Prove invalsi: “Nessuna legge impone agli studenti di fare il test”

Gio, 05/05/2016 - 17:14

Riceviamo stamane la notizia che all'ISS "Mancini" di Cosenza la Dirigente ha diffuso una circolare fra gli studenti del secondo anno, rivolgendosi ai loro genitori e invitandoli a far andare i propri figli a scuola il 12 maggio in occasione della somministrazione del test Invalsi, basandosi sulla loro presunta obbligatorietà. E’ evidente che questa circolare è stata emanata in risposta all’intenzione degli studenti di boicottare i test (come del resto in tutte le altre scuole di Cosenza e d'Italia) e noi teniamo a far chiarezza e a tranquillizzare gli studenti e le famiglie sulla piena legittimità politica e legale del boicottaggio delle prove Invalsi.
Innanzitutto le Prove Invalsi ogni anno ci costano più di 8 milioni di euro che, a conti fatti, sono uno spreco, viste le condizioni in cui versano la maggior parte dei nostri edifici scolastici e visto che ogni anno i finanziamenti alla scuola pubblica diminuiscono. Riguardo ai finanziamenti, inoltre, le Prove Invalsi determinano una graduatoria nazionale degli istituti, nella quale le scuole con il punteggio più alto ricevono finanziamenti, mentre le scuole con il punteggio più basso sono abbandonate a se stesse, generando scuole di élite e scuole di “serie B”, le quali spesso sono scuole di periferia, tecnici, professionali e istituti del Sud Italia! A livello didattico queste prove non hanno nulla di formativo perché impongono un apprendimento meccanico di nozioni, impedendo allo studente di sviluppare il proprio pensiero critico e obbligandolo a comprare appositi libri per il loro svolgimento, il cui costo grava sulle spalle delle famiglie.
Riguardo al loro svolgimento, le scuole sono obbligate a somministrarle agli studenti in base all’art. 51 comma 2 della legge del 25 ottobre 2007, n. 176 (“Le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d'istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti”), ma essi non sono obbligati da nessuna legge a compilarle proprio in quanto sono un’attività “ordinaria”, quindi paragonabile ad una gita scolastica, e sono tutelati da eventuali ritorsioni dall’articolo 4 comma 4 dello Statuto degli Studenti (“In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità”). Aggiungiamo che le Prove Invalsi non possono essere utilizzate per la valutazione degli studenti all’interno dell’Istituto poiché sono anonime e ne è tutelata la privacy ai sensi dell'informativa diffusa dallo stesso istituto Invalsi (
https://invalsi-areaprove.cineca.it/…/…/informativa_2015.pdf).
Come FGC riteniamo le Invalsi funzionali allo smantellamento della scuola pubblica e invitiamo gli studenti a boicottarle consegnando il bianco!
Non possiamo che ritenere la diffusione di circolari del genere come un atto intimidatorio da parte della dirigenza scolastica, con l'obiettivo di impedire il boicottaggio dei test che in modo virale si sta diffondendo in tutta la provincia. Rivolgersi ai genitori degli studenti con un'informativa così parziale e di parte è un chiaro segnale della volontà della dirigenza di sfruttare l'autorità dei genitori per impedire l'iniziativa cosciente degli studenti, che si stanno organizzando per contrastare questi test e l'attacco alla scuola pubblica che rappresentano.
Infine rivendichiamo un rifinanziamento della scuola pubblica e che l’Istruzione sia resa completamente accessibile a tutti, tramite l’abolizione del contributo volontario, l’introduzione di borse di studio per gli studenti meno abbienti e la gratuità del trasporto pubblico.
DIFENDI LA SCUOLA PUBBLICA, BOICOTTA IL TEST INVALSI!
Fronte della Gioventù Comunista Cosenza

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