Tavola rotonda “Scioglimento dei comuni”: dobbiamo migliorare tanti aspetti

Ven, 03/07/2015 - 19:45

Si è svolta nel pomeriggio di oggi in una sala gremitissima del Comune di Marina di Gioiosa Jonica la Tavola Rotonda organizzata dall’Associazione dei comuni della Locride, dal titolo “Scioglimento dei comuni per sospette infiltrazioni mafiose… a che punto siamo?” che, attraverso l’intervento di esperti del settore giuridico, ha voluto cercare di descrivere che cosa imponga quest’oggi la legge e quali possano essere le soluzioni utili a gestire in modo più “civile” la questione all’ordine del giorno, purtroppo troppo spesso attuale all’interno del nostro territorio. Dal 1991, data dell’introduzione della norma, a oggi, infatti, la stragrande maggioranza dei comuni sciolti per questo motivo sono stati calabresi, a cominciare dal primo, Taurianova.
Apre l’incontro il procuratore della Repubblica Antonio Lombardo, che ha sottolineato come, pur sembrando la tematica quasi esclusiva di un territorio come la Calabria e, più ampiamente, il meridione, oggi essa è divenuta attuale su scala nazionale, visti anche i recenti eventi di Roma. È imperativo, secondo Lombardo, che ha spiegato le norme tecniche e le indicazioni che conducono alla decisione di sciogliere un comune, che venga fatto un punto della situazione in comunione con gli amministratori degli enti locali, in grado di dare indicazioni utili sulla conferma o meno delle norme oggi al vaglio con l’esclusivo interesse di tutelare la comunità civile.
Dopo l’elenco delle norme, prende la parola Domenico Vestito. Come primo cittadino della città ospitante l’evento, ha salutato il viceministro Bubbico e ringraziato per la partecipazione tutte le grandi personalità presenti in sala. Naturalmente, Vestito non ha potuto non citare lo scioglimento per mafia subito dalla sua città nel 2011 e terminato con l’inizio della sua legislatura. «Voglio sottolineare - ha detto il sindaco in un passaggio - che la democrazia non viene sottratta dai commissariamenti, ma da chi amministra male e obbliga la sua città a subirli. Allo stesso tempo, è necessario instaurare una collaborazione preventiva delle amministrazioni di modo di aiutare i primi cittadini a destreggiarsi nella burocrazia che, spesso, agevola scioglimenti di questo tipo».
Ha parlato poi Giorgio Imperitura in qualità di presidente dell’Assocomuni, che ha ricordato il controverso trattamento di Roma all’emergere dell’inchiesta “Mafia Capitale” e ha parlato dello scioglimento dei comuni come di un dramma che non può continuare a risolversi sulle spalle dei cittadini, chiedendo inoltre che le norme per l’incandidabilità siano più aspre.
Pietro Fuda, sindaco di Siderno, ha potuto fare capo alla propria esperienza di senatore per raccontare come abbia visto crescere questa legge “dall’interno”, spiegando inoltre come si sia battuto per l’approvazione di norme che spostassero sotto la potestà diretta dello Stato l’amministrazione di un comune commissariato, cosa che oggi avviene con l’impiego di esponenti che ha spesso peggiorato la situazione già grave. Siderno, sotto questo punto di vista, ne è l’esempio, considerato cinque anni di commissariamento che hanno creato un enorme caos senza permette l’attuazione delle politiche di sviluppo.
Giovanni Piccolo, presidente dell’assemblea dei sindaci della Piana di Gioioa Tauro, ha sottolineato come la mancata evoluzione della legge, che si sarebbe invece dovuta sviluppare assieme alla società, ha mancato nell’obiettivo di responsabilizzare i primi cittadini, che spesso, nelle campagne elettorali, hanno imparato a strumentalizzare lo sciogliemento. La norma, inoltre, secondo Piccolo, sbaglia a colpire l’amministrazione senza invece colpire direttamente il responsabile dell’azione illegale, che spesso riesce anzi a passarla liscia. La sua proposta, in chiusura, è che si crei un albo delle professionalità dal quale attingere per creare le figure commissariali.
Ha proseguito Roberto Vizzari, presidente dell’Assocomuni dell’area dello Stretto, che ritiene sintomatico di una norma non efficace l’aumentare esponenziale degli scioglimenti in questi anni. La soluzione a tutto questo può trovarsi solo nell’azione contestuale della politica e dell’amministrazione giuridica nazionale.
Gli ultimi due interventi sono stati a cura di Serena Callipari, presidente AIGA Locri che è stata, in qualità di giovane avvocato, interessata a puntualizzare alcune normative per le quali, secondo lei, il sud riceverebbe un trattamento più duro nei casi di infiltrazione mafiosa rispetto a quanto avvenga in altre città d’Italia e Mauro Ottobre, un deputato eletto in Trentino, ma di chiare origini calabresi, che ha invece brevemente illustrato quali sono le differenze amministrative tra una terra martoriata dalla criminalità come la Locride e una in cui invece le associazioni mafiose sono meno presenti. È un ulteriore peccato che la situazione sia così critica, secondo Ottobre, se si considerano le ricchezze che la nostra terra possiede e la possibilità di raggiungerle se solo si avesse un grande sogno collettivo da inseguire.
Nelle conclusioni affrontate da Arturo Bianco, Ernesto Magorno, Antonio Le Donne, Nino D’Ascola ed Elio Costa, si sono discusse alcune proposte avanzate in precedenza durante la tavola rotonda, tra le quali il rafforzamento e la combinazione di iniziative di prevenzione interna attraverso la gestione associata, dare attenzione alle strutture burocratiche ed economico finanziarie, creare delle attività appositamente a sostegno dell’ente in carica, puntare al miglioramento delle strutture amministrative per proseguire un percorso di moralità e rafforzamento del senso civico. Nel suo intervento, inoltre, il senatore D’Ascola ha sottolineato l’importanza di questa legge, che non può e non deve assolutamente essere cancellata, ma piuttosto migliorata e “sistemata”, garantendo maggiori diritti ai cittadini oltre a migliorare la volontà dell’ente territoriale.
Come da programma, ha chiuso l’incontro il viceministro Bubbico, per sopraggiunti impegni del quale l’evento era stato rimandato dalla scorsa settimana a oggi che, oltre ad accogliere con gioia il ringraziamento del sindaco Vestito per quanto sta facendo per i comuni che subiscono lo scioglimento per in filtrazioni mafiose, ha affermato di aver ascoltato con interesse tutti gli interventi della serata e di essere intenzionato a farne tesoro per poter quanto prima ritoccare nel modo più sapiente la legge onde evitare, soprattutto, che si ripresentino casi come quello di Siderno.

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