra l’altro di comprendere i mali che affliggono il sistema e in qualche modo anche di avviare le terapie per curarli che come si sa è una cosa impegnativa e diversa.Dai numeri che comunicano Dipartimento e Arcea, in qualche modo si nota che si è reagito; è stata rivista strategia, trasparenza e governance e certamente questo, fa aumentare il prestigio di tutti e soprattutto dell’Istituzione Regione. Fare chiarezza sui numeri non è solo una diatriba accademica ma bensì riporta le criticità alla razionalità organizzativa e convenienza pubblica. Le argomentazioni prodotte da Dipartimento e Arcea meritano però qualche riflessione. Punto primo. le percentuali di pagamento della tabella Agea conferma che sulla misura 10 e misura 11 non sono state pagate oltre 7.600 mila domande escludendo i non pagati e, i pagati parziali per la misura 214, delle misure forestali e per domanda unica nel periodo 2012 – 2016. A tal proposito – chiarisce Molinaro - il punto della situazione,  in casa degli agricoltori, si fa con tanto di elenchi, quelli che abbiamo chiesto e  sollecitato, da anni, di fornire ai CAA completi dei dettagli che consentono di fare i conti esatti, ovvero con indicato l’importo richiesto, l’importo ammesso e l’importo pagato e anche gli importi trattenuti per l’applicazione delle penalità non dovute ed illegittime sui ritardi causati dalle disfunzioni delle procedure puntualmente segnalati. Punto secondo. Sulle percentualidi pagamento della Domanda Unica (peccato che non vi sia la stessa regola per il PSR), si dice che è stato pagato il 95% della spesa . Ricordiamo che questo è un dovere imposto dalle regole UE finalizzato a garantire che i  beneficiari siano pagati entro il 30 giugno dell’anno successivo. In quel 5%  di spesa non fatta ogni anno (un indicatore  riduttivo o secondario per l’Amministrazione), ci sono  migliaia di famiglie di agricoltorinon pagati o pagati parzialmente dal 2012 al 2016  per domanda unica e per le diverse  misure a superfici del PSR e questo a causa della mancata gestione di anomalie sebbene segnalate ripetutamente o per la mancata istruttoria ed esecuzione delle correttive oltre alle centinaia di richieste di collaudi sulle misure strutturali ancora non istruite dopo 8 mesi. Anche in questo caso – sottolinea Molinaro – al fine di eliminare opacità, si pubblicassero gli elenchi delle domande di pagamento in corso di istruttoria con indicata la data di presentazione. Punto terzo. Volere scaricare sui CAA alcune responsabilità è subdolo poiché, il loro ruolo è stato sminuito dall’assenza di comunicazione, di assistenza e trasparenza. Ed ancora dueconsiderazioni:a)  per fare domande corrette servono, in primo luogo, strumenti efficienti, chiarezza delle procedure e una struttura di assistenza autonoma ed in grado di dare risposte tempestive alle segnalazioni delle anomalie e disfunzioni. Mai abbiamo inteso sollecitare pagamenti di domande non regolari sul piano amministrativo – pretendiamo però che vengano sanati gli errori rilevati solo dopo la presentazione delle domande con i successivi controlli informatizzati –riorganizzando metodo e ufficio a tal fine dedicato-compreso l’informatizzazione dei verbali di controllo; b) riguardo i criteri di riconoscimento dei Centri di Assistenza Agricola, ci fa molto piacere che dopo anni di nostre sollecitazioni a più controlli significativi si possa  finalmente fare chiarezza in una Regione che ha più CAA  operanti che in altre Regioni con maggiori procedimenti gestiti. Se si preferisce,  - rilancia - che si inizi pure, come sempre dal CAA Coldiretti, che dallo scorso mese di maggio ha dotato  tutti gli operatori del riconoscimento dell’identità digitale certificata (SPID) per accedere al sistema informativo nazionale, proprio per elevare gli standard di sicurezza ed oltre i requisiti minimi. Punto quarto.Sulle superfici a pascolo, ci sono lettere protocollate che testimoniano la chiarezza di cosa andava fatto in deroga ai provvedimenti Ministeriali per annullare le rendite e le speculazioni. Coldiretti era e resta per il NO al pascolamento di terzi, circostanza che avrebbe favorito il mantenimento delle rendite ai proprietari dei pascoli che avrebbero continuato a beneficiare dei pagamenti senza possedere animali e penalizzato gli allevatori che avrebbero perso gli aiuti. Dal 2015 appunto, le 230.000 particelle non sono note né agli agricoltori né ai CAA e ancora dopo due anni anche al sistema informativo che ad oggi non consente di rendere ammissibili tali superfici . Con quale  pretesa si chiede ai CAA di presentare domande corrette?Punto quinto Per quanto riguarda la ristrutturazione dei vigneti si veda la graduatoria assunta con Decreto del Dirigente generale il 19 GIU. 2017 Prot. n. 488, altro che grida di protesta. Non si discutono le regole, ma la chiarezza! “A Coldiretti – conclude Molinaro – non interessa una cosmesi contabile e ne ama abbaiare alla luna, ma sempre in modo documentato pone problemi e suggerisce soluzioni. Certo fino ad ora abbiamo riscontrato  una foresta pietrificata ci auguriamo che cominci un nuovo corso e si consolidi slancio politico e organizzativo-gestionale necessari per una svolta per fare arrivare (ancora non sono arrivati) sui conti correnti dei beneficiari il dovuto in modo anche da non creare svantaggi competitivi e disuguaglianze. 

Ufficio Stampa Coldiretti Calabria

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