Sottoscritto un protocollo per tenere i clan lontani dagli appalti

Lun, 06/02/2017 - 16:48

Lo scorso 2 febbraio il Prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, e il Segretario regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la Calabria, Salvatore Patamia, hanno sottoscritto un Protocollo di legalità per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici e delle concessioni di lavori pubblici, per la prevenzione dei fenomeni di corruzione e per l’attuazione della trasparenza amministrativa. Il protocollo è stato siglato in linea con la Direttiva ai Prefetti sui controlli antimafia nelle attività a rischio di infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali. Nella Direttiva si pone l’accento sulla necessità di estendere i controlli e le informazioni antimafia proprio attraverso la sottoscrizione di specifici protocolli di legalità che impegnino le stazioni appaltanti ad estendere la richiesta delle verifiche antimafia. Un ulteriore passo questo, avviato dalla Prefettura di Catanzaro e dal Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la Calabria, per assicurare nel rispetto del principio della libertà di mercato, la realizzazione del preminente interesse pubblico alla legalità ed alla trasparenza nel settore degli appalti, esercitando appieno i poteri di monitoraggio e vigilanza attribuiti dalle leggi vigenti anche ai fini di controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa, di prevenzione dei fenomeni di corruzione e di verifica della sicurezza e regolarità dei cantieri. Il protocollo è anche un mezzo di prevenzione capace di interporre efficaci barriere contro le interferenze illecite nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici – considerato che frequentemente le infiltrazioni della criminalità organizzata si saldano con i fenomeni corruttivi e di mala gestione della cosa pubblica – mediante precise clausole finalizzate a rafforzare gli impegni alla trasparenza ed alla legalità, pure in ambiti non strettamente riconducibili all’aggressione da parte del crimine organizzato.

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