Riqualificare San Leo deve passare dall’impegno di tutti

Dom, 31/01/2016 - 11:04
Venerdì 22 gennaio un’assemblea dei sindaci (poco partecipata) ha discusso le possibilità di recuperare l’impianto di San Leo e di impedirgli di continuare a puzzare. Grazie all’impegno del Consorzio Locride Ambiente e all’avvio della differenziata siamo a ottimo punto, ma fare l’ultimo passo richiederà maggiori sforzi.

Con il sempre più imminente avvio della raccolta differenziata, l’Amministrazione Comunale di Siderno conta di risolvere anche un grave problema che, negli ultimi anni, ha afflitto la città: quello dei miasmi percepiti in contrada San Leo. Già in campagna elettorale, e non senza polemica, il sindaco Fuda aveva sottolineato che, qualora eletto, avrebbe fatto quanto in suo potere per cercare di riqualificare l’impianto del trattamento dei rifiuti solidi urbani, ripromettendosi di chiuderlo senza possibilità di appello nel momento in cui avrebbe continuato insistentemente ad ammorbare i cittadini con il proprio fetore.
A sei mesi dall’insediamento dell’Amministrazione, il primo cittadino torna sull’argomento durante un incontro con i vertici di Locride Ambiente, svoltosi venerdì 22 gennaio nella sala delle adunanze del Comune. L’incontro, che avrebbe dovuto coinvolgere tutti i sindaci del comprensorio, considerato che San Leo resta l’impianto di riferimento per la raccolta della spazzatura dell’intera Locride, ha invece attirato l’attenzione di soli undici primi cittadini, generando giusto sdegno nel presidente del Consorzio Vincenzo Loiero. Obiettivo della riunione, infatti, sarebbe stato quello di discutere, alla presenza di tutti, quali possano essere le sorti dell’impianto a seguito dell’ottenimento di tre risultati dalla riunione fatta in Regione. I comuni, infatti, conferiranno l’umido a Siderno, dove verrà trasferito senza deposito a Vazzano a spese della Regione Calabria, sono finalmente attive le strutture per la lavorazione del secco (cosa che risparmierà agli amministratori i costi di trasporto a Lamezia o Palmi) e con la differenziata verranno ridotte le tariffe di conferimento da parte dei comuni stessi. Inoltre, con l’avvio della raccolta differenziata e una giusta comunione di intenti, San Leo dovrebbe finalmente diventare parte integrante del circuito “Conai”, occupandosi così dello smaltimento dei rifiuti solidi.
Il raggiungimento di questo obiettivo, che garantirebbe un notevole risparmio economico per tutti i comuni di zona, sarà indubbiamente propedeutico all’apposizione della parola fine a problematiche che sono verranno ulteriormente affrontate dal consorzio il 2 febbraio al dipartimento della Regione ma, benché la soluzione di questa situazione sia a un passo, c’è comunque poco da stare allegri.
La cronica assenza della più sostanziosa fetta di sindaci del nostro territorio a questo genere di assemblee non fa che allungare i tempi necessari a risolvere anche le più piccole problematiche territoriali, un problema che si ripresenta periodicamente da moltissimo tempo, spesso indipendentemente dalla cattiva comunicazione degli organizzatori degli incontri che, secondo i più, sarebbe stata alla base della scarsa partecipazione in questa occasione.
Insomma, c’è la netta impressione che le svolte di cui si parla tanto sarebbero potute arrivare anche prima con una migliore organizzazione e il raggiungimento di un’ottimo obiettivo potrebbe essere condito ancora una volta dalla sensazione di occasione sprecata.
L’impegno di Locride Ambiente e la questione differenziata raddrizzerà sicuramente le sorti del conferimento dei rifiuti a Siderno, ma se non si impegneranno tutti allo stesso modo saremo ancora al punto di partenza e San Leo continuerà a puzzare come un topo morto.
E a quel punto non si biasimi Fuda quando ordinerà la chiusura dell’impianto.

Autore: 
Jacopo Giuca
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