Una legge contro gli scioglimenti, la proposta dei sindaci della Locride

Sab, 01/06/2013 - 10:52
Nove Comuni gestiti da una Commissione straordinaria. Due comuni - Ardore e Stilo - che aspettano ancora di sapere quale sarà la loro sorte. Un quarto dei Comuni in cui la democrazia è stata sospesa. È il massacro della sovranità popolare. Ma i Sindaci si limitano a sospirare.

Va certamente ascritto a merito del presidente del comitato dei sindaci Strangio e del presidente Imperitura l'aver convocato il  Comitato dell'Associazione per discutere del problema dello scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose. Tanta la compostezza da parte dei sindaci presenti. Tuttavia sarebbe ipocrita non rilevare che in molti mancava la necessaria tensione, l'indispensabile consapevolezza che nella Locride è in corso un attacco alla democrazia.
Nove Comuni gestiti da una commissione straordinaria. Due Comuni - Ardore e Stilo - che aspettano ancora di sapere quale sarà la loro sorte. Un quarto dei Comuni in cui la democrazia è stata sospesa, la Costituzione umiliata, ferito l'orgoglio di tanti cittadini e di tante persone perbene. Peppe Campisi, sindaco di Ardore, ha lanciato un grido di dolore per l'onore della sua Città ferita, per le umiliazioni subite, per un metodo di indagine che mortifica le garanzie costituzionali e le Istituzioni democratiche - e questo non andrebbe mai dimenticato-  sono espressione della sovranità popolare.
Non si poteva sfuggire all'impressione che  molti, sottotraccia, sono condizionati dalla paura.
Non sono queste le tradizioni del nostro popolo.
A Canolo circa cento anni fa vi fu una rivolta popolare contro il commissario. Un segno di maturità democratica.
L'orgoglio calabrese, la fierezza della gente della Locride non può essere ulteriormente umiliata. Qui, nonostante le fanfaluche e i trombettieri, non abita  un popolo di ndranghetisti!
La ndrangheta c'è e si combatte innanzitutto con il rispetto assoluto della Carta Costituzionale e della democrazia sostanziale.
La legge sullo scioglimento dei Comuni è uno schiaffo alla sovranità popolare.
La nomina di commissari straordinari non risolve il problema,  anzi lo aggrava. E il caso Roccaforte parla per tutti.
Bene, io all'Assemblea dei Sindaci  ho presentato - ripresentato -  una richiesta di modifica dell'attuale legge che era stata elaborata durante la mia presidenza del Comitato dei sindaci.
È una  legge di iniziativa popolare  e come giornale ce ne faremo promotori, augurandoci che qualche eletto calabrese la faccia propria, augurandoci che tutti i sindaci e le organizzazioni democratiche diano un sostanziale appoggio. La presenteremo in ogni caso con il numero di firme che riusciremo a raccogliere. Cinquantamila firme nel nostro comprensorio sono un obbiettivo difficilmente raggiungibile?
Ecco le modifiche proposte :
1) In ogni provincia è istituito un “Comitato per la difesa della democrazia”, composto dal Comitato per l'ordine e la sicurezza più un numero di componenti indicati dall'Assemblea dei sindaci della Provincia pari ai membri di diritto dello stesso Comitato. La durata della nomina è quattro anni. La Commissione di accesso in un Comune può essere nominata solo dopo il pare vincolante del Comitato.
2) Gli elementi tesi a dimostrare collegamenti diretti con la criminalità organizzata debbono essere corroborati da sentenze, quantomeno di primo grado, tali da dimostrare un collegamento inoppugnabile tra le scelte dell'amministrazione comunale e la criminalità organizzata;
3) Ogni addebito va subito contestato agli amministratori che hanno sette giorni di tempo per rispondere e documentare ogni atto sospetto e comunque tale da poter essere considerato un indizio di collegamento tra la parte elettiva della amministrazione e la criminalità organizzata.
4) Avverso al decreto di scioglimento un terzo degli elettori del Comune il cui Consiglio comunale è stato sciolto può chiedere un referendum confermativo che deve essere convocato entro tre mesi dalla richiesta;
5) Le Commissioni straordinarie sono nominate attingendo ad un apposito albo nazionale in cui saranno iscritti tutti i cittadini secondo criteri che verranno definiti con apposito dispositivo.
Oggi sotto attacco sono soprattutto la Locride, la provincia di Reggio , la Calabria. Non è una battaglia a favore di questa o quella amministrazione comunale, bensì una strenua e nobile difesa dalla libertà e della democrazia ovunque si manifestano pericoli. È una sacrosanta battaglia di principio. Non sarebbe male, anzi sarebbe un gran bene, che nella sua prossima riunione l'Assemblea ei Sindaci facesse propria   la nostra proposta.

 

Autore: 
Ilario Ammendolia
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