A tu per tu con i maturandi della Locride

Dom, 21/06/2015 - 16:15
Li abbiamo aspettati all'uscita da scuola il giorno della prima e della seconda prova per farci raccontare una tappa importante della loro vita: quella che segna l'ingresso nel mondo dei grandi

Carlo Bruno, Andrea, Kevin, Gianluca e Stefano la notte prima degli esami l'hanno trascorsa attorno a un falò. Francesco Antonio ascoltando musica. Saverio e Stefano M. hanno festeggiato fino alle 5 del mattino e poi 2 ore di sonno e 6 ore di tema. Veronica non ha chiuso occhio. Daria, Francesco, Monica, Maria Teresa e Mariana hanno dormito beatamente. Comunque l'abbiano trascorsa sarà una notte che ricorderanno per sempre, con tutto il suo impasto di emozioni da tirare e rilasciare come elastici, una notte che sentiranno insinuarsi nelle viscere e che li farà sobbalzare nel sonno anche quando avranno ormai i capelli bianchi.
Li ho aspettati per due giorni all'uscita da scuola i maturandi della Locride, insieme a papà intenti a fissare il disegno che due mosche tracciavano sul parabrezza e mamme che si tormentavano i capelli.
Ne ho fermati alcuni intromettendomi nella chiamata a casa in cui annunciavano che per quel giorno la tortura era finita. Come sono fieri e baldanzosi i ragazzi di oggi. Non hanno più quelle facce scavate e provate dall'ansia delirante dei maturandi di un tempo che sembravano fuggite da un quadro del Caravaggio, ma hanno i volti luminosi e distesi che dipingeva Stieler. Certo, tra loro c'è ancora chi preme dal basso il tubetto del dentifricio ma c'è soprattutto chi ha dentro un caos che non lo spaventa e che non ostenta come quei bohémien che fingono che il loro disordine sia un ordine superiore dello spirito. Schopenhauer non ha mozzato la loro spensieratezza nè Kierkegaard ha fatto loro dubitare che la vita è bella.
Hanno immaginato a lungo quali potessero essere le tracce della maturità 2015 ma tutti i pronostici sono andati fuori bersaglio: niente Expo, niente Charlie Hebdo, niente Isis o immigrazione. Sei opzioni a sorpresa ma abbordabili. La traccia scelta dalla maggioranza dei ragazzi intervistati è stata quella di ambito tecnico scientifico: il mondo connesso è un argomento con cui andare a nozze per i nativi digitali. Al secondo posto, la traccia di ambito artistico letterario con la letteratura come esperienza di vita, scelta dai più romantici. Al terzo posto, tema su Yousafzai Malala, la coetanea premio Nobel per la pace che parla ai ragazzi di istruzione e coraggio. A tu per tu con i maturandi della Locride
La prima prova è quella che temevano di meno, la terza, il cosiddetto quizzone, "in onda" domani, è per loro la più scottante. Gli argomenti che discuteranno all'orale sono dei più vari: L'utilità dell'inutile, Il senso della vita, L'infinito oltre ogni limite, Il viaggio, La natura, Il teatro dell'assurdo, Il doppio. Quanto ai progetti post esami, relax relax relax. C'è chi ha già scelto l'università: medicina va per la maggiore, secondo gradino Isef, terzo ingegneria. Possibilmente fuori dalla Calabria "perchè qui la sera è un mortorio" - sorride Kevin ed è quasi zuffa con Carlo Bruno che guai a chi gliela tocca la sua terra. C'è poi chi proverà a entrare all'accademia militare come Saverio, chi cercherà un lavoro come Stefano M., chi potrà optare per l'università in Francia grazie alla certificazione ESABAC rilasciata dal Liceo Magistrale G.Mazzini di Locri.
Sono pronti a lasciare la Calabria i nostri ragazzi. Loro sì, le mamme un po' meno. Quella valige piene di cinghie e di ombre sono uno scudiscio che staffila abbattendosi sul cordone ombelicale, in modo sottile e insopportabile. Ma dovranno accettarlo prima o poi che i loro figghiolelli sono diventati grandi. Una nuova età si spalanca per loro, un'età in cui le emozioni si descrivono, si analizzano, si definiscono ma si smette di nuotarci dentro. Perchè diventare adulti - ancora non lo sanno - ma è un merito che si paga caro. Qualcuno di loro avrà vite smarrite di vodka e affitto non pagato, qualcuno, peggio ancora, vite rimaste impigliate in fogli di carta carbone. Ci saranno esistenze da pappa reale e altre con nebbie pigramente propizie. Tra loro medici, poeti, saltabarriere e burladogane. Perchè è così che va la vita.
Saluto questi straordinari ragazzi, tutti con due puntini luminosi al posto degli occhi, sperando che quella luce non si spenga mai. Nel frattempo una rondine con le sue affilate forbici ritaglia per loro nuovi cieli.

Autore: 
Maria Giovanna Cogliandro
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