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<div class="field-item even"><p class="rtejustify"><strong>Le attenzioni dei docenti</strong><br />
Attenzione, relazione, comunicazione. Al ritorno in aula ai docenti si chiede una sensibilità ancor più significativa su questi aspetti, per ritrovare il rapporto con gli studenti, costretti in questo periodo nelle loro case per far fronte all’emergenza da COVID-19.<br />
Il riprendere delle attività scolastiche, per il singolo come per il gruppo, porta con se diversi rischi, fra cui quello di voler colmare repentinamente il programma didattico non svolto, con possibili situazioni di stress nei discenti. Per tale motivo, nel momento insegnamento- apprendimento, si dovranno mantenere ben consapevoli alcuni aspetti metodologici che accompagnino lo studente al ritorno alla normalità nei tempi e nelle modalità più coinvolgenti e meno traumatici possibili.<br />
Il ritorno alla “normalità” vedrà sicuramente gli studenti travolti dalla pressione dei docenti e delle famiglie per il recupero delle nozioni e dei programmi trascurati. Oggi i ragazzi sono privati della scuola, dei rapporti quotidiani con i compagni ed i docenti, di tutte le attività proposte dalle diverse agenzie educative: sembra che un piccolo grande gigante abbia pigiato sul tasto “pausa” e tutto si sia fermato. Anche per loro è iniziata una vita diversa, rallentata, impoverita di relazioni. Per fortuna ci sono tanti esempi di iniziative promosse sia dalla scuola per mantenere viva la comunità di classe e il senso di appartenenza tramite la didattica a distanza (la nota del Ministero dell’Istruzione n. 388 del 20.03.2020 è un capolavoro di pedagogia e di civiltà) sia dai social, istituzionali e no, che hanno proposto stimoli motivanti per non far sentire il senso di lontananza (e qui corre l’obbligo di citare la RAI per il suo impegno).<br />
Con trepidazione speriamo che al più presto la vita torni a scorrere normalmente, che le scuole riprendano il loro prezioso ruolo e che insegnanti sensibili e competenti accolgano i ragazzi in aula.<br />
E a questo momento, ormai differito a settembre, occorre arrivare preparati. L’ansia da prestazione e del “programma” da colmare rischierà di travolgere tutti. A questo punto è decisiva l’azione del docente, competente anche nella gestione di questa nuova sfida che gli si para davanti, mostrando oltre alle indubbie doti di intelligenza anche quelle di sensibilità, dimostrando di avere a cuore il ragazzo e non solo la prestazione.<br />
Riflettiamo. Il docente è competente quando sa comunicare, osservare, motivare, progettare, organizzare, coinvolgere e valutare. Quando l’emergenza COVID-19 finirà dovrà essere in grado di esprimere al massimo queste competenze, perché l’impazienza di colmare il “non fatto” può creare fretta, che è sempre una cattiva consigliera nelle situazioni di insegnamento-apprendimento.<br />
La domanda che possiamo porci è: Cosa deve fare allora un docente competente?</p>
<ul>
<li class="rtejustify">Saper comunicare: saper cogliere le paure dei ragazzi, dedicare qualche minuto all’inizio della lezione ad ascoltare quello che hanno fatto in questo lungo periodo, a farli verbalizzare per esprimere quanto sia loro mancata la scuola, ha a che fare con l’empatia e la capacità relazionale e concorre a far capire, qualora ce ne fosse bisogno, che il professore è accanto a loro, li capisce e li guida;</li>
<li class="rtejustify">Saper osservare: di che cosa hanno bisogno gli studenti dopo un lungo tempo lontani dalla scuola? Di rientusiasmarsi al sapere. Le prime lezioni dovranno essere le più belle ed entusiasmanti che mai il docente è stato capace di mettere in campo, ricche di stimoli, riflessioni, rimandi ad altre situazioni. Insomma dobbiamo riaccendere più che mai il “cognitivo” e “l’emozionale” degli studenti;</li>
<li class="rtejustify">Saper motivare: lezioni con ingredienti giusti come quelli suindicati catturano la motivazione degli studenti, pur prevedendo che dopo tanto tempo in solitario, siano di per sé motivatissimi a stare con gli altri. Si tratta di non spegnere tanto entusiasmo;</li>
<li class="rtejustify">Saper progettare: anche i docenti sono stati ai box, ma per recuperare e risalire la china del programma non devono sovraccaricare gli studenti. Devono condividere il progetto educativo, adesso più che mai, con la famiglia, facendo ancora una volta intendere che la scuola è una comunità che ha cura ed educa insieme;</li>
<li class="rtejustify">Saper organizzare e saper coinvolgere: è qui che i docenti dimostreranno la capacità di lavorare insieme realizzando un progetto organico che superi le, alcune volte sterili, dichiarazioni contenute nel PTOF, dove il cognitivo ed il socio-relazionale siano due volti di una stessa medaglia.</li>
</ul>
<p class="rtejustify"><strong>Il tempo sospeso del Covid-19</strong><br />
Dare una risposta valida e puntuale ad oggi, in questo momento storico, alla domande di noi docenti, diventa complesso. Quello che in questi giorni ci troviamo ad affrontare ed attraversare è un evento “unico” nel suo manifestarsi, che in modo repentino sta mettendo in discussione i sistemi relazionali, sociali, sanitari, economici e politici di tutto il mondo.<br />
Il diffondersi dell’epidemiologia da COVID-19 è da considerarsi un evento “psicologicamente” critico, impattante e nuovo per tutti noi. Uso il “noi” perché l’attenzione che dobbiamo porre è sull’intero sistema scuola e coinvolge studenti, docenti, dirigenti, personale scolastico ed anche famiglie e territorio. Per questo non possiamo esimerci, in quanto educatori, di dare uno spazio di riflessioni che riguardano sia il futuro benessere psicofisico dello studente che del docente. Solo un atteggiamento psicologico congruo, solido e valido dell’adulto (docente) può aiutare non esclusivamente chi lo attua, ma può essere d'aiuto anche agli altri, in questo caso i nostri ragazzi. La prima attenzione è su noi docenti, sulla personale “auto esplorazione”, ovvero la chiara consapevolezza ed onestà individuale di conoscere noi stessi, come stiamo vivendo e come stiamo reagendo a questa drammatica situazione.<br />
È innegabile che stiamo assistendo ad una indubbia ed intensa traumatizzazione individuale e collettiva, che può portare la persona a distorcere e amplificare la percezione del rischio e che potrebbe condizionare la vita futura di ognuno di noi. L’aspetto psicologico in un momento di vulnerabilità come questo che stiamo vivendo è fondamentale, in quanto le attuali condizioni di vita potrebbero lasciar spazio a reazioni ansiogene e vissuti di evitamento, che facilmente trasmettiamo a chi è intorno a noi.<br />
Non solo, ma quanto probabilmente il rimanere chiusi in casa avrà condizionato le nostre abitudini, la nostra quotidianità in termini di socialità e di rapporti con gli altri? Questa condizione che ripercussioni avrà per i nostri studenti?<br />
Vorrei condividere con voi il pensiero del neurofisiologo Stephen Porges: “Noi siamo portati istintivamente alla socialità e alla relazione. La nostra socialità è un bisogno innato che noi abbiamo e attraverso la relazione con le persone importanti e significative per noi, ci crea la possibilità di autoregolarci”.<br />
Questo significa che quando noi non abbiamo la possibilità di stare con gli altri e quindi di socializzare, questo può avere degli effetti negativi importanti, soprattutto rispetto alla autoregolazione. Dobbiamo mantenere questa possibilità di stare con gli altri, anche perché in questo momento il nostro Sistema Nervoso spinge per la socialità, per lo stare con l’altro e invece dobbiamo fermarci e tentare di non rispondere al nostro bisogno innato. Per questo noi tutti esseri umani, viviamo in un paradosso e il paradosso è questo: il nostro sistema nervoso spinge per avere una risposta di socialità e per rispondere al nostro bisogno innato di stare con l’altro, perché è un bisogno di sopravvivenza che ci permette di autoregolarci, purtroppo in questa condizione noi non possiamo dare una risposta al nostro sistema nervoso, perché per proteggerci dal virus dobbiamo rimanere isolati. (cfr: “Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”,Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena, capitolo XXI)<br />
Tuttavia, per evitare le conseguenze negative e per rispondere comunque al bisogno di relazione, dobbiamo mantenere la connessioni e oggi la tecnologia ci supporta, per esempio con video messaggi o video chiamata. Visualizzare e sentire la voce delle persone importanti, come l’insegnante per lo studente, può dare significato in questa momento per garantire la continuità della relazione.<br />
Per tanto lo studente non avrà delle difficoltà a risocializzare dopo, alla ripresa delle attività, ma quanto piuttosto adesso, noi dobbiamo mantenere una connessione sia tra di noi docenti, che con l’istituzione, le famiglie e gli studenti.<br />
Ecco perché ritengo necessario che la riflessione di oggi debba essere sbilanciata inizialmente su cosa è possibile fare in questo momento per noi e per gli studenti, per poi riprogettare e fare ipotesi di attività in aula, a settembre.<br />
Il primo traguardo e il focus di questo momento, dove il tempo rimane sospeso e dove si vive una dimensione in cui la comunicazione e la socialità sono giocate in un “non spazio” della “non Vicinanza”, è quello di preservare e consolidare la relazione con i nostri studenti. È fondamentale che loro si sentano tenuti e mantenuti dentro una relazione che si prende cura di loro e trasmette fiducia. L’obiettivo è far vivere ai ragazzi questo periodo di crisi, il più possibile con serenità e ottimismo, trovando e strutturando tutti i modi per mantenere una relazione, anche a distanza.<br />
Far sentire che loro sono un nostro pensiero positivo ricorrente, probabilmente uno dei pensieri più belli, ma che può lasciare spazio anche alla tristezza, all’idea che dovrà passare ancora altro tempo per rivederci. Come trascorreremo questo tempo per continuare a mantenere la relazione? Dovremmo chiedere ai ragazzi di reinventarsi (probabilmente come sta facendo ognuno di noi), in uno spazio e un tempo che forse non immaginavamo neanche esistesse, di scrivere un elenco di tutti gli aspetti positivi del loro stare a casa, dando valore a questo tempo passato senza vedersi. Sarà anche materiale importante per noi per comprendere come stanno vivendo questo momento, cosa sta accadendo nel loro contesto familiare, esplorare i loro vissuti emotivi, le loro emozioni e poterle condividere con le nostre e scoprire insieme che siamo sintonizzati sulle stesse paure, angosce e speranze.<br />
Sarà importate una approccio graduale alla ripresa delle lezioni e avere una reale situazione di ciò che avrà vissuto ogni singolo ragazzo, chiedendo anche in questo caso, eventualmente, la collaborazione dei genitori. In quel momento della ripresa, cosi come è per il periodo di forzata distanza, il ragazzo dovrà sentirsi al sicuro, noi daremo quella sicurezza e solidità di cui lo studente avrà bisogno e si sentirà libero di partecipare alle attività, di rifare delle cose cognitivamente coinvolgenti e ci vedrà non certo come persone spaventate o allarmate, ma ci percepirà di nuovo come quell’adulto significativo, calmo e capace di trasmettere affetto al quale potrà chiedere, con cui potrà emozionarsi e vivere una nuova esperienza in un posto al sicuro: l’aula scolastica.</p>
<p class="rtejustify"><strong>La ripresa della normalità</strong><br />
La prima cosa che mi viene in mente è quello che si può definire “disorientamento esistenziale”. Credo sia la situazione che vivranno i docenti e principalmente gli studenti quando ritorneremo alla normalità. Non sappiamo ad oggi quando si ritornerà a scuola, ma per certo sappiamo che il sistema d’istruzione si è stravolto con l’introduzione della DaD (acronimo di didattica a distanza). I docenti e gli allievi si sono ritrovati loro malgrado catapultati in un sistema poco conosciuto ed ancor poco usato, fatte salve le dovute lodevoli eccezioni. Nelle righe precedenti viene detto che un insegnante competente deve oltre al saper osservare e progettare, anche saper motivare. Quali saranno le motivazioni forti che dovranno essere agite per aiutare gli studenti alla ripresa delle attività? Quali le motivazioni che possono suscitare interesse nella ripresa della scuola? Questi credo siano degli interrogativi ai quali noi docenti dobbiamo cercare di dare una risposta valida ed esauriente.<br />
Qui si tratterà di fare una scuola di qualità, di alta qualità sotto tutti i punti di vista. Vediamo dunque quali potranno essere gli accorgimenti pedagogici che dovranno usare gli insegnanti alla ripresa delle attività. Credo che mai come nella fase della ripresa l’insegnante dovrà essere un “mediatore didattico”, o per dirla con Carl Rogers un “facilitatore di apprendimenti”. Sarà compito, non facile, del docente quello di attivare i processi psichici che portino ad una forte motivazione intrinseca, atta a ristabilire l’equilibrio fra il “dolore” della situazione che stiamo vivendo, ed il “piacere” di ritrovarsi in aula insieme ai compagni per riprendere a frequentare le lezioni in maniera positiva. Avendo alle spalle settimane di forzata segregazione entro le mura domestiche, e contatti solo con i componenti del nucleo familiare, le attività didattiche che potranno essere proposte saranno ad elevata solidarietà sociale. Solidarietà sociale che aiuterà gli studenti a superare il senso di vertigine dovuto al lungo periodo di non attività collettiva. Bisognerà aiutare i ragazzi a ritrovare in aula, con l’aiuto delle proposte dell’insegnante, il senso di efficacia, ricostruendo il valore globale del sé. In altre parole proporre attività che aiutino i ragazzi a sentirsi sicuri nello svolgimento e soddisfatti del contesto. Il vero problema di queste giornate è la scarsa frequentazione dei loro coetanei, quindi le proposte didattiche dovranno tenere conto dei processi di interazione, del misurarsi di nuovo con i compagni. Ovviamente l’approccio del docente sarà di tipo sistemico, analizzando i diversi fattori che dalla famiglia (microsistema) alla situazione congetturale del paese (macrosistema) hanno portato nello studente una serie di comportamenti che si sono innestati su presunte o vere paure. Stiamo combattendo una guerra, è quasi un algoritmo che da settimane si ripete. E quando purtroppo le guerre o le catastrofi toccano da vicino gli adolescenti, in loro si manifestano paure non proprie dell’età: paura della morte, paura di esser lasciati soli, paura dell’abbandono, paura della perdita delle persone care. Credo che al rientro in aula le competenze relazionali dei docenti saranno messe a dura prova. La relazione educativa che si riuscirà ad instaurare e gli ambienti di apprendimento che si riusciranno a creare saranno le mosse vincenti contro ansie, paure e pregiudizi.<br />
Ecco alcune delle attività che potrebbero esse messe in campo dagli insegnanti al rientro per aiutare gli studenti a gestire lo stress accumulato durante la permanenza in isolamento. L’insegnante durante le attività didattiche dovrebbe incoraggiare l’ascolto attivo, specialmente nei primissimi giorni. Ogni studente avrà cento e cento cose da raccontare. Non tenere conto di questo “bisogno” potrebbe generare nei ragazzi una serie di comportamenti di chiusura o di eccessiva dipendenza dalle figure adulte. Gli adolescenti si sentono sollevati se possono esprimere e comunicare la loro inquietudine per il momento passato, e la paura che si possa ripresentare, in un ambiente sicuro e di supporto. Si propongano attività che utilizzando gli strumenti propri della nostra didattica, aiutino i ragazzi ad esprimere le loro emozioni. Ricordiamo, però, noi docenti che i ragazzi colgono i segnali emotivi degli adulti di riferimento, quindi sarà importante la modalità con la quale gli insegnanti sapranno gestire le loro emozioni. Non sarà compito facile, come abbiamo detto, ma sarà il banco di prova della tenuta disciplinare (intesa come argomento della singola disciplina o materia), didattica e relazione di tutto il sistema scolastico. Altro punto da tener presente riguardo al periodo di “quarantena” e che se è vero che le nuove tecnologie stanno rendendo meno difficile la quotidianità, tuttavia sono molti i ragazzi che non hanno accesso ai dispositivi digitali o a una connessione sufficiente a garantire il mantenimento delle interazioni con i coetanei e la continuazione degli apprendimenti (e di questa situazione si sta facendo carico anche il Ministero dell’Istruzione). Si tratta di un problema sociale che potrebbe accentuare le disuguaglianze durante il periodo di crisi e nelle fasi successive. Sarà anche questo un fattore da tener presente al rientro in aula.<br />
Non sappiamo ancora quali saranno le ricadute sulle attività delle singole istituzioni scolastiche, ma in ogni caso le domande a cui dobbiamo rispondere saranno, eventualmente, soltanto rinviate di qualche mese. Siano i docenti pronti, vigili ed attenti a cogliere ogni piccolo particolare che possa portare i ragazzi ad atteggiamenti di chiusura o di rifiuto, ed organizzino le attività in aula con attenzione ai bisogni degli adolescenti, e con un occhio lungo rivolto anche alle ansie, giustificate, delle famiglie che affidano i loro figli.</p>
<p class="rtejustify"><strong>Prof. Antonino De Giorgio- Docente di Filosofia e Scienze Umane- Liceo “G. Mazzini” Locri</strong></p>
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Sat, 02 May 2020 18:30:00 +0000jacopo.giuca61500 at https://larivieraonline.comIl dopo Covid-19, per la Calabria, è un’occasione unica
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<div class="field-item even"><a href="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/large/public/notizie/3_186.jpeg?itok=ko8q4SvK" title="Il dopo Covid-19, per la Calabria, è un’occasione unica" class="colorbox" data-colorbox-gallery="gallery-node-61126-VpNtOa7yuFQ" data-cbox-img-attrs="{"title": "", "alt": ""}"><img src="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/front_content_news/public/notizie/3_186.jpeg?itok=nprX3tmT" width="250" height="180" alt="" title="" /></a></div>
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<div class="field-item even"><p class="rtejustify">La settimana appena trascorsa si chiude, fortunatamente, con un calo di contagi da Covid-19 e con un affondo durissimo della Germania, che scrive sui quotidiani “In Italia la mafia aspetta i soldi dell’Europa”. Ma anche con una serie di parole ed eventi incomprensibili, come le manifestazioni per celebrare i medici come eroi del nostro tempo e, come contraltare, i soliti giornalisti di carta che cercano a tutti i costi scoop e notizie per far aprire inchieste contro gli stessi medici. Le contraddizioni di questo Paese rischiano di essere fatali.<br />
Eppure la settimana appena trascorsa si era aperta al meglio, con la conferenza stampa in cui il premier Giuseppe Conte annunciava un ulteriore investimento di 400 miliardi per sostenere le imprese italiane con prestiti garantiti dallo Stato al 100%. Per me un buon investimento per il futuro di questo paese, ma soprattutto per la nostra zona, in cui le speranze per il dopo e le aspettative per il futuro sono essenziali. Lo ha intuito subito anche un esperto di economia e di Calabria come il deputato Antonio Viscomi, che ha espresso la sua soddisfazione parlando di una occasione unica per la Calabria perché, con questi fondi, la regione che ha un sistema economico carente e non ha sicuramente una struttura imprenditoriale come le regioni del nord, può costruire una nuova epoca, fondata su alcuni principi. Innanzitutto la cooperazione, che può portare benefici a tutti i settori economici che si possono sviluppare in Calabria dall’agricoltura alla cultura, dal turismo alle nuove tecnologie: fare rete deve diventare imperativo. La seconda cosa importante è che tutto questo processo debba essere guidato in qualche modo con un'unica azione di marketing, marketing che deve diventare la religione dell’imprenditoria post Covid-19. Questa è la strada da percorrere secondo Antonio Viscomi, che chiude il suo intervento osservando che ogni momento di crisi in economia può diventare un momento di ripartenza.<br />
Ripartenza è l’azione che deve guidare gli imprenditori del territorio attraverso il dopo Covid-19.<br />
La nostra terra troppo spesso, nel momento di fare il salto di qualità, è stata vittima di una classe dirigente debole, che si è venduta al potente di turno, come ci ricorda Daniele Castrizio nelle sue lezioni, dal 1059, quando si è sottomessa ai Normanni, e dopo agli Svevi, agli Angioini, agli Aragonesi, agli Spagnoli, ai Borbone, ai Piemontesi e finanche ai Catanzaresi. Purtroppo è una questione politica, perché da quando la nostra società non è più stata una Polis siamo diventati schiavi, soprattutto la classe dirigente costituita da nobili che non rappresentano il popolo.<br />
Nella Locride in particolare questa è stata la storia, forse è giunto il momento di trovare in questo virus la forza per far ripartire tutti quei settori dell’economia che finora erano misteriosamente fermi. La Locride deve costruire il dopo emergenza con le ricchezze più importanti del suo territorio, unendo le forze in un'unica strategia di sviluppo. Dall’agricoltura bisogna pretendere le produzioni più buone e di migliore qualità, dalla Cultura bisogna tirare fuori progetti che valorizzino i nostri centri, mentre chi può deve rendere accoglienti i nostri paesi in modo da vendere in un unico contenitore i nostri sapori, i saperi e la nostra bellezza. Tutto questo si chiama, marketing, rete ed e-commerce. Semplice.<br />
Anche noi siamo preoccupati che i fondi possano interessare la ‘ndrangheta, ma siamo più preoccupati anche della mancanza di sviluppo, perché la legalità può essere anche un ospedale che funzioni, forse.<br />
Questa è la strada da seguire, solo con la forza della conoscenza della nostra storia e attuando dei principi economici solidi, come ci indicano i professori Castrizio e Viscomi, possiamo giocarci la nostra nuova occasione.</p>
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<div class="field-item even">Rosario Vladimir Condarcuri</div>
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Sun, 12 Apr 2020 08:00:00 +0000jacopo.giuca61126 at https://larivieraonline.comCallipo: «A destra già litigano per le poltrone, pensate che faranno dopo»
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<div class="field-item even"><p class="rtejustify">«Nel centrodestra sono già alla spartizione delle poltrone, ma se litigano fin da ora per le postazioni di potere figuriamoci cosa potrebbero fare dopo... Io sono un uomo libero e mi muove solo l'amore per questa terra». È quanto ha detto il candidato alla Presidenza della Regione Pippo Callipo al termine di una giornata trascorsa a confrontarsi con i cittadini del Reggino, prima nella Piana di Gioia Tauro e poi nella Locride. «I paesi delle aree interne – ha affermato Callipo – si stanno completamente svuotando, i giovani sono costretti ad andare via e qualcuno sembra ignorare che la loro è una scelta obbligata, una scelta drammatica».<br />
Con queste parole Callipo ha dato il via al suo tour nella Locride da Bombile, una frazione di Ardore colpita nel 2004 da una frana che ha interessato lo storico Santuario della Madonna della Grotta che custodisce una preziosissima statua cinquecentesca del Gagini. Callipo ha incontrato i cittadini e ha visitato il luogo della frana assieme al sindaco di Ardore Giuseppe Campisi e al rettore del Santuario don Nicola Commisso, per poi andare a Siderno a dialogare con gli operatori turistici riuniti al “Grand Hotel President” con il presidente provinciale di Federalberghi Maurizio Baggetta. Tappa anche a Marina di Gioiosa Jonica con il presidente del Consiglio comunale Daniele Albanese e il sindaco Geppo Femia, per poi partecipare all'incontro di chiusura della giornata, davanti a un nutrito pubblico, all'ex Convento dei Minimi di Roccella Jonica. Affiancato dal sindaco Vittorio Zito, dal commissario provinciale del Pd Giovanni Puccio, dalle candidate al Consiglio regionale Nancy Spatari e Mimma Pacifici e dal presidente uscente di Palazzo Campanella Nicola Irto (anche lui in corsa per le Regionali a sostegno di Callipo), l'aspirante governatore ha aperto il suo intervento ricordando politici di grande spessore come Mimmo Bova e Sisinio Zito. «Qualcuno mi rimprovera di non essere avvezzo alla politica – ha detto Callipo – ma le persone che incontro mi fanno notare che io in realtà da cinquant'anni faccio politica sul territorio, la politica del fare, dell'ascolto, dell'impegno. Capisco la sfiducia della gente – ha concluso – ma se ci giriamo dall'altra parte non cambierà mai nulla. Noi invece vogliamo cambiare tutto e lo faremo: i calabresi sanno che non possono affidarsi a chi si vanta di essere eletto da 50 anni e ha ridotto la Calabria in questo stato. Io non mi rassegno».</p>
<p class="rtejustify"><a href="mailto:[email protected]">[email protected]</a><br />
Sergio Pelaia<br />
Ufficio Stampa – Associazione Io Resto in Calabria</p>
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Mon, 13 Jan 2020 13:00:00 +0000jacopo.giuca59758 at https://larivieraonline.comDopo una vita in Canada, torna in Calabria e vi investe la sua fortuna
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<div class="field-item even"><a href="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/large/public/notizie/IMG_1368.jpg?itok=iKFcpD36" title="Dopo una vita in Canada, torna in Calabria e vi investe la sua fortuna" class="colorbox" data-colorbox-gallery="gallery-node-40345-VpNtOa7yuFQ" data-cbox-img-attrs="{"title": "", "alt": ""}"><img src="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/front_content_news/public/notizie/IMG_1368.jpg?itok=n7idSizf" width="250" height="180" alt="" title="" /></a></div>
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<div class="field-item even"><p class="p1 rtejustify"><span class="s1">"Non sono un cinico stupido che crede che la Calabria (e l'Italia intera) possa mai cambiare ed essere migliore di com'è, se si continua tacitamente ad accettare le bugie, gli inganni, i tradimenti e la corruzione dei nostri politici che vanno in televisione per ricordarci dei problemi che noi cittadini giornalmente affrontiamo e che loro stessi hanno creato, senza mai offrire nessuna soluzione tangibile per la crescita e il benessere del nostro paese. Però non voglio neanche essere talmente stupido da credere che il nostro paese possa crescere e cambiare se il cambiamento non parte da noi". A dichiararlo, parafrasando una strofa della canzone "Il costume del torero" tratta dall'ultimo album di Brunori Sas "A casa tutto bene", è Anthony Reale, calabrese, vissuto in Canada dall'età di 8 anni e poi ritornato in Calabria da pensionato, all'età di 65 anni. A citare il cantautore cosentino anche Matteo Renzi, in occasione della chiusura della convention del PD, tenutasi al Lingotto di Torino. L'ex premier ha presentato Dario Brunori come un "cantante che ha scritto delle cose meravigliose", recitando quindi una strofa, a titolo esemplificativo, per far comprendere come il cambiamento ha sì bisogno del NOI ma non può prescindere dall'IO: "Non sarò mai abbastanza cinico da smettere di credere che il mondo possa essere migliore di com'è. Ma non sarò neanche tanto stupido da credere che il mondo possa crescere se non parto da me". Idea condivisa da Anthony Reale che dopo una lunga carriera da ingegnere imprenditore in Canada ha deciso di tornare nella sua terra natia e investire nel futuro del suo Paese.<br />
A Sant'Ilario, in una terra dove il calore del sole del sud è mitigato dalla brezza sopraffina dello Ionio, sorge la sua azienda vitivinicola e agrituristica. In queste terre baciate dagli dei e in cui si respira ancora la magia della Magna Grecia, Anthony Reale, ha deciso di investire il suo bagaglio di esperienze internazionali. È qui che maturano i grappoli da cui ricava gli eccezionali vini della sua cantina, insieme all'enologo Vincenzo Ippolito, mescolando l'amore per la vigna, curata con continue attenzioni, e l'esperienza in cantina, che si forma tra antiche tradizioni, moderne tecnologie e soprattutto tanta passione. "Passione = qualità" è il suo motto.<br />
"Nella vita - prosegue Anthony - ci sono rischi che non possiamo permetterci di correre e ci sono rischi che non possiamo permetterci di non correre, la cosa importante è di essere in grado di rischiare e sacrificare ciò che siamo per quello che potremmo diventare. Chi si sacrifica, chi rischia e lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso".</span></p>
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<div class="field-item even">Maria Giovanna Cogliandro</div>
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Sun, 19 Mar 2017 15:40:00 +0000jacopo.giuca40345 at https://larivieraonline.comDecreto Reggio: dopo la rimodulazione avviata la fase operativa
https://larivieraonline.com/decreto-reggio-dopo-la-rimodulazione-avviata-la-fase-operativa
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<div class="field-item even">Il sindaco Falcomatà: «Priorità al piano strade, via la fase di progettazione».</div>
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<div class="field-item even"><a href="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/large/public/notizie/8%20-%20riunione%20operativa%20decreto%20reggio.jpg?itok=bZGK-wo8" title="Decreto Reggio: dopo la rimodulazione avviata la fase operativa" class="colorbox" data-colorbox-gallery="gallery-node-39214-VpNtOa7yuFQ" data-cbox-img-attrs="{"title": "", "alt": ""}"><img src="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/front_content_news/public/notizie/8%20-%20riunione%20operativa%20decreto%20reggio.jpg?itok=4U7UlJBF" width="250" height="180" alt="" title="" /></a></div>
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<div class="field-item even"><p class="p1 rtejustify"><span class="s1"><b>COMUNICATO STAMPA</b> - Si è tenuta a Palazzo San Giorgio una riunione operativa per l'avvio delle opere previste con la rimodulazione del Decreto Reggio, firmata pochi giorni fa presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal sindaco Giuseppe Falcomatà alla presenza del Ministro Graziano Delrio.<br />
La riunione, alla quale erano presenti i tecnici comunali e dell'ufficio Decreto Reggio, è servita a fare il punto sulle nuove indicazioni contenute nel piano di rimodulazione predisposto dal sindaco Falcomatà, approvato dal Consiglio Comunale e firmato alla presenza del Ministro Delrio.<br />
<b>«</b>Abbiamo ristabilito le priorità - ha spiegato il Sindaco al termine dell'incontro - definendo il nuovo masterplan di interventi. Tra i più attesi, sui quali abbiamo chiesto di avviare immediatamente le procedure, abbiamo individuato il cosiddetto “piano strade”, con la somma già stanziata di ben 50 milioni di euro, sul quale siamo in procinto di avviare la fase di progettazione».<br />
<b>«</b>I lavori saranno suddivisi in diversi lotti - ha aggiunto il sindaco - per consentire alle ditte che si aggiudicheranno gli appalti di poter avviare più interventi contemporaneamente, iniziando la ristrutturazione del manto stradale in simultanea su più aree della città. Ho chiesto che la progettazione sia avviata al più presto in modo da poter arrivare in breve tempo all'avvio dei lavori. Si dovrà aspettare ancora un po' ma sono sicuro che ne varrà la pena».<br />
<b>«</b>Naturalmente - ha spiegato ancora il primo cittadino - questi lavori, così come gli altri previsti con le somme del Decreto Reggio rimodulato e con il Patto per Reggio, rientrano nelle procedure previste dal Protocollo di vigilanza preventiva siglato con Anac, Prefettura e Procura. Tutto ciò per evitare che questa ingente mole di finanziamenti possa in qualche modo attirare le mire della criminalità organizzata con tutto ciò che ne consegue in termini di legalità, trasparenza e velocità dell'iter di realizzazione delle opere».</span></p>
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Fri, 03 Feb 2017 11:22:20 +0000jacopo.giuca39214 at https://larivieraonline.comColdiretti a Oliverio: dopo 2 anni serve un referente per l'agricoltura
https://larivieraonline.com/coldiretti-oliverio-dopo-2-anni-serve-un-referente-lagricoltura
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<div class="field-item even">Molinaro: all’agricoltura e agroalimentare calabrese servono velocemente risposte vere e concrete.</div>
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<div class="field-item even"><a href="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/large/public/notizie/4%20-%20Mario%20Oliverio.jpg?itok=pAcFGLGB" title="Coldiretti a Oliverio: dopo 2 anni serve un referente per l'agricoltura" class="colorbox" data-colorbox-gallery="gallery-node-39121-VpNtOa7yuFQ" data-cbox-img-attrs="{"title": "", "alt": ""}"><img src="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/front_content_news/public/notizie/4%20-%20Mario%20Oliverio.jpg?itok=WTGnYRdR" width="250" height="180" alt="" title="" /></a></div>
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<div class="field-item even"><p class="p1 rtejustify"><span class="s1">A circa ottocento giorni dall’insediamento del Presidente Oliverio, il presidente della Coldiretti Calabria<span class="Apple-converted-space"> </span>Molinaro ha inviato una lettera al Governatore sottolineando le ambizioni che bisogna avere ed<span class="Apple-converted-space"> </span>evidenziando le molte criticità. “Al netto delle politiche regionali – scrive<span class="Apple-converted-space"> </span>-<span class="Apple-converted-space"> </span>si sono registrate performance del settore agricolo ed agroalimentare: occupazione, PIL, esportazioni, reputazione del cibo 100% calabrese<span class="Apple-converted-space"> </span>etc. Si ricorda come la Calabria gode di una positiva attenzione della stampa nazionale ed internazionale che decanta le bellezze paesaggistiche, la qualità delle produzioni agricole, le capacità imprenditoriali: “driver” dello sviluppo vero e duraturo”. Expo Milano, etichettatura dei prodotti lattiero caseari e l’esclusione del “glifosate” dai disciplinari della produzione agricola<span class="Apple-converted-space"> </span>integrata<span class="Apple-converted-space"> </span>sono il segno<span class="Apple-converted-space"> </span>che “quando le cose si vogliono fare, i risultati si ottengono”. Purtroppo, il dato macro, evidenzia che la spesa regionale con risorse destinate all’agricoltura è solo lo 0,67%. Entrando nel vivo delle questioni, si parte dalla <b>Semplificazione Amministrativa e sburocratizzazione </b>che “è il costo più insopportabile per gli agricoltori, perché non compensato dal mercato”. <span class="Apple-converted-space"> </span><b>Psr 2014-2020:</b><span class="Apple-converted-space"> </span>non è stato prodotto un solo decreto di investimento e pochissimi pagamenti e una programmazione che continua ad impattare con disfunzioni tecnico – organizzative. <b>Riforme: </b>ripetutamente enunciate, non vengono portate a termine. ARSAC e altri Enti strumentali, incidono per il 29% sul Bilancio Regionale agricolo. Privilegi insopportabili per gli agricoltori. <b>Accesso al Credito</b>: mancanza di politiche per gli investimenti ed inesistenti sostegni al credito di conduzione e ristrutturazione del debito. <b>Patto per la Calabria e fondi POR:<span class="Apple-converted-space"> </span></b>serve declinare gli obiettivi sulle filiere agroalimentari e sul parco progetti dei Consorzi di Bonifica quali reti irrigue e mitigazione del dissesto idrogeologico capaci di 40mila nuovi posti di lavoro. <b>Progetti per il sud in coordinamento con il Governo nazionale</b>: progetti economici che realizzano nuovi e moderni strumenti di gestione delle relazioni lungo le filiere e motori di sviluppo per il sud. <b>Zootecnia:<span class="Apple-converted-space"> </span></b>causa di una politica asfittica e monocratica da parte della Task Force Veterinaria, nel solo 2016, la zootecnia ha subito un danno di 18milioni di €. <b>Leggi Regionali Agricoltura: </b>Consumo di suolo agricolo, Danni da fauna selvatica,<span class="Apple-converted-space"> </span>Terreni demaniali ai giovani under 40, rete dei Consorzi Agrari a servizio dell’ agroalimentare, agricoltura multifunzionale e sociale sono obiettivi essenziali ma rimangono al palo. <b>Consorzi di Bonifica: </b>certezza pagamento dei crediti Forestazione, di circa 65milioni di € è approvazione dei Piani di Classifica.<span class="Apple-converted-space"> </span>Coldiretti chiede ad Oliverio, un riferimento politico, certo, forte e autorevole per il sistema agricolo ed agroalimentare, sul quale non si può assolutamente minimizzare.<br />
“Ripartire da questo – chiude la lettera – è essenziale ma i tempi di reazione devono essere velocissimi”. </span></p>
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Sat, 28 Jan 2017 15:31:17 +0000jacopo.giuca39121 at https://larivieraonline.comDopo 2000 anni
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<div class="field-item even"><a href="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/large/public/notizie/23%20-%20Diana.jpg?itok=CxhSXaME" title="Dopo 2000 anni" class="colorbox" data-colorbox-gallery="gallery-node-38904-VpNtOa7yuFQ" data-cbox-img-attrs="{"title": "", "alt": ""}"><img src="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/front_content_news/public/notizie/23%20-%20Diana.jpg?itok=0zPu91z8" width="250" height="180" alt="" title="" /></a></div>
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<div class="field-item even"><p class="rtejustify">Dopo duemila anni, dal sottosuolo di Terracina, è tornata alla luce una statua di Diana Cacciatrice e sono riemersi gli impianti termali risalenti all’età romana. Beni archeologici di notevole valore, scoperti casualmente nel corso di alcuni scavi per posizionare dei serbatoi necessari a un’area di servizio dell’Agip in via Roma, principale arteria cittadina. Terracina, noto centro balneare e città che in epoca romana acquisì notevole importanza con l’apertura della via Appia, è ricca di testimonianze del passato. Nella stessa zona dove si sta scavando oggi, a cui subito si è interessata la Soprintendenza, nel 2000 era stata trovata una statua di Giove Anxur, all’interno di quello che era apparso come un frigidarium, vasca termale di acqua fredda. Ora la stata di Diana Cacciatrice, di cui è stata poi recuperata anche la testa, ha confermato il valore delle terme presenti in quell’area, che a loro volta stanno tornando alla luce. La statua della dea protettrice della caccia sembra si trovasse nella vasca calda dell’impianto, il caldarium, e dovrebbe risalire al I-II secolo dopo Cristo. Una zona ricca anche di pavimentazioni, strutture e iscrizioni dell’età imperiale, su cui la Soprintendenza sta appunto ponendo particolare attenzione. Da tempo inoltre la stessa amministrazione comunale terracinese, attualmente guidata dal sindaco Nicola Procaccini, sta cercando di valorizzare il patrimonio archeologico romano, impegno rafforzato dalla scoperta di Diana. (clemente pistilli)</p>
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Mon, 23 Jan 2017 19:00:00 +0000jacopo.giuca38904 at https://larivieraonline.comIl PD presenta a Cinquefrondi il progetto di legge “Dopo di Noi”
https://larivieraonline.com/il-pd-presenta-cinquefrondi-il-progetto-di-legge-%E2%80%9Cdopo-di-noi%E2%80%9D
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<div class="field-item even"><a href="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/large/public/notizie/6_59.jpg?itok=VJu3er14" title="Il PD presenta a Cinquefrondi il progetto di legge “Dopo di Noi”" class="colorbox" data-colorbox-gallery="gallery-node-32111-VpNtOa7yuFQ" data-cbox-img-attrs="{"title": "", "alt": ""}"><img src="https://larivieraonline.com/sites/default/files/styles/front_content_news/public/notizie/6_59.jpg?itok=EH7zMPKs" width="250" height="180" alt="" title="" /></a></div>
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<div class="field-item even"><p class="p1 rtejustify"><span class="s1"><b>COMUNICATO STAMPA -</b> Domani,presso la sala consiliare del Comune di Cinquefrondi,alle ore 19,verrà presentato alle Associazioni ed ai cittadini interessati,il disegno di legge noto con il nome di "Dopo di noi".Con questa legge,dichiara Michele Galimi,segretario del circolo PD di Cinquefrondi,il nostro partito mette al centro dell'attenzione le esigenze di tante famiglie che non trovano risposte al futuro di tanti ragazzi colpite da gravissime disabilità.E' una concreta soddisfazione per tutti noi militanti,sottolinea Galimi,sapere che il nostro partito guarda ai deboli con interesse e proposte.La manifestazione di Cinquefrondi vedrà la partecipazione di Vito Crea presidente dell'ADDA,Federica Roccisano assessore regionale al Welfare,Istruzione e politiche sociali,Seby Romeo Capogruppo Pd al consiglio regionale .Il convegno sarà concluso dall'onorevole Elena Carnevali ,relatrice della legge in oggetto.</span></p>
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Wed, 04 May 2016 10:24:12 +0000jacopo.giuca32111 at https://larivieraonline.com