Un commento istintivo da sidernese in vacanza che osserva quanto avviene infastidito

Gio, 09/08/2018 - 16:18

Hanno sciolto l’amministrazione comunale del mio paese, Siderno. Chi non fosse di questo luogo, essendo Calabria, potrebbe pensare che si tratti di ordinaria amministrazione in paesi del sud coinvolti da infiltrazioni mafiose!... Bene, esiste gente normale, quella che lavora ed è lontana da alcuni legami, quelle persone che hanno votato il cambiamento, attribuendo un consenso di tipo bulgaro, l’80%, per dare la fiducia a un uomo competente, Pietro Fuda, e ai partiti a suo sostegno. Questa gente oggi non condivide l’ingiusta conclusione, che macchia non solo il paese ma ogni cittadino, un provvedimento eseguito dal Ministro degli Interni, Matteo Salvini, che è dovuto intervenire trovandosi le conclusioni già pronte sul tavolo.

Per chiarezza e per una valutazione più attenta è giusto ricostruire le cose. Il 23 ottobre 2017 il ministro Marco Minniti (Pd) aveva mandato i commissari per le verifiche sulle possibili infiltrazioni mafiose, finite a dicembre e poi prorogate a gennaio per altri quattro mesi, valutazioni concluse nel mese di maggio 2018 e ovviamente passate sui tavoli del nuovo Governo, che si è dovuto fidare dalla valutazione dei commissari mandati da Minniti, e dare seguito all’azione indicata nelle risultanze.

Per completezza di ragionamento, aggiungo un'altra incongruenza, la composizione del gruppo politico del Pd in questo comune. Il Presidente del consiglio comunale è Pd e parte attiva nell’amministrazione,  mentre il resto del Pd è all’opposizione. Osservando questa condizione, sembrerebbe quasi una sorta di regolamento di conti tra correnti politiche, non tutte in armonia con il sindaco, finita sui livelli nazionali del partito, che ha agito per “comprendere” le divergenze.

Altre potenziali ragioni si potrebbero ricercare nella gestione precedente, fatta dai commissari prefettizi, sul dissesto portato a galla dall’attuale sindaco, oggi impegnato a rimettere in ordine i conti, forse con il torto di aver amplificato le scelte precedenti, che potrebbero aver toccato sensibilità istituzionali e responsabilità, generando così risentimenti, per le puntualizzazioni non gradite. 

Personalmente, credo che un'amministrazione comunale politica, fatta da competenze tecniche legate al territorio valga più di ogni azione centralizzata di qualsiasi Governo e commissario prefettizio. Ovviamente se non ci sono reali ragioni d’infiltrazioni mafiose, che qui non appaiono a nessuno, vedremo nel merito appena tutto sarà più chiaro.

In questo caso l’effetto del provvedimento è riuscito ad aggregare un paese intero, divenuto più unito e consapevole, e direi ha generato i necessari anticorpi per reagire. 

Il sindaco Fuda ha già annunciato di voler fare ricorso al Tar quindi opporsi per entrare nel merito del provvedimento del Governo, al momento secretato.

Ultima personale considerazione. La politica nazionale dovrebbe essere più cauta distinguendo più attentamente le vicende. Più che di mafia, sono beghe di politica spicciola, che però generano discredito e fanno male alla democrazia che s’interrompe e porta un vuoto amministrativo e di speranza, ma soprattutto non aiuta a rialzarsi nè questo paese nè tanto meno la credibilità di ogni parte in causa. 

Adolfo Melignano 

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