Anche quest’anno gli amici di Pasquino Crupi hanno voluto ricordarlo, a sei anni dalla sua scomparsa, nella splendida cornice di Polsi. Così, domenica scorsa, ci si è ritrovati nel luogo di culto tanto caro a Pasquino. L’iniziativa, voluta dal Settimanale “Riviera”, che l’ha organizzata con la collaborazione del Comune di San Luca, della Fondazione Corrado Alvaro e del Centro Studi Padre Stefano De Fiores, si è svolta in semplicità e amicizia. Infatti, dopo i saluti di Ilario Ammendolia, sono intervenuti Bruno Bartolo, sindaco di San Luca, e Fortunato Nocera. Molti sono stati poi gli interventi dal pubblico, a partire da quello del figlio Vincenzo per poi proseguire con quelli dell’editore Arcidiaco, Santino Salerno, Ercole Macrì, Pelle e tanti altri. Io sono voluto intervenire per ultimo per raccontare la novità di quest’anno, cioè la pubblicazione di un libro che contiene 15 articoli di amici che hanno voluto ricordare questo grande personaggio. Ho voluto inoltre raccontare come una persona può rimanere viva nel cuore degli amici, perché in questi due mesi in cui abbiamo redatto e realizzato il libro, la presenza del professore è stata costante. Per questo devo ringraziare Fortunato Nocera, che ha tracciato una strada di rispetto e conservazione della memoria incredibile. Pasquino Crupi era una persona dai molteplici talenti, un grande calabrese, un intellettuale di profonda e variegata cultura, un giornalista e scrittore forte e incisivo, un oratore possente e affascinante, che dedicò l’intera sua esistenza alla difesa di tutti noi calabresi. L’attaccamento a questa “pia valle”, che definì “capolavoro del sentimento cristiano”, lo condusse a scrivere dei libri sul Santuario e intervenire con forti articoli, soprattutto quando qualche pennivendolo ha cercato di infangarlo. Per questo, anche per l’anno prossimo abbiamo intenzione di dedicargli una giornata di ricordo a Polsi, grazie anche al consenso e alla cortese partecipazione del Rettore del Santuario, don Tonino Saraco.