Stand Up Locride: “Ecco come rilanceremo il nostro territorio”

Dom, 26/08/2018 - 12:40

Il turismo di massa è ormai superato. Il viaggiatore moderno non si accontenta più di visitare un museo o fare qualche gita fuori porta, ma cerca di approfondire la conoscenza dei luoghi, la loro storia, cultura e tradizione, alla costante ricerca, potremmo dire, delle emozioni che un territorio è in grado di suscitare.
La Calabria in generale, e la Locride in particolare, di testimonianze, reperti e costumi è colma, eppure, per quanto possa essere ricca di risorse, si è spesso rivelata povera d’ingegno. Uno dei mezzi a nostra disposizione per cercare di colmare questa lacuna è imparare a valorizzare il nostro territorio attraverso un adeguato sfruttamento del comparto turistico, che grandi soddisfazioni potrebbe regalare alla nostra Regione. Pensare infatti che la Calabria vanti meno storia, bellezze paesaggistiche o prodotti tipici della Puglia, della Sicilia o della Sardegna, è pura fantasmagoria, mentre imparare a credere che le sue potenzialità possano far sudare freddo persino i più accaniti sostenitori della tanto venerata Riviera Romagnola è la più grande rivalsa che la nostra terra possa avanzare nei confronti dei propri detrattori.
Lo hanno capito bene Bruno Strangio, Francesco Romeo, Federico Congiusta e Giorgio Condino, giovani che fanno parte della neonata associazione Stand Up Locride che, grazie alla loro idea di sviluppo turistico, puntano a promuovere e valorizzare le numerose risorse che il nostro comprensorio ha da offrire.
Questa settimana sono venuti a trovarci in redazione per spiegarci in che modo la loro start up possa rilanciare il turismo nella nostra zona.
Come nasce la vostra proposta di creare nuovi sistemi di accoglienza per lo sviluppo del turismo calabrese e in che cosa consiste?
La nostra idea nasce bevendo un caffè. Il quell’occasione discutevamo su come incidere positivamente sul nostro territorio confrontando alcune idee. Una di queste prevede la creazione di un ente (una cooperativa o un’associazione) che coinvolga i proprietari immobiliari di Siderno e dei comuni limitrofi. Il passo successivo consiste nel censire chi aderisce alla nostra proposta, chiedere di mettere a disposizione un determinato numero di posti letto per i turisti, finanziare o cofinanziare i servizi d’intrattenimento come il trekking e la pesca subacquea e organizzare dei tour nella Calabria Ionica, facendo così conoscere le nostre bellezze paesaggistiche e storiche. Altro aspetto fondamentale, è che tali servizi saranno resi disponibili ai turisti a prezzi ridotti.
Quali attività, enti o istituzioni volete coinvolgere in questo progetto?
La nostra è un’attività prettamente imprenditoriale e non prevede relazioni o contributi da parte di amministratori o istituzioni; ovviamente, averle un dialogo privilegiato con i Comuni ci permetterebbe di avere una marcia in più, ma la loro eventuale assenza non costituisce un problema per lo sviluppo del nostro progetto. Gli interlocutori con i quali andremo a interagire, infatti, saranno i Bed & Breakfast, le associazioni, i circoli culturali… Sono queste le attività che dobbiamo coinvolgere se vogliamo continuare a scommettere nella buona riuscita di questo progetto.
Quali sono le qualità e le criticità del comparto turistico nella Locride?
Di qualità il nostro territorio è saturo. Che si parli di bellezze paesaggistiche, di miti o di reperti storici, la lista potrebbe non finire mai. Sul piano delle criticità, invece, abbiamo riscontrato una generale disorganizzazione da parte di certe strutture e una grave mancanza di dialogo tra centri ricreativi e tra essi e le istituzioni locali. Deve inoltre cambiare l’approccio di alcuni gestori di locali e negozi nei confronti dei turisti: nel 2018 non possono essere scambiati per una sorta di attrazione vicino alla quale fare delle foto da rivedere con gli amici né possiamo permetterci di far lievitare i prezzi di una cena solo perché si stanno servendo persone che non sono del luogo. Per far fronte proprio a questo genere di problema, anzi, una delle prime azioni della nostra “cooperativa” sarà quella quella di stipulare una convenzione con i ristoranti che aderiscono al progetto, in modo che i prezzi siano equi per tutti. Ultima, ma non meno importante criticità è quella relativa ai trasporti, da non confondersi con le infrastrutture. Non riteniamo vero, infatti, che il nostro comprensorio sia privo di servizi, ma è invece giusto affermare che essi vadano razionalizzati e resi maggiormente efficienti.
In che modo si potrebbe rendere più competitivo, sul piano turistico, il nostro territorio?
La Locride non riesce ad essere competitiva perché non comunica efficacemente i servizi che offre. Sapevate, ad esempio, che a Gioiosa c’è una scuola di sub o che a Stignano c’è un campo di volo? Se c’è un ente che non fa opera di promozione dei suoi servizi dovremo cercare al più presto di colmare tale deficit anzitutto attraverso i social network, ma anche instaurando un contatto diretto con le agenzie.
Per quanto sacrosanta e da noi pienamente appoggiata, la vostra idea, al netto di alcune differenze, è stata già lanciata, con scarsissimi risultati, da varie piattaforme informatiche e agenzie di viaggi, che da molti anni reclamano l’istituzione di un calendario unico degli eventi per tutti i 42 comuni della Locride. Perché credete di poter vincere dove persone più esperte e con più risorse di voi hanno fallito?
La marcia in più che crediamo di avere è la disperazione. Siamo giovani che hanno deciso di restare nel nostro territorio nonostante le difficoltà che si riscontrano, ragazzi impegnati nel sociale e con tanta determinazione. Non cimentarsi in questa impresa vuol dire lasciare le cose come sono e rassegnarsi al fatto che dobbiamo vivere in questa condizione. Bisogna fare ammenda dei fallimenti dei progetti precedenti, analizzarli in chiave critica e cercare di proporre un’idea in grado di rilanciare definitivamente il territorio. Altra carta in più che abbiamo da giocare è quella delle nostre professioni. Il nostro progetto non è animato dalla possibilità di successo lavorativo perché, comunque vada, la sua riuscita non influirà sulle nostre professioni. È la passione il motore che ci ha spinto a credere nel progetto.

Autore: 
Gaetano Marando
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